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livello elementare
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ARGOMENTO: SCIENZE DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Vespucci, Marina Militare
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Martedì 13 agosto 2024
Nave Amerigo Vespucci continua la sua navigazione verso il Giappone con venti settentrionali a tratti forti. La nave sta attraversando la regione nordoccidentale del Pacifico, che comprende un’area compresa tra 0000–0600 N e 1000–1800 E. Statisticamente, secondo recenti studi meteorologici, in questa grande area vi è una ricorrenza di cicloni tropicali che supera qualsiasi altra area marina del mondo, con una media annua media di 35. Circa l’80% di questi cicloni tropicali si trasforma poi in violenti tifoni. In particolare, mediamente circa 26 cicloni tropicali all’anno raggiungono almeno l’intensità delle tempeste tropicali, rappresentando circa il 31% delle tempeste tropicali globali ovvero più del doppio del numero di qualsiasi altra area.
Gli scienziati studiano da anni l‘interazione mare-aria in questa area, analizzando il cambiamento della temperatura marina superficiale (SST). Il Pacifico nord-occidentale è particolarmente influenzato dal fenomeno del El Niño nel Pacifico orientale che, tra l’altro, determina il cambiamento climatico oceanico nei mari cinesi. Si è osservato che l’attuale cambiamento climatico sta provocando un aumento della SST nel Pacifico nord-occidentale, aumentando la stratificazione verticale dell’acqua. Questa, a sua volta, influisce sulla circolazione atmosferica e modifica l’intensità e il periodo dei venti costieri e la risalita delle acque profonde (fattore importante anche per la pesca), fattori legati alla Pacific Decadal Oscillation (PDO) e al El Niño–Southern Oscillation (ENSO). Da un punto di vista oceanografico l’area è quindi piuttosto complessa e viene riassunta nella mappa sottostante. In questo momento il Vespucci sta quindi attraversando il Northwest Pacific sfruttando i venti settentrionali che sono, occasionalmente, forti.
Mappa batimetrica del Pacifico nord-occidentale e della circolazione oceanica – Fonte The long-term spatio-temporal variability of sea surface temperature in the northwest Pacific and China offshore
studio di Zhiyuan Wu, Changbo Jiang, Mack Conde, Jie Chen, e Bin Deng da https://www.researchgate.net/publication/338557450_The_long-term_spatiotemporal_variability_of_sea_surface_temperature_in_the_northwest_Pacific_and_China_offshore?_tp=eyJjb250ZXh0Ijp7ImZpcnN0UGFnZSI6Il9kaXJlY3QiLCJwYWdlIjoiX2RpcmVjdCJ9fQ
Mercoledì 14 agosto 2024
Condimeteo immutate. ieri abbiamo citato la Pacific Decadal Oscillation (PDO) e il El Niño–Southern Oscillation (ENSO). Come ricorderete da altri articoli, la connessione tra gli oceani e l’atmosfera della Terra ha un impatto diretto sulle condizioni meteorologiche e climatiche che sperimentiamo ogni giorno sul nostro pianeta. I meteorologi e gli oceanografi studiano le variazioni della temperatura del mare per comprendere questi andamenti e la loro influenza sul regime meteorologico. In particolare, vengono studiate la Pacific Decadal Oscillation (PDO) e l’ENSO. La prima è un modello di variabilità climatica del Pacifico di lunga durata, legato alle variazioni termiche nel bacino del Pacifico e la loro influenza sul clima nordamericano. Durante queste oscillazioni sono stati osservati periodi estremi freddi e caldi della temperatura oceanica superficiale (SST) nel nord-est e nell’oceano Pacifico tropicale. In estrema sintesi, quando le SST sono anomale (fredde nell’interno del Pacifico settentrionale e calde lungo la costa del Pacifico), e quando le pressioni al livello del mare sono inferiori alla media sul Pacifico settentrionale, la PDO ha un valore positivo. Quando i modelli di anomalia climatica sono invertiti, con anomalie SST calde nell’interno e anomalie SST fredde lungo la costa nordamericana o pressioni al livello del mare superiori alla media sul Pacifico settentrionale, la PDO ha un valore negativo.
