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Protagonisti della subacquea: Claudio Ripa

tempo di lettura: 9 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: PROTAGONISTI
PERIODO: XX – XXI SECOLO
AREA: SUBACQUEA
parole chiave: subacquea
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Una vita intera spesa in mare: corallaro in Sardegna, campione del mondo di pesca subacquea, scopritore di tesori di archeologia subacquea nei Campi Flegrei, in una parola Claudio Ripa.

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Il 24 maggio 2024, all’età di 91 anni, è mancato Claudio Ripa, unico accademico con Folco Quilici a ricevere due volte il Tridente d’Oro: nel 1961 per le Attività Sportive e nel 2002 alla Carriera, essendo uno dei fondatori della Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee e suo vicepresidente. 

Ripa è spesso ricordato come un grande atleta per aver vinto molte gare di Pesca Subacquea a livello nazionale ed internazionale, diventando un tecnico di questa specialità e ricoprendo in più occasioni il ruolo di capitano della squadra nazionale. In realtà fu molto di più. Fu lui ad iniziare, nel 1955, la pesca del corallo ad alta profondità con autorespiratori ad aria insieme ad Ennio Falco, Alberto Novelli (Tridente d’Oro 1963), Leonardo Fusco, Pelos La Capria e Raimondo Bucher (Premio Speciale Persone 1960). 

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da sinistra Claudio Ripa, Ennio Falco, Alberto Novelli col corallo di Capo Conca

A partire dal 1957 partecipò a molteplici ricerche e rilievi di carattere archeologico in Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, ad Itaca e alle Bahamas dove si immerse alla ricerca di relitti di galeoni. Ma per tutti, non solo per i subacquei napoletani, il suo nome resterà indissolubilmente legato al Parco Sommerso di Baia, dove fondò il primo Centro subacqueo dedicato all’archeologia da lui esplorato e scoperto con altri dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni pescatori che indicarono i punti sui quali immergersi e scavare. Tra le sue tante scoperte archeologiche nei Campi Flegrei l’altare nabateo dedicato al dio Dusares, individuato negli anni ’60 sui fondali della ripa puteolana, e le «‘llampetelle romane», scoperte nel ’67 al largo di Porto Julius, centinaia di preziosi frammenti di antiche lucerne, che sono oggi conservate nel museo archeologico dei Campi Flegrei. Nel 1972 fondò il G.A.R.S. “Ennio Falco”, realizzando il rilievo dell’opera viva di un relitto di nave romana, scoperto a Napoli, alla Gaiola, nei pressi della villa di Velio Pollione. Successivamente con il Circolo subacqueo di Baia, partecipò al recupero di una statua acefala, di alcune trabeazioni di marmo, fusti di colonne ed altro materiale archeologico. Anni dopo ricevette il Premio Domiziano per questi importanti recuperi effettuati e poi, il Premio Ulisse.


Questo articolo ti interessa? Su OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità, conoscerai i protagonisti del mare e la loro storia che merita di essere conosciuta e ricordata. Se hai suggerimenti o domande puoi lasciarci un commento in calce all’articolo oppure scriverci alla nostra mail: infoocean4future@gmail.com

Una vita per il mare
Claudio Ripa
era nato a Napoli il 9 luglio 1933. Da giovanissimo praticò diversi sport, tra cui nuoto, atletica, baseball e lotta giapponese; ma per la sua vicinanza al mare e per la grande passione per il mondo subacqueo, tramandatagli da papà Pasquale, si dedicò completamente alle attività subacquee.

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da sinistra Ripa, Toschi, Gasparri, Martinuzzi, Santoro in un sorriso collettivo. Lo scenario, il palco di Ustica – foto Pippo Cappellano

Volendo riassumere i suoi tanti successi nel mondo della subacquea sportiva:

1951 Campionato Italiano di seconda categoria all’Argentario; primo classificato con cinquanta concorrenti tra cui: Olschki, Zoboli, Ruggiero, Cressi.
1954 Secondo classificato alla Targa Pirelli Internazionale.
1955 Primo al Campionato Italiano della Marina Militare.
1958 Campionati Mondiali di Malta: terzo classificato individuale e secondo nella classifica per Nazioni.
1959 Terzo classificato individuale ai Campionati Mondiali a Sesimbra, in Portogallo; secondo nella classifica per Nazioni.
1960 Campionato Italiano Assoluto, Isola d’Elba; il campionato si disputa in due giornate, Ripa è il primo classificato.
1960 Campionati Mondiali svoltisi in Italia con una prima giornata tra Lipari e Vulcano e una seconda giornata a Ustica: secondo classificato individuale e primo nella classifica per Nazioni con in squadra A. Olschki e R. Iannuzzi. Fu loro assegnata anche una medaglia olimpica in coincidenza delle Olimpiadi di Roma e la medaglia d’oro della Federazione Internazionale.
1961 Campionato Italiano Assoluto: Primo classificato individuale. È primo nella classifica per regioni pur gareggiando da solo per la mancanza di E. Falco e A. Novelli. La Campania si classificò prima con un punteggio raddoppiato; la Toscana è seconda con tre atleti in gara.
1961 Campionato Mondiale ad Almería, in Spagna: terzo posto individuale.
1961 a Ustica gli viene assegnato Il premio TRIDENTE D’ORO per la categoria Sport.
1964 Campionato Euro-Africano di pesca subacquea: si classifica al secondo posto individuale ma vince il primo posto nella classifica per Nazioni. Questo nonostante un lungo fermo dall’attività agonistica per i postumi di un’embolia accusata durante un’immersione con Maurizio Sarra per un lavoro per Mondo Sommerso.

