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Le secche rocciose

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: secche rocciose, idrodinamismo

 

Nelle aree più esposte alle correnti, il movimento dell’acqua seleziona popolamenti peculiari, dominati da organismi, detti reofili, ovvero che vivono in acque correnti caratterizzate da forte dinamismo ondoso e di correnti, il cui sviluppo è ovviamente legato a questo fattore ambientale. Tutte le scogliere sommerse sono generalmente caratterizzate da un forte idrodinamismo, ma è particolarmente sulle secche, formazioni rocciose che si innalzano da fondali profondi, che si sviluppano organismi tipicamente reofili 1. Infatti, sulle secche si realizzano condizioni ecologiche particolari legate alle forti correnti e alla risalita di acque profonde caratterizzate da temperature minori che permettono lo sviluppo di organismi peculiari rispetto sia alle coste continentali che insulari.

esplosione di vita su fondale roccioso, Circeo, foto credito andrea mucedola

Sulla parte più superficiale si possono trovare densi popolamenti di alghe brune di profondità, come cystoseire, sargassi e laminarie. Queste ultime, veri e propri relitti boreali, sono distribuite solo in pochi distretti mediterranei, tra cui la secca di Cala Scirocco in Gorgona, le secche del Golfo di Porto in Corsica e alcune secche attorno alle isole della Sardegna. Nella parte più profonda, le secche sono normalmente colonizzate da popolamenti rigogliosi di filtratori, come gorgonie e spugne, che possono svilupparsi in condizioni ottimali perché favoriti dalla presenza costante di correnti che facilitano loro l’ottenimento del cibo e l’eliminazione delle sostanze di rifiuto. Inoltre, le secche rappresentano ambienti privilegiati per i contatti tra il mondo bentonico e quello pelagico.

I dentici (Dentes dentex) cacciano spesso attorno alle secche rocciose attirati dalla ricchezza del cibo. immagine da L’ambiente marino mediterraneo – Caratteristiche ecologiche e biogeografiche del Mediterraneo 

È sulle secche, più che altrove, che è possibile l’incontro con organismi del grande largo, come barracuda (Sphyraena sphyraena), ricciole, (Seriola dumerili), lecce (Lichia amia), pesci luna (Mola mola), palamite (Sarda sarda), etc..

Salpa salpa comunemente conosciuta come salpa, è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia degli Sparidae. È l’unica specie del genere Sarpa. La salpa è presente in tutto il Mediterraneo, nonché nell’Atlantico orientale: dal Golfo di Biscaglia fino al Sudafrica. Si tratta di una specie strettamente costiera che si trova dalla superficie fino a oltre 60 metri di profondità. Popola fondali rocciosi con crescita di piante acquatiche e praterie di Posidonia oceanica dove si nutre in branchi – photo credit andrea mucedola

.La ricchezza di vita che caratterizza le secche rocciose le rende meta ambita per le attività ricreative subacquee, ma anche per i pescatori che cercano di sfruttare il loro effetto aggregante per la fauna ittica.

La beach rock è una formazione clastica (sedimentaria formata da detriti di rocce preesistenti che si origina tramite il processo di cementificazione carbonatica dei sedimenti di spiaggia nelle zone intertidale. Il cemento primario è di solito costituito da carbonato di calcio precipitato nella zona di contatto fra l’acqua della falda freatica, satura di carbonati disciolti, e l’acqua di mare. In genere, un affioramento di beach rock è indicatore di un erosione costiera recente, con relativo arretramento della linea di riva e abbassamento del profilo della spiaggia sommersa, con conseguente rimozione dei sedimenti che solitamente coprono l’affioramento. Gli affioramenti di beach rock costituiscono comunque una difesa naturale della spiaggia, in quanto contribuiscono alla dissipazione dell’energia del moto ondoso e sono sorgente di sedimento per l’alimentazione della spiaggia.