Nel caso del El Niño e La Niña, insieme chiamati El Niño Southern Oscillation (ENSO), abbiamo deviazioni delle temperature previste superficiali del mare (SST) a livello dell’Oceano Pacifico equatoriale. Va compreso che queste temperature oceaniche (più calde o più fredde del normale) possono influenzare i modelli meteorologici in tutto il mondo, influenzando i sistemi di alta e bassa pressione, i venti e le precipitazioni. Gli effetti sono ben visibili in quanto l’ENSO può modificare i livelli di umidità in una regione causando situazioni estreme di siccità o di inondazioni. Queste nozioni base di meteorologia e oceanografia vengono insegnate agli allievi del Corpo di Stato Maggiore nei rispettivi corsi in Accademia Navale.
Giovedì 15 agosto 2024
Navigazione regolare in rotta verso il Giappone. Torniamo alla terminologia nautica. Parliamo di:
accostare, portare la prora a dritta o a sinistra, compiendo un movimento di rotazione più o meno ampio in una nuova direzione;
sopravvento, il lato in cui spira il vento;
sottovento, il lato opposto a quello in cui spira il vento;
navigare nel letto del vento, ovvero nella direzione del vento;
orzare, accostare la prua alla direzione del vento;
poggiare, accostare la prua verso il lato in cui spira il vento.
Premesse queste nozioni di base, il Comandante del Vespucci ordina periodicamente delle variazioni di rotta al fine di sfruttare al meglio il vento. Il compito degli allievi e dei marinai è quindi quello di manovrare le vele mentre il timoniere esegue gli ordini impartiti dal Comandante, come l’accostata (ovvero il cambio delle mura da cui si prende il vento) o la cappa.
Venerdì 16 agosto 2024
Il Vespucci prosegue la navigazione verso il Giappone con mare 2 e vento forte (forza 5-6) dai settori orientali.
rotta stimata del Vespucci. Il cambiamento dei venti potrà comportare variazioni anche significative delle rotte
Nello schema vedete la rotta stimata dell’Amerigo Vespucci (da marine traffic) che arriverà a Tokio il 25 agosto prossimo venturo (ora locale). Naturalmente la rotta effettiva sarà legata al regime dei venti e del mare e potrebbe differire in maniera significativa da questa, calcolata da un modello matematico. Ma qual è la differenza tra rotta vera e rotta pianificata? Innanzitutto, una rotta è il percorso (reale o stimato) definito da un’angolo definito dalla direzione che si vuole seguire rispetto al Nord. In fase di pianificazione della navigazione si tracciano i segmenti della rotta da percorrere partendo dal punto di partenza al successivo fino al punto di arrivo. Gli angoli di rotta pianificati indicano quindi le direzioni della rotta stimata rispetto al Nord geografico. In realtà gli effetti dell’ambiente marino (vento e correnti) generano cambiamenti significativi delle rotte pianificate che comportano variazioni continue delle prore da assumere per raggiungere i diversi punti stimati. Nel caso delle navi e imbarcazioni a vela, cambiamenti di rotta sono necessari per sfruttare al meglio il vento.
Sabato 17 agosto 2024
L’Amerigo Vespucci prosegue la navigazione verso il Giappone con mare 2-3 e vento forte (forza 5-6) dai settori orientali. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il Vespucci attraversa un’area in cui possono generarsi dei tifoni. Cosa sono? In parole semplici, si tratta di aree caratterizzate da una pressione atmosferica molto bassa, dei violenti vortici atmosferici che provocano forti venti, abbondanti precipitazioni e pesanti inondazioni lungo le coste tipici dei mari tropicali. La loro formazione avviene alla fine dell’estate e in autunno quando sui mari staziona aria calda e umida causata quando si elevano le temperature dell’acqua superficiale.
