Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

Vediamo che tempo fa o farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

Il mito di Kon Tiki, dio bianco del fuoco, colonizzatore del Pacifico

tempo di lettura: 7 minuti


livello elementare
.
ARGOMENTO: MITI DEL MARE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: Kon Tiki, Thor Heyerdahl
.

Chi erano quegli indigeni descritti come “belli e aitanti” che accolsero i primi Europei sulle spiagge della Polinesia con cani, maiali e polli. Nelle descrizioni sembrerebbe che parlassero una lingua che nessun altro popolo capiva e vivevano in villaggi con templi e capanne circondati da terreni ben ordinati. A volte si citavano vetuste piramidi, strade selciate e statue di pietra delle dimensioni d’una casa a quattro piani.

Le risposte a tale domanda sono ancora numerose quanto i libri che ne trattano, basate su molteplici e controverse teorie. Le origini dei Polinesiani si rimandano a migrazioni dalle Isole malesi, le Indie, la Cina, il Giappone, l’Arabia, addirittura la Libia o il Caucaso. I più fantasiosi richiamano il mito di Atlantide o altri continenti perduti, e come Thor Heyerdahl, il grande esploratore che attraversò l’Oceano Pacifico sul Kon Tiki, scrisse dove “la scienza era costretta ad arrestarsi, la fantasia aveva via libera”. Di certo gli Europei che osarono attraversare quell’immenso oceano furono meravigliati nello scoprire enigmatici e apparentemente senza senso monoliti di pietra nell’isola di Pasqua e altri resti culturali d’ignota origine fra le isole più vicine alla costa americana, immaginando che fossero reliquie di preistoriche civiltà sudamericane o avanzi emergenti di un continente sommerso da un immane cataclisma. Teorie affascinanti che avrebbe spiegato molte cose ma che non trovavano riscontro da parte dei geologi. Inoltre, la zoologia dimostrò che durante tutta la storia dell’Umanità forme viventi animali e vegetali erano vissute isolate fra loro e da tutti i continenti circostanti.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è migrazione-polin-1024x603.jpg

La Polinesia venne colonizzata attraverso una serie di viaggi straordinari attraverso un oceano che si estendeva per un terzo della Terra, ma la sequenza della colonizzazione delle isole rimane sconosciuta e la loro tempistica controversa. Secondo un recente studio effettuato sulle tracce genetiche (Paths and timings of the peopling of Polynesia inferred from genomic networks | Nature), viaggiatori dell’arcipelago di Tuāmotu si stabilirono su quelle stesse isole intorno al 1200 d.C.. Paths and timings of the peopling of Polynesia inferred from genomic networks | Nature

In un tempo relativamente recente la razza polinesiana, a caso o di proposito, approdò dall’Occidente asiatico a quelle isole occupando una distesa marina quattro volte più vasta della intera Europa, mantenendo dialetti tra di loro correlati di una lingua che potremmo definire polinesiana, con pochissimi e ancora misteriosi tentativi di scrittura, come il Rongorongo di Pasqua, di cui non si mantenne memoria. Essi veneravano gli antenati del mitico Tiki, figlio del sole e celebravano la memoria dei capi defunti con statue di diverse fattezze che dimostravano una comune radice tra i popoli del Pacifico.
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Rongorongo_Staff_8-11.png

