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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: treni armati, regia marina italiana
La seconda guerra mondiale
Con l’approssimarsi della guerra, la mobilitazione dei treni armati della Regia Marina italiana fu ordinata il 20 aprile del 1939. In tutto furono approntati ben dodici treni armati, di cui cinque con pezzi di artiglieria da 152mm, quattro da 120mm, uno da 102mm e due da 76 millimetri.

treno armato con cannoni da 120mm
I treni furono assegnati in pari numero ai dipartimenti di La Spezia e Taranto. L’Ufficio Trasporti del Ministero della Guerra provvide a far giungere le locomotive necessarie, mentre al personale FF.SS fu ordinato di tenersi pronto in attesa della comunicazione della destinazione. Furono attivati due comandi, denominati MARIMOBIL, uno per il nord, MARIMOBIL I dipendente da La Spezia con sede a Genova e quello per il sud MARIMOBIL II dipendente da Taranto con sede a Palermo.
I convogli, furono operativi fra il 15 e il 25 aprile 1940. I treni venivano identificati con la Sigla TA, seguita dal calibro, dal numero progressivo e la lettera S o T a seconda se assegnati a La Spezia o Taranto.
Al 10 giugno 1940 risultavano assegnati a MARIMOBIL I i seguenti treni:
TA152/1/S a Recco |
TA120/1/S a Vado Ligure |
TA120/2/S ad Albenga |
TA120/3/S ad Albisola |
TA120/4/S a Genova Cogoleto |
TA76/1/S a Genova Sampierdarena con funzioni antiaeree |
Si noti che, su una distanza di 80 Km, erano posizionati ben sei treni questo sia per la vicinanza con la Francia, sia per la difesa dei numerosi insediamenti industriali e portuali, presenti nell’area.
A MARIMOBIL II furono assegnati i seguenti treni:
TA152/1/T a Termini Imerese |
TA152/2/T a Carini |
TA152/3/T a Crotone |
TA152/4/T a Porto Empedocle |
TA102/1/T a Siracusa con funzione antiaerea |
TA76/1/T a Porto Empedocle con funzione antiaerea |
Le principale azioni avvennero all’inizio della guerra in Liguria
Il 14 giugno 1940, il T.A. assegnato alla tratta Savona–Albissola interveNne su allarme per contrastare l’azione di bombardamento di alcune unità francesi. Il fuoco del treno, che sparò 93 proiettili da 120mm, assieme all’intervento di una torpediniera e di una squadriglia di MAS, fecero desistere le navi avversarie dall’azione. Contro il treno vennero sparati circa 60 colpi da 203mm da parte di due incrociatori e più di cento da 138mm da parte di un cacciatorpediniere. Il personale FF.SS. in servizio al convoglio, venne segnalato per il comportamento tenuto durante l’azione.
Il 22 giugno 1940, il treno armato da 120, con sede Albenga, ricevette l’ordine di portarsi a Ventimiglia e di mettersi a disposizione del comando del XV corpo d’armata, per appoggiare l’avanzata delle fanterie verso il territorio francese. Il treno prese posizione appena fuori dalla galleria Hambury e aprì il fuoco contro le postazioni francesi di Cap Martin. In mezz’ora sparò 232 colpi, quindi, inquadrato dal fuoco nemico, si ritirò nella galleria. Nel pomeriggio ricevuto l’ordine di riprendere il bombardamento, uscì dalla galleria vero le 14.00, ma venne subito inquadrato dalle batterie nemiche, prima che potesse essere messo in batteria. Una salva provocò lo spostamento del convoglio e un pezzo si incastrò nel muraglione. Impossibilitato a muoversi, il treno continuò ad essere bersagliato dalle granate. Il comandante del convoglio, T.V. Ingrao, ordinò quindi al personale di ripararsi in galleria, mentre con cinque volontari sganciò la santabarbara dal convoglio al fine di portarla al coperto in galleria. Purtroppo finita la manovra i sei uomini vennero colpiti da una granata. Solo dopo un’ora e mezza di tentativi sotto il fuoco nemico, il treno potè retrocedere in galleria. Lo scontro causò 9 caduti e 14 feriti. Al Tenente di vascello Ingrao venne poi concessa la medaglia d’oro alla memoria, mentre al resto dell’equipaggio, compreso il personale FF.SS. furono assegnate 13 medaglie d’argento, 22 di bronzo e 55 croci di guerra.