Gli organismi viventi possono interagire sia con altri organismi della stessa specie (interazioni intraspecifiche) che con organismi di specie diverse (interazioni interspecifiche). Nel primo caso rientrano tutti i comportamenti riproduttivi e sociali in genere, sono però le interazioni tra organismi di specie diversa che possono essere estremamente importanti da un punto di vista ecologico, in quanto regolano in molti casi la struttura dei popolamenti e degli ecosistemi stessi.

Interazioni
Le interazioni interspecifiche possono essere positive o negative. Interazioni negative sono la predazione (o il parassitismo, che è una forma particolare di predazione) e la competizione; quest’ultima si viene ad avere quando organismi diversi competono per le stesse risorse di cibo, luce, spazio, etc. La competizione per lo spazio è una delle più importanti per gli organismi sessili di costa rocciosa che hanno bisogno di una porzione di substrato libero per potersi fissare e accrescersi. La competizione per lo spazio porta all’instaurarsi di popolamenti complessi, con una struttura spesso stratificata, come accade, per esempio, nell’habitat coralligeno. Particolarmente interessanti sono le interazioni positive. In alcuni casi solo uno dei due pattern ne trae beneficio, come gli organismi che vivono come commensali su altre specie. In altri casi entrambi i pattern ne traggono beneficio e si parla allora di simbiosi. In mare sono moltissimi gli esempi di simbiosi. Famosissima è l’interazione tra paguri e attinie.

I paguri non hanno un rivestimento dell’addome tale da assicurarne la protezione, così utilizzano conchiglie vuote di gasteropodi che cambiano man mano che si accrescono; sulle conchiglie vengono posizionate delle attinie che, grazie alle cellule urticanti dei tentacoli, forniscono un ulteriore apparato difensivo al crostaceo, traendone anch’esse beneficio, in quanto ampliano la loro capacita di spostamento e quindi di reperimento del cibo.

L’interazione positiva più grandiosa è quella che si instaura tra madrepore e alghe unicellulari, simbiosi che è alla base della costruzione delle barriere madreporiche tropicale. Associazioni tra antozoi e alghe unicellulari, che vivono nei loro tessuti utilizzando le sostanze di rifiuto dell’animale e fornendogli cibo, si verificano anche in Mediterraneo, non solo con le madrepore ma anche con attinie e gorgonie. Ma vi sono anche associazioni molto più evolute, come quella di pulizia. In questo caso si realizza un’interazione estremamente complessa tra diverse specie di pesci o tra pesci e invertebrati, che implica segnali di riconoscimento. Ricordo quello dei gamberetti e delle murene.

La gorgonia rossa (Paramuricea clavate) è una formazione arborescente con fitte ramificazioni di colore rosso scuro, che forma ventagli che possono raggiungere dimensioni fino ad un metro di altezza. La gorgonia rossa (Paramuricea clavate) è una formazione arborescente con fitte ramificazioni di colore rosso scuro, che forma ventagli che possono raggiungere dimensioni fino ad un metro di altezza.  Dotata di uno scheletro proteico, la superficie presenta spicole calcaree che fungono da rifugio per i polipi, retrattili. Le colonie assumono l’aspetto di un vero e proprio bosco sommerso, tra i cui rami si sviluppa una notevole biodiversità animale. photo credit andrea mucedola

Infatti, molti pulitori potrebbero essere potenziali prede e occorre quindi che i due animali comprendano le intenzioni dell’altro. La pulizia si svolge normalmente in aree ben precise, dove si recano i pesci che hanno bisogno di liberarsi da parassiti. La pulizia è uno dei più affascinanti comportamenti che è possibile osservare nelle acque marine costiere e ha anche un importante significato ecologico, in quanto concorre a mantenere la salute delle popolazioni ittiche.

Luigi Piazzi
docente universitario e ricercatore subacqueo scientifico presso l’Università di Sassari

 

1. sono detti reofili gli organismi che vivono in ambienti di forte corrente
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