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Dal diario di bordo di Capitan Bitta: Nave Vespucci 25-28 marzo 2024

tempo di lettura: 6 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: NAVIGAZIONE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: Vespucci, Oceano Atlantico

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Lunedì 25 marzo 2024

Nave Vespucci continua la sua navigazione nell’Oceano Atlantico, con un mare 1-2 ed un vento che soffia dai settori poppieri che la aiuta nella navigazione lungo le coste della Patagonia argentina. Questa mattina, quando in Italia erano le 08.00 la Luna ha raggiunto la fase di piena: in quel momento si è verificata la ‘complanarità’ tra Sole, Terra e Luna e quest’ultima è stata illuminata completamente dalla luce solare. Purtroppo in Italia non abbiamo potuto osservare la luna in quel preciso istante perché era già tramontata. Si sono invece goduti lo spettacolo i marinai del Nave Vespucci (almeno coloro che erano svegli per la guardia di notte), alle 04:00 ora locale di bordo, con una luna piena ben visibile sull’orizzonte settentrionale. In Italia dovremo attendere questa sera, dopo il tramonto, quando apparirà ‘ancora piena’ al suo sorgere.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Screenshot-2024-03-26-182603.pngCome ricorderete, la Luna assume durante l’anno dei nomi coloriti: quella piena di marzo nella tradizione degli indiani d’America viene chiamata “del lombrico“, in quanto quelle popolazioni del nuovo mondo associavano l’inizio della primavera con la comparsa dei lombrichi nel terreno grazie al disgelo. Oltre agli appellativi, che riportano alla memoria il periodo in cui assistiamo al risveglio della natura, questo plenilunio è anche determinante per stabilire la data della Pasqua. Per capire questo collegamento occorre risalire al Concilio di Nicea (325 d. C.) che fissò la data della Pasqua alla prima domenica dopo il primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera. Divenne così l’unica festività cristiana con una data ‘mobile’ (legata al calendario lunisolare) che non cade ogni anno lo stesso giorno, come il Natale. Quest’anno l’inizio della primavera astronomica si è verificato il 20 marzo, la prima luna piena dopo l’equinozio, e pertanto domenica prossima, 31 marzo, festeggeremo la Pasqua. Per questo motivo è definita anche Luna Pasquale.

Ma ci sono altre cose da raccontarvi. Agli occhi più allenati la luna piena è apparsa un pò ‘sbiadita’ in quanto si è verificata un’eclissi lunare penombrale della Luna, in quanto il nostro satellite è transitato solo nella penombra – e non nell’ombra – della Terra. Un’altra caratteristica di questo plenilunio è stata quella di vedere, per un occhio allenato, un disco lunare leggermente più piccolo del solito. Questo “rimpicciolimento” è dovuto al fatto che la Luna ha raggiunto la fase di plenilunio trovandosi all’apogeo, il punto più lontano dalla Terra. Per questo è chiamata anche microluna che è l’opposto della superluna che, invece, si verifica quando raggiunge la sua pienezza al perigeo. La Luna Piena del Lombrico è stata la seconda e ultima microluna del 2024. Oltre al nome di Luna Piena del Lombrico è conosciuta anche con il nome di “Luna che Dorme”, “Luna Ventosa”, “Luna del Raccolto” e “Luna del Mais”.

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Posizione del Amerigo Vespucci il giorno 26 marzo. La nave scuola procedeva con velocità 7,2 nodi verso S-SW  

MarineTraffic: Global Ship Tracking Intelligence | AIS Marine Traffic

Martedì 26 marzo 2024

Nave Vespucci è in navigazione nell’Oceano Atlantico lungo le coste della Patagonia argentina all’altezza della Penisola di Valdes. Si tratta di una riserva naturale nominata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. La costa è abitata da particolari mammiferi come il leone marino sudamericano, l’elefante marino e la foca sudamericana. Negli specchi d’acqua protetti, situati fra la penisola e la terraferma della Patagonia, può essere inoltre avvistata la balena bianca. Queste balene migrano in questo luogo, fra maggio e dicembre, per l’accoppiamento e il parto, poiché le acque nei golfi sono più calme e più calde mentre in mare aperto è visibile anche l’orca. Nella penisola è presente anche una grande varietà di uccelli: almeno 181 specie, 66 delle quali migratorie.

