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livello elementare
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ARGOMENTO: VULCANOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: vulcani
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Cos’è un vulcano?
I vulcani sono elementi del paesaggio che si formano dove il magma raggiunge la superficie, risalendo lungo fratture della crosta terrestre, e viene eruttato sotto forma di lava, o come una miscela di gas, ceneri ed altri frammenti vulcanici. L’accumulo dei materiali eruttati attorno al centro di emissione può formare un edificio vulcanico, il cui aspetto dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche dei materiali emessi e dal sistema di alimentazione, ovvero dalla forma e posizione dei condotti eruttivi. Il classico vulcano a forma di cono, dai fianchi più o meno ripidi, si forma quando la risalita del magma avviene lungo un condotto centrale. In questi casi il profilo dipende dal tipo di prodotti emessi: l’alternanza di lave e ceneri tende a produrre edifici dai fianchi ripidi (detti anche vulcani strato o strato vulcani), come lo Stromboli, il Vesuvio e l’Etna in Italia, il Fujiyama in Giappone, o il Majon, nelle Filippine. Le forme appuntite sono favorite dall’emissione di lave ricche in silice, che tendono ad essere poco fluide. Al contrario, lave a composizione basaltica, molto calde e povere in silice, tendono a produrre edifici vulcanici dal profilo dolce, con versanti a basso angolo (detti vulcani a scudo), come le Hawaii. A volte la risalita del magma avviene lungo sistemi di fratture, e genera in superficie strutture allungate lungo direzioni preferenziali.
Esplosione stromboliana diurna dal cratere di NE e terrazza craterica (foto di G. De Astis) Stromboli – INGVvulcani
In alcuni casi, l’attività eruttiva è sufficientemente violenta o superficiale da causare la formazione di crateri, di diametro variabile dalle decine alle centinaia di metri, che talvolta distruggono del tutto o in parte le strutture vulcaniche pre-esistenti. Alcune eruzioni molto violente sono accompagnate dalla formazione di strutture di collasso, dovute allo svuotamento del serbatoio magmatico. In questi casi il vulcano assume la forma di una vasta depressione, detta caldera, spesso di forma sub-circolare e di dimensioni che possono raggiungere alcune decine di chilometri. La più grande caldera italiana è quella dei Campi Flegrei, una delle caldere più studiate al mondo.
Come si formano i vulcani?
I vulcani sono elementi del paesaggio che si formano dove il magma raggiunge la superficie, risalendo lungo fratture della crosta terrestre, e viene eruttato sotto forma di lava, o come una miscela di gas, ceneri ed altri frammenti vulcanici. L’accumulo dei materiali eruttati attorno al centro di emissione può formare un edificio vulcanico, il cui aspetto dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche dei materiali emessi e dal sistema di alimentazione, ovvero dalla forma e posizione dei condotti eruttivi.
Il classico vulcano a forma di cono, dai fianchi più o meno ripidi, si forma quando la risalita del magma avviene lungo un condotto centrale. In questi casi il profilo dipende dal tipo di prodotti emessi: l’alternanza di lave e ceneri tende a produrre edifici dai fianchi ripidi (detti anche vulcani strato o stratovulcani), come lo Stromboli, il Vesuvio e l’Etna in Italia, il Fujiyama in Giappone, o il Majon, nelle Filippine. Le forme appuntite sono favorite dall’emissione di lave ricche in silice, che tendono ad essere poco fluide. Al contrario, lave a composizione basaltica, molto calde e povere in silice, tendono a produrre edifici vulcanici dal profilo dolce, con versanti a basso angolo (detti vulcani a scudo), come le Hawaii. A volte la risalita del magma avviene lungo sistemi di fratture, e genera in superficie strutture allungate lungo direzioni preferenziali. In alcuni casi, l’attività eruttiva è sufficientemente violenta o superficiale da causare la formazione di crateri, di diametro variabile dalle decine alle centinaia di metri, che talvolta distruggono del tutto o in parte le strutture vulcaniche pre-esistenti.
Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco (Stromboli, 2009 – foto di G. De Astis) Stromboli – INGVvulcani
Alcune eruzioni molto violente sono accompagnate dalla formazione di strutture di collasso, dovute allo svuotamento del serbatoio magmatico. In questi casi il vulcano assume la forma di una vasta depressione, detta caldera, spesso di forma sub-circolare e di dimensioni che possono raggiungere alcune decine di chilometri. La più grande caldera italiana è quella dei Campi Flegrei, una delle caldere più studiate al mondo.
eruzione vulcanica in Islanda vulcani nel mondo Archives – INGVvulcani
Dove si formano i vulcani?
Perché un vulcano si possa formare deve esserci disponibilità di magma nel sottosuolo e condizioni favorevoli alla sua risalita verso la superficie. La distribuzione geografica dei vulcani mostra che questo accade lungo i margini delle placche tettoniche e in corrispondenza dei cosiddetti punti caldi.
Le regioni vulcaniche sono particolari aree del pianeta dove le condizioni di pressione, temperatura e composizione delle rocce in profondità sono tali da garantire la formazione di magmi per fusione di rocce della crosta o del mantello terrestre. Il magma può risalire ed eruttare in superficie quando le sue caratteristiche e le condizioni delle rocce circostanti lo consentono. Questo avviene, ad esempio, nel caso di vulcani ad attività persistente, come Stromboli e l’Etna, dove la risalita del magma può avvenire lungo condotti aperti ben sviluppati. Anche nel caso delle dorsali oceaniche, il magma si forma in prossimità della superficie e viene facilmente eruttato formando nuova crosta oceanica. In altri casi, il magma si ferma all’interno della crosta per periodi di tempo anche molto lunghi, durante i quali si raffredda e in parte cristallizza. La parte che rimane fusa evolve, cioè la sua composizione cambia arricchendosi di silice e di gas. In questo processo il magma diventa progressivamente meno denso, più viscoso e più ricco in gas. Tutti questi fattori contribuiscono ad aumentare la sua capacità di produrre eruzioni fortemente esplosive.
INGV Alla scoperta dei vulcani – INGVvulcani
immagini INGV
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