Dopo quel campionato, si ritirò dall’attività agonistica e prestò generosamente la sua esperienza in ambito sportivo, occupando la mansione di Capitano della Nazionale Italiana, vincendo a Ustica il Gran Premio Internazionale. Nel 1974, sempre alla guida della Nazionale di pesca subacquea, vinse in Irlanda il Campionato Euro africano in cui Scarpati si classificò anche al Primo posto individuale. Rimase Capitano della Nazionale fino ai Mondiali di Pesca sub svoltisi in Perù con una onorevole classifica. Nel 1972, in una scalata alla Presidenza della FIPS venne eletto con il maggior numero di voti ma alla fine rinunciò all’incarico in favore di Claudio Blasi. A Ripa vennero assegnate le cariche di Presidente per l’Attività Didattica, per la Fotografia e Video Sub e per l’Archeologia.

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Negli anni ’70 e ‘80 venne incaricato dalla Federazione, insieme a Iannuzzi e a Nanni, quale commissario subacqueo a vari Record di profondità in apnea, omologando i record di Maiorca a Massa Lubrense -87 mt. e, insieme a De Sanctis, quello di Mayol a -92 mt. Il CONI gli conferì la Medaglia d’Oro al Valore Atletico e, con decreto della Presidenza della Repubblica (Presidente Pertini), fu nominato Cavaliere della Repubblica italiana.

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da sinistra Claudio Blasi segretario FIPS, il figlio Chico, Claudio Ripa e il campione europeo Carlo Gaspare – fine anni ’80 – inizio anni ’90

Alla fondazione della rivista Mondo Sommerso da parte di Goffredo Lombardo, Claudio Ripa viene assunto come giornalista pubblicista, entrando a far parte del comitato di redazione del prestigioso giornale. Pubblicò foto e articoli specializzati anche per Il Subacqueo, Il Mattino, il Roma, Skin Diver, National Geographic e tante altre importanti testate, conducendo per anni una rubrica sul Subacqueo. Per la fotografia subacquea ricevette diversi premi tra cui quello dedicato a Maurizio Sarra. Inoltre, collaborò all’Enciclopedia Subacquea della Sansone, diretta da Olschki, e a quella Curcio curata da Folco Quilici. Per tre anni collaborò con Tele Europa alla rubrica “Il Continente del futuro” e, per un anno assunse l’incarico di direttore responsabile della Rivista mensile Dioniso l’Uomo e l’Ambiente.

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Con Vittorio De Sanctis partecipò, come voce narrante, ad una serie di sei film, poi acquistati da televisioni spagnole, francesi, portoghesi, sudamericane, statunitensi, e replicati anche in Rai, tra i quali Olimpiadi in Blu e Safari Atlantico. Tra le sue ultime attività mediatiche un dvd della durata di 65 minuti nella serie: “Storia della Pesca in Apnea” realizzato nel 2009.

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Massimo Scarpati e Claudio Ripa

Nella sua lunga carriera si è dedicato ad attività di carattere scientifico in qualità di subacqueo esperto addetto alla raccolta di materiale biologico, collaborando con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. In particolare, partecipò ad alcune campagne della nave oceanografica Bannok sotto la direzione del Prof. Paolo Colantoni, mirate all’effettuazione di ricerche di carattere geologico e speleologico alle grotte della Zinzulusa, Castro. Per molti anni collaborò con l’istituto di Medicina del Lavoro dell’Università Federico II di Napoli per il corso di Medicina Subacquea e Fisiologia dello Sport, tenendo esercitazioni teoriche e pratiche di immersione. Una vita costellata di riconoscimenti, non ultimo, nel 2022, ricevette il prestigioso Premio ATLANTIDE.

