.
livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE ROMANA
PERIODO: I SECOLO a.C.
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: Marco Vipsanio Agrippa, Ottaviano
.
«Agrippa? Ah, si … Menenio Agrippa, quello dell’apologo! 1». È la replica più comune, quando si accenna ad Agrippa, visto che il nome di quell’antichissimo personaggio consolare, inventore di un felice apologo, ha la singolare capacità di riaffiorare spontaneamente dalle nebbiose reminiscenze scolastiche. In alternativa, può giungere un «Chi? Erode Agrippa?» da qualcuno che rammenta quella arbitraria denominazione del sovrano giudaico romanizzato Marco Giulio Agrippa.
Marco Vipsanio Agrippa
Solo da pochi viene invece ricordato il più importante Agrippa della storia, cioè Marco Vipsanio Agrippa. A tal proposito va detto che l’affievolimento del suo ricordo deriva in buona parte dalla sua virtù, visto che egli seppe mantenersi sempre discreto e pacato, subordinando lealmente l’ambizione alla propria volontà di alimentare con i suoi successi la gloria ed il prestigio del suo fraterno amico d’infanzia, il giovane Cesare Ottaviano, di cui sostenne vigorosamente l’ascesa ed il successivo ruolo di Augusto, fondatore dell’Impero e primo imperatore di Roma.
.
Realizzazioni urbanistiche progettate da Marco Agrippa per il Campo Marzio ed aree adiacenti: 1) villa detta “della Farnesina”, presunta residenza suburbana di Agrippa con la moglie Giulia (figlia di Ottaviano Augusto); 2) ponte di Agrippa, che collegava le proprietà private sulle due rive del fiume e consentiva il passaggio dell’aqua Virgo; 3) canale Euripo, che costituiva l’emissario delle Terme e del lago di Agrippa; essendo largo oltre 3 metri e profondo circa 1,70, i Romani vi nuotavano dentro; 4) bosco di Agrippa, ornato di statue e fontane; 5) lago artificiale (Stagnum Agrippae) realizzato in una depressione naturale del Campo Marzio, probabilmente coincidente con la sede una palude dell’età arcaica (Caprae palus); 6) Pantheon; 7) basilica di Nettuno; 8) terme di Agrippa, le prime terme pubbliche di Roma; 9) portico degli Argonauti; 10) Saepta Iulia, piazza monumentale destinata alle votazioni del popolo ed a spettacoli; 11) portico di Meleagro; 12) Diribitorium, vasto edificio coperto, destinato allo spoglio dei voti; 13) acquedotto dell’aqua Virgo, l’acqua che alimenta ancora oggi la Fontana de’ Trevi, la “Barcaccia” in Piazza di Spagna e la Fontana dei Fiumi in Piazza Navona; 14) portico di Vipsania, progettato da Agrippa e realizzato dalla sorella; vi era esposta la grande carta dipinta del mondo conosciuto preparata dallo stesso Agrippa; 15) Campus Agrippae. Altre costruzioni augustee collega te al piano urbanistico di Agrippa: 16) Ara Pacis; 17) Orologio di Augusto; 18) Mausoleo di Augusto (sull’asse del Pantheon e con l’ingresso rivolto verso di esso) – Disegno D. Carro
D’altra parte, nel più ristretto ambito degli studiosi e degli appassionati dell’antica Roma, il nome di Marco Agrippa risulta comunque ben noto, soprattutto per il merito dell’enorme complesso di opere architettoniche (i monumenta Agrippae) che egli eresse a proprie spese per abbellire e rendere confortevole la Città Eterna, contribuendo più di ogni altro alla trasformazione augustea della vecchia “Roma di mattoni” nell’“Urbem marmoream”, la città di marmo.
Basti pensare al Pantheon ed a tutte le altre splendide opere pubbliche realizzate sulle sue proprietà nel Campo Marzio, oltre al nuovo ponte sul Tevere (Pons Agrippae), al nuovo centro commerciale ai piedi del Palatino (Horrea Agrippiana), alle migliorie apportate al Circo Massimo, al potenziamento della rete di acquedotti (ripristino dell’Acqua Marcia, e costruzione degli acquedotti dell’Acqua Vergine e dell’Acqua Giulia) ed impianti ad essi collegati: 700 bacini d’acqua, 500 fontane e 130 serbatoi, ornati da 300 statue e 400 colonne di marmo, secondo l’inventario di Plinio il Vecchio.
È inoltre risaputo che, nelle sue attività di “architetto” ed edificatore di ampie parti della Roma di Augusto, Marco Agrippa si rese illustre per le sue vedute lungimiranti, per la ricerca di soluzioni tecniche audaci ed innovative, nonché per la sua generosità e per la preoccupazione di operare a beneficio del popolo romano. Su quest’ultimo punto risulta emblematico il memorabile discorso in cui egli sostenne la necessità di rendere di proprietà pubblica tutti i quadri e le statue, anziché lasciare che i capolavori venissero rinchiusi nelle ville private.
Fine I parte – continua
Domenico Carro
–
1 L’apologo di Menenio Agrippa fu un discorso pronunciato da Menenio Agrippa nel 494 a.C. ai plebei che, per protesta, avevano abbandonato Roma e occupato il Monte Sacro per ottenere la parificazione dei diritti con i patrizi. La sua mediazione funzionò ed i plebei fecero ritorno alle loro occupazioni, scongiurando così la prima grande rottura fra patrizi e plebei. «Una volta, le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.»
Ti è piaciuto questo articolo? Pensa se puoi fare una piccola donazione per sostenere il nostro progetto. Sostieni OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità. La donazione può essere singola o puoi decidere di renderla automatica ogni mese. Per donare in sicurezza, Clicca sul link DONAZIONE oppure scrivici alla mail: infoocean4future@gmail.com
.
PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE
.
PARTE IV
.
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.
- autore
- ultimi articoli
ammiraglio di divisione della Riserva della Marina Militare Italiana, dal momento del suo ritiro dal servizio attivo, assecondando la propria natura di appassionato cultore della Civiltà Romana, ha potuto dedicarsi interamente all’approfondimento dei suoi studi storiografici, nell’ambito dei quali ha pubblicato numerosi libri e saggi, creato l’interessantissimo sito ROMA AETERNA ed il foro di discussione FORVM ROMAETERNA (2001-2013), poi sostituito dall’istituzione di pagine estratte da “Roma Aeterna” nelle maggiori reti sociali, quali Linkedin, Facebook, Twitter, Youtube, Flickr, etc. Non ultimo, l’ammiraglio Carro è relatore in importanti convegni, nazionali ed internazionali sui temi della storiografia romana e della salvaguardia della cultura marittima.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.