Un aiuto per risalire all loro origini viene dalla antropologia: fattore comune e il ricordo tramandato dei nomi dei capi, che ha portato ad un possibile periodo di occupazione di quelle isole. Curiosamente, l’artificio mnemonico era costituito da un complicato sistema di funicelle a nodi, simile a quello usato dagli Inca del Perù. Il raffronto fra i vari gruppi etnici, confrontando le genealogie locali delle diverse isole, ha mostrato una eccezionale corrispondenza, tanto nei nomi quanto nel numero delle generazioni risultando che queste isole iniziarono ad essere abitate circa 600 anni dopo Cristo da popoli provenienti dall’Asia che avevano iniziato la loro migrazione con piccoli gruppi di individui, spostandosi verso Oriente dal 3000 a. C.. Avvenne poi una seconda migrazione che sarebbe approdata alle isole verso il 1100-1300 d.C.. I nuovi arrivati avevano una civiltà che potremmo definire dell’età della pietra, riscontrata dai ritrovamenti di un particolare tipo di accette e di utensili di selce. Considerando che in quel periodo le uniche genti primitive erano quelle isolate nelle foreste vergini o esclusivamente nel Nuovo Mondo, dove l’uso del ferro era ancora interamente ignoto, la provenienza potrebbe essere stata influenzata dal continente americano che si affaccia nel Pacifico orientale. Sulla base di queste ipotesi Thor Heyerdahl ipotizzò che alcuni gruppi provenissero dalle ancora poco conosciute civiltà indie dell’America meridionale; in particolare dalla costa peruviana dall’Oceano Pacifico dove, secondo i miti locali, aveva vissuto un tempo un popolo sconosciuto che aveva fondato una delle più singolari civiltà del mondo, fino alla sua improvvisa scomparsa. Questa civiltà aveva lasciato enigmatiche statue antropomorfe di pietra, simili a quelle delle isole Pitcairn, Marchesi, Pasqua, ma anche gigantesche piramidi a ripiani, analoghe a quelle di Tahiti e Samoa.

 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è polynesian-migration-map-10691.png

Mappa che mostra una teoria della migrazione dei polinesiani che ipotizza fossero originari di Taiwan. I colonizzatori si stabilirono nel triangolo polinesiano che comprende ai suoi angoli la Nuova Zelanda, le Hawaii e l’Isola di Pasqua in tempi diversi, provenendo da Taiwan tra il 3.000 e il 1.000 a.C. – Autore Eccles, D. (2019, May 19) estratto dal Polynesian Migration Map da World History Encyclopedia da https://www.worldhistory.org/image/10691/polynesian-migration-map/

Le Fonti sono ancora limitate. Quando i primi Spagnoli arrivarono in Perù, gli Inca, che avevano su quell’altipiano il loro potente impero, raccontavano che quegli enormi monumenti erano stati costruiti precedentemente dagli dèi bianchi, che avevano vissuto in quelle terre prima che gli Inca conquistassero il potere. Erano descritti come sapienti e pacifici maestri che, al principio dei tempi, erano scesi dal Nord e avevano istruito i primitivi antenati degli Inca nell’architettura, nell’agricoltura, negli usi e nei costumi. Questi si distinguevano dagli altri Indii per la loro cute bianca, le lunghe barbe e l’alta statura. Ad un certo momento abbandonarono il Perù e gli Inca conquistarono il paese. Cosa accadde ai “maestri bianchi”? 
Erano forse i loro discendenti che accolsero i primi navigatori europei? Le testimonianze parlano di questi indigeni di pelle bianca con capelli e barba biondi o rossicci, con occhi grigio-azzurri e un aspetto quasi semitico dato dal naso aquilino, insomma molto diversi dagli altri polinesiani che avevano pelle di una tinta scura, capelli nero corvino e naso largo e rincagnato come molti maori.
Quelli con i capelli rossi si chiamavano Urukehu e asserivano di essere i discendenti diretti degli dèi bianchi come Tangaroa, Kane e Tiki. Nella mitologia Maori si parla anche dei Patupaiarehe, esseri soprannaturali descritti di carnagione pallida o chiara con capelli biondi o rossi, con la stessa statura delle persone comuni ma mai tatuati.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Expedition_Kon-Tiki_1947._Across_the_Pacific._8765728430-1024x731.jpg

Spedizione di Thor Heyerdahl con il Kon Tiki del 1947 – foto in bianco e nero colorata Expedition Kon-Tiki 1947. Across the Pacific. (8765728430).jpg – Wikimedia Commons