Ecco alcune testimonianze:

Con il maestro Claudio Ripa ci conosciamo dal 1974 presso il circolo apneisti La pietra di Pozzuoli; per noi napoletani era un grande punto di riferimento in quegli anni quando la subacquea era apnea e pesca del corallo.  Fu in seguito che, proseguendo le attività subacquee, incominciando da Claudio, diventammo tutti ambientalisti marini e, in questo settore, Claudio si dimostrava ancora più grande dando sempre consigli a tutti. Con i grandi club napoletani si incominciarono a fare la pulizia dei fondali. Ricordo che con Claudio facemmo fondali puliti a santa Lucia il 3 giugno 2000 quando arrivarono molti subacquei da tutta la Campania e fu un successone per la quantità di materiali estratti dai fondali. In quell’occasione presso il  Y. CLUB di santa Lucia, Claudio premiò oltre 25 società subacquee con una bellissima targa , naturalmente eravamo presento anche noi della Turisubmare … ciao Claudio eri e sarai sempre la parte più bella della nostra subacquea italiana e partenopea Vincenzo De Vita

Un ricordo del Mar Rosso. Eravamo a Jedda con il Gruppo Ricerche Tecniche e Scientifiche Subacquee di Firenze fondato da Olschki e Notarbartolo. Del gruppo facevano parte oltre a me, Paolo Colantoni i professori Sara e Tortonese di Genova e anche Claudio Ripa come membro del GRSTS . Claudio non aveva molta dimestichezza con il Mar Rosso e si aggirava guardingo tra i piloni di un lungo pontile che era diventato il nostro campo di studio. Paolo Colantoni aveva scoperto che alla base di ogni pilone c’era appostato un bell’esemplare di Pesce Pietra. Lo aveva detto solo a me e a Paolo Notarbartolo, gli unici muniti di cinepresa, mentre Claudio, con la macchina fotografica cercava di immortalare i pesci più colorati. A Paolo Colantoni venne in mente di fare uno scherzo a Claudio e gli disse che aveva visto un pesce straordinario alla base di un pilone e che sarebbe stato uno scoop poterlo fotografare. Claudio non se lo fece dire due volte, segui Paolo che lo condusse alla base di un pilone e gli indicò il fondale. Il Pesce Pietra, come dice il nome, sembrava proprio una pietra e non si faceva vedere e Claudio fini l’aria e dovette risalire. In superficie si era intanto radunata la nostra combriccola che comincio a chiedere al povero Claudio: ”Allora com’era il pesce? Era grande quanto? Ma era pericoloso? E cosi via. Alla fine scoppiò una risata generale col povero Claudio che ci mando tutti a quel paese con quell’eloquio napoletano che non dimenticherò mai. Ciao Claudio … Francesco Cinelli

Ricordo vivamente il mio primo incontro con Claudio Ripa, risale al 1960.  La squadra italiana di pesca subacquea rientrava da Ustica, dove si era svolta l’ultima manche dei campionati mondiali di questa specialità. Insieme a Claudio vi erano altri due campioni che componevano la squadra: Alessandro Olschki e Gegè Iannuzzi. Claudio si era aggiudicato il secondo posto individuale e tutti e tre la prestigiosa medaglia d’oro della Federazione Internazionale. Fu in quella occasione che Claudio si fermò a Palermo per incontrare un vecchio amico e compagno di avventure sportive, Cecè Paladino Florio. Quella mattina, a bordo di un gozzo da pesca, avevano mollato gli ormeggi dalla piccola darsena adiacente al Palazzo dei quattro Pizzi all’Arenella. Passata la vecchia tonnara e la lunga spiaggia di Mondello, al di là di Capo Gallo ci incontrammo casualmente a Punta Barcarello: proprio lì ero ormeggiato con il mio Zodiac MKII, pronto a immergermi lungo la cigliata che chiude il golfo di Sferracavallo. Cecè, amico di sempre, si fermò come spesso accadeva tra noi e tra i pochi subacquei che frequentavano quelle acque. Mi presentò Claudio, per me un mito e decidemmo di condividere quell’immersione. Nata così per caso, quell’amicizia durò tutta la vita. Pur vivendo in città diverse, continuammo a condividere la nostra passione per la subacquea e in parte anche la nostra professione di divulgatori. Claudio non era solo il grande campione di pesca subacquea, era un bravissimo giornalista e un archeologo. Ricevette la Medaglia d’Oro al Valore Atletico dal CONI e divenne Cavaliere della Repubblica insignito dal Presidente Pertini. Soprattutto fu un vero pioniere di questa disciplina. Ci vedevamo con piacere ogni anno in occasione della Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee di Ustica, ma anche in altre occasioni, quando i subacquei, quelli della nostra generazione, si sentivano parte di una grande famiglia. Il ricordo delle avventure vissute con Claudio resterà sempre nella mia memoria. … Pippo Cappellano

Si ringrazia Pippo Cappellano e Vincenzo De Vita per le fotografie fornite a corredo di questo doveroso ricordo di Claudio Ripa, un protagonista della subacquea.

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