I cicloni tropicali si formano quando l’energia liberata dalla condensazione del vapore nelle correnti ascendenti causa un ciclo di auto-amplificazione. L’aria si scalda, salendo di più, e ciò incrementa la condensazione. L’aria che fuoriesce dalla sommità di questo “camino” ridiscende verso il basso sotto forma di venti potenti (Graphic by Robert Simmon, NASA GSFC)
Hurricane profile graphic.gif – Wikimedia Commons
Queste perturbazioni assumono nomi diversi:
- Ciclone nell’Oceano Indiano (cyclones) e nel Pacifico meridionale, dal greco kuklos che significa “circolare”.
- Uragano, termine con cui vengono chiamati nell’Atlantico settentrionale (hurricanes) ad est della linea del cambiamento di data, in memoria del dio Maya delle tempeste, Huracan (ricordate fu il nome scelto dal corso della campagna precedente);
- Tifone per quelli del Pacifico nord-occidentale, a ovest della linea del cambiamento di data, nel Mare della Cina (typhoon), da tái fēng o dà fēng (大风, 大風 che significa “grande vento”).
Domenica 18 agosto 2024
Continua la navigazione verso il Giappone con vento da Nord – Nord Est (forza 5/6) in rotazione verso SSE, mare 2-3 onde 2,5 mt. Navigando in quei mari lontani, non si può non ricordare tante pagine di storia marittima. La molla che spinse gli Europei a navigare verso Oriente fu la ricerca di un mitico continente, la Terra Australis Incognita che si riteneva “assicurasse il necessario equilibrio ai continenti settentrionali e impedisse alla Terra di capovolgersi nel vuoto“, una terra circondata dal grande oceano Pacifico che si favoleggiava abbondasse di oro e di spezie. Un sogno tale che alcuni geografi del XVI secolo arrivarono persino a disegnarne i contorni sulle loro carte geografiche, senza averla mai vista. Fu così che iniziarono le grandi esplorazioni con navi che dovettero affrontare non pochi rischi e pericoli.
Mappa di Abraham Ortelius (1570), in cui compare anche la Terra Australis Incognita
Le prime esplorazioni furono ostacolate dalla non conoscenza dei regimi dei venti. Da un lato gli Spagnoli che, partendo dalle loro basi nell’America Meridionale, in un certo senso, furono respinti dai venti della zona del Pacifico meridionale, trovando i loro approdi molto a nord più a Nord di quella che sarebbe stata l’ Australia, dall’altro gli Olandesi, che dal 1595, entrarono in competizione con i Portoghesi per accaparrarsi il ricco commercio delle spezie delle Indie Orientali, doppiando il Capo di Buona Speranza e sfruttando i venti occidentali dell’Oceano Indiano. Grazie a queste rotte raggiunsero per primi quelle acque, scoprendo inconsapevolmente l’unico vero continente australe. Dopo il Giappone, Il Vespucci farà rotta proprio verso il grande continente meridionale, ma ne riparleremo al tempo giusto.
Lunedì 19 agosto 2024
Continua la navigazione. La vita di bordo prosegue con l’alternanza di tre squadre di guardia. Di massima ogni squadra cambia ogni quattro ore. Ad esempio abbiamo il turno di guardia dalla mezzanotte alle quattro del mattino, quello dale quattro alle otto, dalle otto a mezzogiorno e da mezzogiorno alle sedici. Alle sedici avviene una modifica, chiamata 1 gaettone, ovvero la guardia montante effettua il suo turno dall16 alle 18, al quale seguirà il 2 gaettone dalle 18:00 alle 20:00. Dalle 20:00 ricominceranno i turni di quattro ore (ovvero dalle 20:00 alle 24:00). Il gaettone permette che non tocchi sempre alle stesse persone di compiere un identico turno di guardia. Ogni cambio di guardia viene preannunciato da un avviso a “prepararsi a rilevare” che consente a tutti di poter sostituire i colleghi senza ritardo.
Andrea Mucedola
in anteprima dettaglio di un bozzello di Nave Vespucci, photo credit Carlo Mari
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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