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livello elementare
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ARGOMENTO: EMERGENZE AMBIENTALI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: Seabin
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Andrew Turton e Pete Ceglinksy sono due surfisti australiani conuna missione ambiziosa: mantenere l’Oceano pulito. La filosofia che spinge i due ragazzi è che “gli oceani si possono ripulire una marina per volta“ e per riuscirci hanno progettato il “Seabin” ovvero il cestino per rifiuti marini da installare all’interno di porti turistici.
Il sistema di funzionamento del Seabin è tanto semplice quanto geniale e si basa sull’azione di una pompa che aspira l’acqua marina dentro un secchio galleggiante fissato ad un pontile. La pompa crea un flusso continuo d’acqua nel contenitore portando con sé detriti, oli, detergenti ed idrocarburi che vengono raccolti e trattenuti in un sacchetto di fibra naturale mentre l’acqua aspirata viene espulsa nuovamente nel porto.
L’ideatore del progetto è Andrew Turton, costruttore di barche, velista e surfista. Andrew, dopo aver realizzato diversi viaggi in barca a vela in giro per il mondo, ha deciso di testimoniare la grande quantità di detriti accumulati all’interno dei porti che ha visitato e di contribuire alla salvaguardia degli oceani insieme all’amico e co-direttore del Seabin project, Pete Ceglinski, un designer industriale e, naturalmente surfista. I due inventori sono convinti che i porti costituiscano gli ambienti ideali alla realizzazione della missione sia perché sono ambienti controllati in cui non vi è rischio che onde troppo grandi o tempeste possano limitare la funzionalità delle apparecchiature sia a causa dell’alta concentrazione di rifiuti presenti trasportati continuamente dai venti e dalle correnti dominanti. I vantaggi del cestino galleggiante consistono in un sistema maneggevole, poco costoso, a bassa manutenzione e che richiede piccoli spazi.
Oggi la la Seabin Pty Ltd, società fondata dai due, è sostenuta dall’investimento della Shark Mitigation Systems Pty Ltd (SMS), società di sviluppo tecnologico marino che lavora in partnership con Google e la società di telecomunicazioni australiana Octopus. Lo sviluppo del Seabin project ha sede a Palma di Maiorca presso il centro di progettazione “The Sea”, dove è stato realizzato un prototipo perfettamente funzionante e da dove i due australiani hanno lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo per finanziare l’attività e produrre i “seabin” su larga scala. La raccolta ha fruttato fino adesso ben 90 mila dollari, circa il 39% dei 230mila dollari necessari per iniziare la commercializzazione del prodotto. Un ulteriore obiettivo da raggiungere è costruire i Seabin con materiali ecologici e magari con la stessa plastica raccolta. Intanto, la città francese La Grande Motte ha annunciato di voler essere la prima a partecipare al progetto, firmando un accordo di collaborazione con Andrew e Pete per lo sviluppo del Seabin e per la realizzazione di un programma di comunicazione con lo scopo di accrescere la sensibilità della popolazione circa la problematica dell’inquinamento degli oceani. Riguardo all’obiettivo di ripulire gli oceani i due tenaci surfisti affermano ironicamente “È una missione molto grande, ma si può fare. In effetti, lo stiamo già facendo“.
Noi intanto gli auguriamo che il progetto vada in porto …
Maria De Filippo
tutte le foto – ad eccezione della anteprima – sono di SEABIN
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ha una laurea specialistica in Scienze delle risorse faunistiche-ambientali e master in Biologia marina con specializzazione nello studio dell’avifauna marina, per la cui conservazione ha partecipato a diversi progetti di ricerca nelle isole del Mediterraneo. Una grande passione per la vela la porta a partecipare a competizioni sportive di vario livello in equipaggio su Benetau 25, Melges 24, First 50, Imx 38. Vive in Sicilia dove organizza vacanze in barca a vela, snorkeling guidato e seawatching a bordo della sua imbarcazione Magie.
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