Quando il 5 aprile 1722 l’esploratore olandese Jacob Roggeween, navigando nell’Oceano Pacifico meridionale a circa 2.300 miglia dalla costa occidentale del Cile e 2.500 miglia a est di Tahiti scoprì quell’isola sperduta, battezzata Paaseiland, l’isola di Pasqua, trovò insieme ai locali di pelle scura, uomini bianchi che gli isolani ritenevano discendenti di Tiki1 e di Hotu Matua, che si diceva fossero provenienti da un paese montagnoso d’oriente, arso dal sole. Heyerdahl, leggendo le saghe Inca, trovò menzionato il dio del sole, Virakocha, che nel Perù era stato il condottiero della gente bianca scomparsa, un tempo chiamato negli antichi tempi del Perù, Kon Tiki oppure Illa-Tiki, cioè Tiki del sole o Tiki del fuoco. La leggenda racconta che Kon Tiki fu attaccato dall’alto da un capo venuto da Coquimbo. In un combattimento su un’isola del lago Titicaca i misteriosi barbuti bianchi vennero trucidati e Kon Tiki con pochi seguaci riuscì a raggiungere la costa per navigare verso occidente. Tra leggenda e verità, è curioso come particolari della vita di Kon Tiki e gli antichi toponimo di villaggi intorno al lago Titicaca si ritrovino nelle narrazioni storiche degli indigeni del Mare del Sud, con disegni di grandi canoe che richiamano alla memoria navi vichinghe ma con scafi legati a coppie. Fu quello il secondo popolo che raggiunse la Polinesia, senza metalli, né stoviglie, né ruote, né telai, né cereali, verso il 1100 mescolandosi agli indigeni locali?

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Screenshot-2024-06-16-160037.jpg

disegno di una lunga canoa dal diario di Roggeween

Come poteva essere possibile attraversare grandi spazi marini con tecnologie così primitive? L’esploratore norvegese Tom Heyerdahl ideò un esperimento al limite del possibile per dimostrare che la colonizzazione della Polinesia poteva essere avvenuta, in epoca precolombiana, da popolazioni del Sud America. A tale scopo costruì un’imbarcazione utilizzando materiali, metodi e tecnologie di tipo preistorico. Fu costruito così il Kon Tiki. Ma di questo parleremo in un prossimo articolo.
.

in anteprima l’archeologo Tom Heyerdahl con alcune statuette di Kon Tiki che mostrano diverse fattezze Thor Heyerdahl – L0061 934Fo30141701190050.jpg – Wikimedia Commons

.

1 La cultura Tiki si riferisce a un complesso artistico e spirituale di origine polinesiana. Tiki indicava, in origine, il nome di una figura mitologica maori, considerata come il primo uomo sulla Terra, ma si estese poi alle caratteristiche statue, generalmente incise in legno, raffiguranti figure mitologiche e divinità tradizionali polinesiane, spesso poste all’ingresso di luoghi sacri. Ma il suo mito si ritrova nelle culture sud americane.
.



Ti è piaciuto questo articolo? Pensa se puoi fare una piccola donazione per sostenere il nostro progetto. Sostieni OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità. La donazione può essere singola o puoi decidere di renderla automatica ogni mese. Per donare in sicurezza, Clicca sul link DONAZIONE oppure scrivici alla mail:
infoocean4future@gmail.com
.
PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE
.

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.
.

Loading

(Visited 65 times, 1 visits today)
Share
5 1 vota
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
vedi tutti i commenti

Translate:

Legenda

Legenda

livello elementare
articoli di facile lettura

livello medio
articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile
articoli di interesse specialistico

 

Attenzione: È importante ricordare che gli articoli da noi pubblicati riflettono le opinioni e le prospettive degli autori o delle fonti citate, ma non necessariamente quelle di questo portale. E’ convinzione che la diversità di opinioni è ciò che rende il dibattito e la discussione più interessanti, aiutandoci a comprendere tutti gli aspetti della Marittimità

Chi c'é online

24 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
Miti e leggende del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia contemporanea
Storia Contemporanea
Storia della subacquea
Storia della Terra
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
sviluppi tecnologici
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere

I più letti di oggi

I più letti in assoluto

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
24 visitatori online
24 ospiti, 0 membri
Complessivo: 742 alle 21-09--2018 06:47 pm
Numero max di visitatori odierni: 27 alle 12:33 pm
Mese in corso: 30 alle 01-07--2024 07:04 pm
Anno in corso: 120 alle 20-06--2024 08:56 pm
Share
Translate »
0
Cosa ne pensate?x