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Naval Combat Demolition Unit (NCDU): dalla Normandia al Pacifico – parte II

tempo di lettura: 6 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: MARINE MILITARI
PERIODO: XX-XXI SECOLO
AREA: FORZE SPECIALI NAVALI

 

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U.S. Naval Combat Demolition insignia. – U.S. Navy Seal Museum
NCDU1 – Underwater Demolition Team – Wikipedia

Nella genesi dei Navy SEAL troviamo le unità del Naval Combat Demolition Unit (NCDU), addestrate a Fort Pierce tra il giugno 1943 e l’aprile 1944 che furono impiegate principalmente durante l’invasione della Normandia.
Nell’aprile 1944, un totale di 34 squadre di NCDU fu dislocato in Inghilterra in preparazione dell’Operazione OVERLORD. Ogni team appartenente al NCDU era composto da sei operatori supportati, durante le operazioni di demolizione, da tre marinai della Marina degli Stati Uniti. Altri team furono integrati con i genieri dell’Esercito per formare delle squadre di assalto di 13 uomini durante lo sbarco. Le loro azioni furono atti di estremo coraggio che, durante il D-Day, pagarono ad un caro prezzo, riportando un tasso di perdite umane del 52%. Non a caso essi meritarono la Presidential Unit Citation, uno delle sole tre assegnate dal Presidente degli Stati Uniti per le azioni militari in Normandia. Inoltre, i team che operarono a Utah Beach ricevettero l’unico encomio assegnato alle Unità della Marina in quel drammatico e sanguinoso giorno.

Un interessante post mission report  riportò le lezioni acquisite e le seguenti raccomandazioni per il futuro:
(a) Urgente necessità di ulteriore lavoro nello sviluppo di metodi di eliminare ostacoli effettivamente sott’acqua, durante l’assalto anfibio.
(b) Necessità di dare a qualsiasi grande gruppo di N.C.D.U. un’organizzazione formale, per facilitare l’addestramento pre-assalto e l’acquisizione di nuovi materiali;
(c) Il valore della carica da demolizione “Hagensen Pack” (descritta in Rapporto segreto ComNavEu SX-2330, del 9 giugno 1944) di ostacoli antisbarco che comporta il posizionamento a mano;
(d) La necessità di migliorare i strumenti per marcare gli spazi, compreso l’uso di boe non affondabili.

Dopo lo sbarco in Normandia, gli uomini del NCDU furono inviati nel Pacifico e organizzati in squadre di demolizione subacquea (Underwater demolition team o UDT). Anche in quel teatro di guerra scrissero pagine di grande valore e sacrificio, operando spesso in missioni spesso senza speranza ma necessarie per aprire la strada alle truppe da sbarco. Dei trenta team UDT, composti ognuno da 100 uomini, che operarono nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale, solo quattro (UDT -1, UDT-2, UDT-3 e UDT-4) sopravvissero.

Alla fine della guerra, gli UDT-1 e UDT-3 furono trasferiti a Coronado, California, e organizzati sotto l’Amphibious Forces Pacific, mentre UDT-2 e UDT-4 tornarono a ATB Little Creek sotto l’Amphibious Forces Atlantic. Questi comandi, che furono ridenominati UDT-11, UDT-12, UDT-21 e UDT-22 dopo la guerra di Corea, furono l’embrione dei SEAL Team che, come vedremo, furono creati nel 1983.

Non ultimo, va menzionato l’importante apporto esperienziale della componente navale dell’Office of Strategic Services (OSS), il servizio segreto statunitense operante nel periodo della Seconda guerra mondiale, precursore della Central Intelligence Agency (CIA). La sua eredità in termini di lezioni acquisite fu adottata dagli UDT del dopoguerra e molte delle stesse capacità si possono ancora trovare nella formazione degli odierni SEAL Team. A differenza dei team di demolizione precedentemente citati, i loro compiti furono principalmente di infiltrazioni occulte dal mare. Il 20 gennaio 1943 fu istituita una sezione marittima all’interno del ramo operazioni speciali dell’OSS, ed il 10 giugno 1943, fu riorganizzata come unità marittima (MU) con il compito di pianificazione e coordinamento di missioni di infiltrazione clandestina di agenti in territorio nemico, di sabotaggio navale, nonché di sviluppo di attrezzature speciali per operazioni dal mare.

Nel suo ambito furono sviluppate tecniche di infiltrazione con mezzi speciali e immersioni tattiche di combattimento utilizzando attrezzature di immersione subacquea a circuito chiuso e mine limpet. Inutile dire che il riferimento principale furono le azioni della Regia Marina italiana durante la Seconda guerra mondiale che furono adottate dagli UDT nel 1947 e poi integrate nelle capacità richieste ai NAVY SEAL team fino ai giorni nostri.