Il giorno seguente i treni armati, assegnati alle tratte Genova–Recco e Savona-Vado Ligure, vennero fatti giungere a Ventimiglia, ed entrarono in azione per supportare le fanteria avanzante su Mentone. I comandanti dei due treni, decisero di approntare in posizione sopraelevata un osservatorio da cui dirigere il tiro contro le batterie nemiche di Cap Martin. I due treni armati si divisero gli obbiettivi: il treno con i pezzi da 120mm, spararono sulle batterie a sud di Cap Martin, mentre quello con i pezzi da 152mm, batterono le batterie a nord. Nel corso dell’azione vennero sparati 150 colpi da 120mm e 208 da 152mm. Questa volta, grazie ad una pioggia torrenziale, le batterie nemiche non riuscirono ad individuare i due treni. I Treni Armati liguri contrastarono inoltre sia i bombardamenti navali e aerei nelle zone di Vado Ligure e Genova. A novembre del 1940, grazie alla sostituzione dei due pezzi contraerei da 76/40 con mitragliere Breda da 20mm, furono assemblati altri due treni denominati 76/2/T e 76/3/T che vennero dislocati a Licata e Mazara del Vallo.
Con l’approssimarsi del conflitto alle coste italiane, i convogli furono riassegnati. Al 10 giugno del 1943 vi era la seguente situazione:
MARIMOBIL I
TA152/1/S a Voltri |
TA152/4/T ad Albisola |
TA120/2/S a Vado Ligure |
TA76/1/S a Genova Sampierdarena |
MARIMOBIL II
TA152/1/T a Termini Imerese |
TA152/2/T a Carini |
TA152/3/T a Crotone |
TA120/1/S a Siderno |
TA120/3/S a Porto Empedocle |
TA120/4/S a Catania |
TA102/1/T a Siracusa |
TA76/1/T a Porto Empedocle |
TA76/2/T a Mazzara del Vallo |
TA76/3/T a Licata |
Durante lo sbarco alleato e i successivi scontri, i treni non riuscirono a essere efficacemente utilizzati a causa della superiorità aerea degli alleati, tutti i treni presenti in Sicilia, furono o perduti per attacchi aerei o distrutti dai propri equipaggi per non farli cadere in mano nemica. Fece eccezione il TA76/3/T che dal molo di Licata aprì il fuoco contro le forze da sbarco alleate. Sembrerebbe che, prima di essere distrutto, avesse danneggiato un cacciatorpediniere americano, avvicinatosi per appoggiare lo sbarco. MARIMOBIL II, dopo essere stato spostato da Palermo a Messina, venne sciolto il 31 luglio 1943 mentre MARIMOBIL I seguì la stessa sorte l’8 settembre 1943. I suoi treni, assieme a quelli dislocati in Calabria, furono catturati dai Tedeschi, che non li usarono come treni armati ma li smontarono in pezzi per rafforzare le difese delle Linea Gotica.
Virginio Trucco
testo e foto dell’autore
Fonti
– Bollettino d’archivio USMM dicembre 2008 “Difesa costiera e treni armati” – G. Manzari. Supplemento rivista marittima novembre 2002 “I treni armati” F. Fattuta.
– Treni armati – treni ospedale 1915-1945” E. Albertelli editore 1983.
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ufficiale di complemento della Marina Militare italiana, specializzato in mine e dragaggio (guerra di mine navali), dopo il congedo entra nelle allora Ferrovie dello Stato dove svolge diversi incarichi fino al 2019, data del suo finale pensionamento. Appassionato storico navale è anche socio fondatore del gruppo ANMI di contromisure mine
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