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Tra questi i Pinguini di Magellano osservabili a perdita d’occhio nella Riserva Naturale di Punta Tombo e a San Lorenzo dove se ne contano circa un milione di esemplari. Proprio in questo periodo, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, terminata la muta annuale del piumaggio, la colonia sta abbandonando la terraferma per ritornare in oceano, dirigendosi probabilmente verso nord, lungo le coste del Brasile e dell’Uruguay. Il Pinguino di Magellano è una delle 18 specie di pinguino esistenti ed è così chiamato perché fu avvistato e descritto per la prima volta proprio su quelle coste da Antonio Pigafetta al seguito della spedizione di Magellano.

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Mercoledì 27 marzo 2024

Nave Vespucci in navigazione tra Buenos Aires e Punta Arenas (Cile) lungo la costa della Patagonia,  una tratta paragonabile alla distanza da percorrere per navigare da Genova a Venezia (circa 1.000 miglia). Vi domanderete quanto è grande l’Argentina? La sua superficie è 2.780.000 km² contro i 300.000 km² circa dell’Italia, quindi è più di nove volte più grande.
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Lo avreste mai detto? Le mappe tradizionali hanno un difetto piuttosto noto: sono proiezioni del globo terrestre, e non sempre rappresentano le reali dimensioni dei Paesi e l’Argentina è uno tra i più ‘penalizzati’. La Terra, che è “quasi sferica”, è difficilmente rappresentabile in due dimensioni e i cartografi devono applicare una proiezione delle distanze e delle grandezze. La tecnica più diffusa è la proiezione di Gerardo Mercatore, italianizzazione di Gerhard Kremer, cartografo belga del XVI secolo. Ma in queste proiezioni resta il problema delle dimensioni dei Paesi. Un ‘difetto’ necessario per mantenere gli angoli utili all’orientamento e alla navigazione, ma fuorviante quando vogliamo capire e confrontare le reali dimensioni dei territori prossimi ai poli del pianeta.

Giovedì 28 marzo 2024

Nave Vespucci in navigazione lungo le coste della Patagonia.

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Nave Vespucci sta navigando nell’emisfero Sud dove, di notte, tutte le figure delle costellazioni celesti appaiono all’equipaggio ‘ribaltate’ rispetto al punto di vista delle nostre latitudini. Se prendiamo, ad esempio, la costellazione di Boote (detta anche il Bifolco o Guardiano dell’Orsa ) che è visibile in entrambi gli emisferi, ci accorgiamo che la stessa tramonta sull’orizzonte occidentale della nostra nave in posizione “capovolta” ! (nel disegno sono circa le 07.00 UTC di oggi). Anche il suo arco apparente sulla volta celeste, così come quello del Sole e di tutte le altre stelle, alle latitudini meridionali, hanno un percorso diverso, culminando a Nord anziché a Sud come accade nel nostro emisfero.

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Perché la Patagonia si chiama così?
Il nome deriva dagli abitanti della regione chiamati Patagoni (da patagones “piedoni”) dagli Spagnoli durante la spedizione di Magellano a causa della grandezza delle orme lasciate dai loro piedi data la loro elevata statura. La loro cultura originaria era caratterizzata dalla caccia e dal nomadismo.

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Oggi è Giovedì Santo e esiste una antica tradizione marinaresca che viene seguita durante la Settimana Santa: i bastimenti ormeggiati in porto inclinano i pennoni sul piano verticale di circa 30/45 gradi in sensi opposti (trinchetto in senso orario, maestra in senso antiorario) in modo da formare una X (imbroncati) a simboleggiare la croce della Passione di Cristo. I pennoni saranno poi raddrizzati il giorno di Pasqua quando le campane annunciano la Resurrezione. La regola dice: “Durante le ore previste per lo spiegamento, nei giorni precedenti la S. Pasqua (dal mezzogiorno del Giovedì Santo alla mezzanotte del Sabato Santo) le bandiere di presidio e quelle navali devono essere tenute a mezz’asta. I velieri, se in porto, nello stesso periodo di tempo, tengano i pennoni imbroncati.“ Ma vi è anche una tradizione che il comandante, per l’occasione, faccia fissare in cima all’albero di maestra un ramoscello d’olivo benedetto nella domenica delle Palme.

Cieli sereni e alla prossima
Paolo Giannetti

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