In questo processo di metamorfosi vanno ricordati due personaggi: il capitano di corvetta Douglas “Red Dog” Fane, comandante degli UDT della flotta atlantica durante il dopoguerra, ed il dottor Christian J. Lambertsen, ufficiale medico dell’esercito americano e poi principale istruttore di tattiche, tecniche e procedure di nuotatore da combattimento dell’OSS MU durante la Seconda guerra mondiale. fu anche l’inventore del “Lambertsen Lung“, un apparato subacqueo ad ossigeno puro utilizzato dall’OSS durante la guerra e poi adottato dagli UDT sotto Fane. Grazie a loro, la capacità dei futuri SEAL venne sviluppata sia nel ramo subacqueo che di supporto, ideando l’impiego degli elicotteri che Fane fece sperimentare per primo nel 1947. Quegli anni furono raccontati da Fane in un bel libro, The Naked Warriors, che racconta la storia degli uomini appartenenti a NCDU e UDT dalla Seconda guerra mondiale fino alla guerra di Corea.

Quando le ostilità iniziarono, il 25 giugno 1950, un distaccamento UDT di 10 uomini fu assegnato in Giappone con l’Amphibious Ready Group One per operazioni di supporto ai Marines ed alle squadre di combattimento del reggimento dell’esercito americano nelle tecniche di ricognizione. Gli uomini dell’UDT, la notte del 5 agosto, si infiltrarono a terra dalla USS Diachenko (APD 123) a bordo di gommoni per condurre un’incursione di demolizione contro un ponte vicino a Yosu.

Questa missione influì sulla dottrina di impiego degli uomini dell’UDT, garantendogli capacità operative notevolmente ampliate che furono impiegate durante la guerra, includendo infiltrazioni occulte da sottomarini e navi di superficie, incursioni ed attacchi a navi nemiche, porti e strutture portuali, raccolta di informazioni e protezione delle forze amiche.

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Nel decennio degli anni ’50 gli UDT affinarono le loro capacità operative subacquee, frequentando le scuole aviotrasportate dell’esercito americano, apprendendo le tecniche di paracadutismo in mare e sperimentando una serie di veicoli di propulsione subacquea di ispirazione italiana e britannica (SDV).

Fine parte II – continua

 

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PARTE I PARTE II

PARTE III PARTE IV

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Bibliografia

Navy Seals 50: Commemorating the 50th Anniversary of the Establishment of the U.S. Navy SEALs. by Tom Hawkins – December 26, 2011

More Than Scuttlebutt – The U.S. Navy Demolition Men in WWII,” © 2009, Sue Ann Dunford and James Douglas O’Dell, printed in the United States (http://ncdu-udt-ww2.com/)

Spearheading D-Day: American Special Units in Normandy” by Jonathan Gawne, 2011, Histoire and Collections Publisher

Hidden Heroes: Amphibious Scouts of Special Services Unit #1” June 2007, by Teresa “Pat” Staudt and Hank Staudt – research project provided to the Navy Historical Society

Commander in Chief, United States Fleet, to Vice Chief of Naval Operations: Subject: Naval Demolition Units Project, 6 May 1943, Serial 01398 (National Archives, Textual Reference Division, Military Reference Branch, Suitland, Md.)

Vice Chief of Naval Operations to Chief of the Bureau of Yards and Docks: Subject: Personnel for Naval Demolition Units, 15 May 1943, Serial 01911223 (National Archives, Textual Reference Division, Military Reference Branch, Suitland, Md.)

Officer in Charge of Naval Demolition Unit to COMAMPHIBFORLANT: Subject: Recommendations for Naval Demolition Units, organization, training, and equipping of permanent units, 27 May 1943 (National Archives, Textual Reference Division, Military Reference Branch, Suitland, Md.)

Commander in Chief, U.S. Pacific Fleet, History of the Amphibious Forces, U.S. Pacific Fleet, “History of Naval Combat Demolition Training and Experimental Base, Kihei, Maui, T.H.,” Section 150C, 166 (The Naval History and Historical Command, Washington, D.C.)

Scouts and Raiders – The Navy’s First Special Warfare Commandos” © 1993 by John B. Dwyer, Praeger Publishers, Westport, CT

The Naked Warriors,” © 1956 by Commander Francis Douglas Fane, Appleton-Century-Crofts, Inc. New York

Commandos from the Sea: The History of Amphibious Special Warfare in World War II and the Korean War © 1998 by John B. Dwyer, Paladin Press

A Different Kind of War: The little-known story of the combined guerrilla forces created in China by the U.S. Navy and the Chinese during World War II” © 1967 by Milton E. Miles, Doubleday & Company, Inc.

SACO – The Rice Paddy Navy” © 1950 by Roy Olin Stratton, Palmer Publishing Company, Pleasantville, N.Y.

“The Only Easy Day Was Yesterday” NAVY SEALS (SEA, AIR & LAND)
seal-brochure_0.pdf (navy.com)

SEAL History: Origins of Naval Special Warfare-WWII, SEAL History: Origins of Naval Special Warfare-WWII – National Navy UDT-SEAL Museum (navysealmuseum.org)

Blazich, Frank A. (6 June 2014). Opening Omaha Beach: Ensign Karnowski and NCDU-45″

Vann, R. D. (2004). “Lambertsen and O2: beginnings of operational physiology“. Undersea Hyperb Med31 (1): 21–31. PMID 15233157

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