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livello elementare
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ARGOMENTO: EMERGENZE AMBIENTALI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: GIAPPONE
parole chiave: Fukushima
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Livelli di radiazione oltre cento volte superiori a quanto aspettati sono stati rilevati presso gli impianti di Fukushima, valori che vengono descritti da alcuni esperti come “inimmaginabili”. Secondo il giornale Japan Times la TEPCO, la società che gestisce le complesse operazioni di messa in sicurezza di Fukushima, ha inviato alcuni robot esploratori che hanno rilevato prima di andare in avaria dei livelli di radiazione in atmosfera di 530 Sievert/ora, circa 100 volte più alti di una dose letale per l’uomo, anche dopo una breve esposizione. Questo è stato un duro colpo per TEPCO che sta intraprendendo con professionalità complesse azioni per la pulizia dell’area che potrebbero richiedere oltre 40 anni per il completamento.
Per meglio comprendere l’entità delle radiazioni pensate che un solo sievert è sufficiente a causare nausea e malattie da radiazioni, mentre un valore di cinque sievert ucciderebbe la metà del personale esposto in meno di un mese. Oltre 500 sievert è quindi un valore veramente elevato.
Il robot esploratore, azionato a distanza, è stato inviato nel reattore della centrale numero 1 per esaminare lo stato del combustibile fuso dal nucleo. Le letture sono state misurate dal robot che ha anche catturato le prime immagini nitide del recipiente di contenimento del reattore numero 2. TEPCO ritiene che il buco potrebbe essersi formato quando il combustibile fuoriuscì dal recipiente a pressione dopo il grande terremoto in conseguenza del disastroso tsunami che ha colpito la costa nord-orientale del Giappone nel marzo 2011. Il black-out impedì il raffreddamento dei reattori con le note conseguenze.
Il disastro nucleare di Fukushima comportò l’evacuazione di oltre 100.000 persone che devono ancora tornare alle loro case, in un raggio di venti chilometri dal sito. Sebbene ufficialmente non ci sono stati decessi registrati a seguito del disastro, i livelli di radiazione apparentemente stanno aumentando e questo rende necessario rivedere la previsione di bonifica iniziale di 40 anni. Questi livelli estremamente alti di radiazioni sono stati registrati all’interno del reattore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi quasi sei anni dopo l’impianto. Anche se un margine del trenta per cento di errore viene preso in considerazione, questa lettura è di gran lunga superiore al precedente valore record di 73 Sievert all’ora rilevato dai sensori nel 2012.
TEPCO ha sottolineato, tuttavia, che la telecamera era penetrata all’interno del reattore in una posizione mai raggiunta precedentemente concentrandosi su un unico punto. In altri punti i livelli di radiazione misurati sono risultati inferiori.
Un fattore importante è che TEPCO, sulla base dell’analisi delle immagini, ha rivelato la presenza di un foro sotto il recipiente a pressione dello stesso reattore probabilmente creato dal combustibile nucleare fuso. “Potrebbe essere stato causato da combustibile nucleare che avrebbe sciolto e ha fatto un buco nel serbatoio, ma è solo una ipotesi, in questa fase,” ha riferito il portavoce di TEPCO, Tatsuhiro Yamagishi. “Crediamo che le immagini catturate offrano informazioni molto utili, ma abbiamo ancora bisogno di indagare dato che è molto difficile assumere la condizione reale all’interno.” (fonte Huffington Post). Di fatto la presenza di un livello pericoloso di radiazioni può complicare gli sforzi per smantellare in sicurezza l’impianto.
Prossimamente sarà inviato un nuovo robot telecomandato nel recipiente di contenimento del reattore n 2, progettato per sopportare l’esposizione a un totale di mille sievert, ovvero in grado di sopravvivere almeno due ore prima di un possibile malfunzionamento. TEPCO e la sua rete di aziende partner della Fukushima Daiichi hanno necessità di identificare la posizione e la condizione del combustibile fuso nei tre reattori più gravemente danneggiati. La rimozione in modo sicuro rappresenta una sfida senza precedenti nella storia del nucleare. Le quantità di combustibile fuso si ritiene siano accumulate sul fondo dei recipienti di contenimento dei reattori danneggiati.
Ad esempio le immagini di grumi scuri trovati sotto reattore No 2 si ritiene possano essere barre di uranio fuso. Nel mese di dicembre 2016, il governo giapponese aveva detto che il costo stimato della disattivazione della centrale e la decontaminazione della zona circostante, così come il pagamento di compensazione e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, era salito a 21.5 tn yen (circa 150 miliardi di sterline inglesi), quasi il doppio di una stima rilasciato nel 2013.
Questo nuovo fattore potrebbe far alzare maggiormente i costi dell’operazione. Ma ci sarà mai una fine in quella tormentata centrale?
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