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Scopriamo Point Nemo, il punto più distante da qualsiasi terra emersa

tempo di lettura: 3 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO

AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: Nemo Point
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Point Nemo non è il nome di una località dedicata al colorato pesciolino della Pixar ma il punto dell’oceano più lontano da qualsiasi terra emersa.

Il punto fu scelto nel 1992 da Hrvoje Lukatela attraverso il programma geospaziale “Hipparcus” e prese questo strano nome in onore del capitano Nemo, il celebre protagonista dei romanzi di Jules Verne “Ventimila leghe sotto i mari” e “L’isola misteriosa”. Non è un’isola ma una semplice posizione geografica (coordinate 45° 52′.6 S  – 123° 23′.6 W) in mezzo all’oceano che viene anche chiamato il polo dell’inaccessibilità. Nel 1992 un ingegnere geodetico croato-canadese, Hrvoje Lukatela, utilizzando un complesso programma di geodesia, ha calcolato ed individuato questo punto remoto che di fatto risulta equidistante ad oltre 2.600 km dalle tre linee di costa più vicine.  I punti della Terra ferma equidistanti da Nemo sono infatti l’isola di Ducie (un atollo corallino dell’arcipelago delle Pitcairn), Moto-Nui (le isole di Pasqua) e l’isola di Maher (in Antartide) e per raggiungerlo servirebbero 15 giorni, 10 ore e 37 minuti per arrivarci. In quel punto, ovviamente non c’è nulla … solo acqua su un fondale di 3600 metri.

Se questi numeri non vi dicono nulla, pensate che gli esseri umani che di solito passano più vicini a Point Nemo sono gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale che, quando lo sorvolano, sono ad “appena” 400 km circa di altezza. Si tratta di un punto lontanissimo dalla civiltà e, non caso, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha prescelto questa posizione come punto dove far cadere i veicoli spaziali in sicurezza senza provocare danni alla popolazione.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è OCEANOGRAFIA-GEOPOLITICA-Location_of_Point_Nemo_in_the_South_Pacific_Ocean.png

Point Nemo – Autrice Ada Kukminski lavoro proprio – CC 4.0File:Location of Point Nemo in the South Pacific Ocean.png – Wikimedia Commons

È stato calcolato che tra il 1971 e il 2016 in quell’area dell’oceano si siano inabissati i resti di ben 263 velivoli spaziali, di cui oltre 100 solo nel 2015. Ad esempio la celebre stazione MIR e molte altre dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), incluse la maggior parte delle capsule di approvvigionamento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), vengono dirette su Nemo. I satelliti invece liberati nello spazio per evitare che si disintegrino nell’atmosfera prima di raggiungere la superficie terrestre, evitando quindi pericolosi detriti che potrebbero cadere a pioggia senza alcun controllo in zone abitate. Non sempre funziona e, qualcuno di voi ricorderà, nel marzo del 2016 la Cina perse il controllo della sua stazione spaziale Tiangong-1 che non riuscì a cadere sul Point Nemo. Per fortuna, sebbene in maniera altrettanto spettacolare, la stazione cadde nell’Oceano.

Nel 2015 i partecipanti della regata Volvo Ocean Race durante la traversata da Auckland a Itajai, in Brasile, si avvicinarono di più alla zona, ma restarono comunque a oltre 500 km di distanza. Una curiosità, durante la Volvo Ocean Race le imbarcazioni raccolsero campioni di acqua di mare da Point Nemo, che rivelarono che conteneva fino a 26 particelle di microplastica per metro cubo. Alla fine di dicembre 2020 ci sono transitate, sempre a dovuta distanza, le barche dei partecipanti al Vendée Globe Race tra cui anche l’italiano Giancarlo Pedote. Il Vendée Globe è una regata per barche a vela che consiste in una circumnavigazione completa della Terra: in solitario, senza attracco né assistenza (pena l’esclusione) con arrivo e partenza dal porto di Les Sables-d’Olonne in Francia. La regata velica costituisce una durissima prova tecnica e di resistenza e viene considerata come la più impegnativa delle competizioni veliche ed è infatti soprannominata “l’Everest dei mari”. La Golden Globe Race e la Vendée Globe sono le sole regate in solitario, senza scali e senza assistenza che prevedono la circumnavigazione dell’Antartide.

Cieli sereni a tutti e ancora Buon Anno

Paolo Giannetti

in anteprima Point Nemo – autore Timwi – File:Oceanic pole of inaccessibility.png – Wikimedia Commons

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Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, pur rispettando la netiquette, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

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