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Il re di aringhe, un pacifico grande abitante dei mari ingiustamente raffigurato in antichità tra i mostri marini

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: Re di aringhe, pesce remo
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Nella mitologia greca e romana e nella cartografia antica, dall’epoca  classica al Rinascimento, viene raffigurato un curioso mostro marino, chiamato pistrice; una creatura spaventosa dotata di una lunga coda di serpente spesso raffigurata nei cortei del dio Nettuno. Ne abbiamo un esempio nel bellissimo mosaico conservato nella basilica di Aquileia in cui appare l’evento del profeta Giona ingoiato da un mostro marino. In breve, il Signore comanda a Giona di andare a predicare a Ninive ma il futuro profeta decide di fuggire a Tarsis a bordo di una imbarcazione che viene investita da una tempesta, rischiando di colare a picco a causa della violenza dei marosi. Giona, realizzando che la burrasca possa essere legata al suo rifiuto svela ai compagni di viaggio che la colpa dell’ira divina possa essere sua e viene quindi gettato in mare. Entra in gioco un mostro marino che lo inghiotte. Dal ventre del grande pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge al Signore Dio un’intensa preghiera che viene alla fine accolta. Il mostro vomita Giona su una spiaggia salvandogli la vita.

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Nel Corano, un analogo episodio è contenuto nella 37ª sura, che narra le prove imposte da Allah ai suoi Inviati. In questo caso, Giona, uno degli Inviati, si allontana da Ninive perché nessuno voleva seguire i suoi avvertimenti ed insegnamenti. Salito su una nave incontra una tempesta che obbliga i marinai a disfarsi del carico per stabilizzarsi. Viene poi deciso d tirare a sorte per chi avrebbe dovuto sacrificarsi e viene scelto Giona. Anche in questo racconto viene inghiottito da un mostruoso pesce ma viene poi risputato per ordine di Allah e lasciato … sotto una pianta di zucche. Per molti secoli gli studiosi si domandarono quale mostro marino fosse raffigurato nelle rappresentazioni; una balena gigante o un serpente marino di grandi dimensioni?

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Giona rigettato dal mostro marino – affresco Chiesa di San Pietro, Leonessa – foto archivio personale andrea mucedola

Un mistero svelato

Gli studiosi moderni ritengono le rappresentazioni richiamino la forma e le caratteristiche del re di aringhe, anche chiamato pesce remo gigante (Regalecus glesne), un lampriforme pelagico considerato il pesce osseo più lungo vivente. Ad oggi l’esemplare di maggiori dimensioni mai registrato raggiungeva gli 11 metri di lunghezza, ma vi sono segnalazioni non confermate di esemplari di oltre 17 metri ritrovati dai pescatori spiaggiati anche se raramente integri. Nel 2010 ne fu filmato uno nel suo ambiente naturale, a circa 300 metri di profondità nel Golfo del Messico e nel 2023 in emersione al largo di Taiwan da un gruppo di subacquei. La rarità di questi avvistamenti è legata al fatto che questo pesce è una specie abissale che normalmente vive tra i 200 ed i 1.000 m di profondità ma ma è stato raramente visto vicino alla superficie anche vicino alle coste quando, si ritiene, sia malato o morente. Gli avvistamenti e gli spiaggiamenti fortuiti favorirono la nascita del mito di questo pesce che nulla ha di mostruoso se non il suo aspetto. Di fatto la presenza cosmopolita di questo pesce, segnalato in tutti i mari e gli oceani, compreso il mar Mediterraneo, ne favorì la nascita del mito e la curiosa raffigurazione su mappe nautiche e testi di biologia.

Cosa sappiamo sulla sua biologia?

Si ritiene sia un pesce relativamente comune e comune in tutti gli oceani e mari del mondo, dotato di una bocca grande e sporgente, senza denti. Nella parte anteriore della sua pinna dorsale possiede una grande cresta finale, che probabilmente diede peso alla credenza si trattasse di un mostruoso serpente marino, portatore di morte e, nei mari orientali, addirittura ì presagio di calamità naturali come terremoti ed eruzioni vulcaniche.

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Re di aringhe or pesce remo gigante, Regalecus glesne, Naturhistorisches Museum Wien – Regalecus glesne, Naturhistorisches Museum Wien.jpg – Wikimedia Commons

Il suo nome latino, Regalecus glesne, fu descritto per la prima volta da Peter Ascanius nel 1772, dove Regalecus, significa “regale” mentre glesne deriva da “Glesnaes”, il nome di una fattoria a Glesvær (non lontano dalla città di Bergen in Norvegia), luogo dove fu trovato spiaggiato un esemplare del grande pesce. Il nome comune, “re di aringhe” potrebbe derivare dalle sue appendici a forma di corona e dall’essere stato avvistato vicino a dei banchi di aringhe, che i pescatori pensavano fossero guidate da questo pesce. Il suo nome comune anglosassone, pesce remo, è probabilmente legato alla forma delle sue pinne pelviche. Fino a quando non fu ripreso nel suo ambiente naturale, i biologi pensavano infatti che le usasse per “remare” attraverso l’acqua, da cui il nome anglosassone di “pesce remo”. In realtà il pesce si muove mediante il cosiddetto nuoto amiforme, cioè, muovendo la sua grande pinna dorsale mantenendo il corpo dritto.

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US Navy SEAL con un gigantesco pesce remo di 7 m (23 piedi) trovato sulla spiaggia della Naval Amphibious Base Coronado, Stati Uniti, nel 1996 – photo credit Wm. Leo Smith/Public Domain – Giant Oarfish.jpg – Wikimedia Commons

Si tratta di un pesce carnivoro che si nutre però di animali di piccole dimensioni come crostacei, molluschi e pesci ma è assolutamente innocuo per quelli di grandi dimensioni, uomo compreso. Le uova sono deposte tra luglio e dicembre, e le larve vivono a basse profondità cosa che fa pensare che gli avvistamenti costieri possano essere legati alla deposizione delle stesse.

Una curiosità
La prima sequenza filmata di un pesce remo fu realizzata dal personale della US Navy che lavorava su una boa di profondità alle Bahamas nel 2001. Nel 2016, una squadra che stava filmando un episodio della serie televisiva River Monsters riprese un incontro subacqueo tra il presentatore Jeremy Wade e due esemplari di pesce remo vicino alla superficie al largo della costa atlantica della Francia.

 

  1. l’evento viene menzionato sia nel II libro dei Re (Vecchio Testamento) sia nel Corano e sembra riguardare, curiosamente, il medesimo Giona figlio di Amittai, profeta nel VII-VIII secolo avanti Cristo) a Ninive, una delle più famose città antiche, sulla riva sinistra del Tigri, nel Nord della Mesopotamia.

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in anteprima footage da Youtube The King of Herrings – Animal of the Week (youtube.com)
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