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livello elementare
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ARGOMENTO: SCIENZE DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Vespucci, Marina Militare
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martedì 8 ottobre 2024
Nave Vespucci si appresta alla partenza per Singapore che avverrà al tramonto. Il comandante della nave, capitano di vascello Giuseppe Lai, ha salutato la città con parole piene di soddisfazione: «Lasciamo Darwin con un bilancio decisamente positivo. È stata un’esperienza caratterizzata da uno splendido sole e soprattutto dalla grandissima presenza dei visitatori, tanti locali ma anche tantissimi italiani e italo-australiani». Una sosta che ha saldato ancora di più i rapporti con l’Australia, un Paese lontano con cui condividiamo interessi economici e marittimi. Durante la sosta si sono tenuti numerosi convegni sulle attività parallele di Nave Vespucci. Oggi darò un cenno anche a quelle scientifiche.
Nella giornata del 6 ottobre, nella splendida cornice del Villaggio Italia,, allestito a Darwin in occasione della sosta di Nave Vespucci, si è anche parlato di scienza e di tecnologia per lo studio dell’ambiente marino con un incontro tra scienziati e ricercatori italiani e australiani, moderato dal Dr. Marco Lazzarino, attaché scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Canberra. L’incontro ha visto anche la presenza di due docenti dell’Università di Genova e di una ricercatrice della fondazione (CIMA – Research Foundation Marine Ecosystems, Savona).
Nello specifico la professoressa Monica Montefalcone del DISTAV Università di Genova ha parlato dell’importanza dell’analisi dei dati storici per una gestione sempre più oculata delle scogliere coralline. Nel medesimo incontro il Prof. Marco Giovine, Presidente del Centro del Mare dell’Università di Genova, ha illustrato le attività scientifiche che il Centro del Mare, in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina, sta conducendo a bordo della nave (vedi locandina).
Inoltre è stato dedicato un approfondimento specifico al progetto Cetacean Distribution Worldwide inerente il monitoraggio dei cetacei durante la navigazione di Nave Amerigo Vespucci, seguito dalla Dott.ssa Paola Tepsich, ricercatrice PhD presso la Fondazione CIMA e docente a contratto presso Università di Genova per il corso di Cetologia.
In particolare, insieme all’Istituto Idrografico della Marina, il CIMA ha revisionato e aggiornato le schede di avvistamento impiegate sin dalla fine del secolo scorso a bordo delle navi della Marina militare italiana per l’identificazione delle specie avvistate e la registrazione dei dati di avvistamento. Queste schede sono state impiegate in tutti i settori oceanici attraversati dal Vespucci, e alcuni ricercatori hanno partecipato direttamente ad una tappa della campagna addestrativa, da Rio de Janeiro a La Plata, per la messa a punto dei protocolli da seguire a bordo. Inoltre, erano stati fatti due incontri di formazione in accademia navale con gli allievi che avrebbero poi partecipato alla campagna durante l’estate 2024, al fine di formarli su queste tematiche e seminari di formazione anche a favore dell’equipaggio imbarcato, in particolare con i team di plancia durante la navigazione. I dati raccolti saranno poi valorizzati alla fine della campagna. Torneremo presto a parlare anche delle altre attività di ricerca alle quali, voglio ricordare, la Marina Militare Italiana partecipa da anni con campagne e monitoraggi costieri e di alto mare.
mercoledì 9 ottobre 2024
Nave Amerigo Vespucci è in navigazione verso Singapore, nuovamente nel mare di Timor, e procede con mare calmo e vento debole.
Nave Vespucci attraverserà i mari intorno alle isole della Sonda, altrettanto note per salgariana memoria, un arcipelago di grandi dimensioni dell’Asia sud-orientale che si trovano nel settore occidentale dell’arcipelago malese, e sono divise in due gruppi: le Grandi Isole della Sonda che comprendono il Borneo, Giava, Sumatra e Sulawesi, e le Piccole Isole della Sonda (da ovest a est, Bali, Lombok, Sumbawa, Flores, Sumba, Timor, Isole Barat Daya e Tanimbar. Questo enorme arcipelago, che comprende tra i più belli paradisi naturali del pianeta con paesaggi mozzafiato, spiagge bianche e acque cristalline, da un punto di vista politico è diviso tra Brunei, Timor Est, Indonesia e Malaysia.
giovedì 10 ottobre 2024
Questa vasta zona di area fu disegnata da Vincenzo Maria Coronelli, un frate minore francescano veneziano, appassionato geografo, cartografo, cosmografo ed enciclopedista. Nel 1663, entrò nell’ordine francescano dei Frati Minori Conventuali, diventando un novizio nel 1665, nel 1666, a soli sedici anni, dopo gli studi di matematica e geografia, pubblicò la sua prima opera, un “Calendario perpetuo profano”. Entrato nel 1672 nell’ordine del Collegio San Bonaventura a Grottaferrata, Roma, si laureò col dottorato in teologia nel 1674 e si specializzò anche in astronomia e in matematica euclidea. La sua passione per la geografia lo portò, nel 1768, a lavorare sulla costruzione di grandi mappamondi del diametro di 175 cm, rappresentanti la Terra e i corpi celesti per il Duca di Parma Ranuccio II Farnese. La sua fama lo portò nel 1681 a Parigi dove divenne “maestro nella produzione di Globi”, tanto celebre che il cardinale d’Estrées, ambasciatore francese di Luigi XIV a Roma, gliene ordinò due da destinare alla Biblioteca Regia della Reggia di Versailles. Rientrato a Venezia nel 1684, Coronelli venne nominato cosmografo dell’Università della Repubblica Serenissima di Venezia e fondò l’Accademia degli Argonauti, la prima società geografica del mondo. Coronelli morì all’età di 68 anni a Venezia, il 9 dicembre 1718, con centinaia di mappe al suo attivo. In tempi di cartografia elettronica, val la pena di ricordare anche questi grandi italiani che si distinsero nell’arte della cartografia.
Una bella mappa di Vincenzo Coronelli (1650-1718) delle Indie Orientali basata sulla mappa di Cantelli di Vignola del 1683, che omette però le Isole Marianne e la Papua Nuova Guinea, rendendo la mappa leggermente più stretta. Divide le Indie Orientali in tre aree geografiche, le Molucche, la Sonda e le Isole Filippine, tramite l’uso di linee tratteggiate – Data tra il 1691 e il 1696 – Fonte NLB Singapore, David Parry Southeast Asian Map Collection. Isole dell’Indie divise in Filippine, Molucche e della Sonda.jpg – Wikimedia Commons
venerdì 11 ottobre 2024
Nave Vespucci procede in rotta verso Singapore. I mari che sta attraversando sono tra gli ultimi paradisi dell pianeta, ma c’è un problema … a causa dell’inquinamento costiero, si stano formando aree di plastiche in sospensione, aggregate in vere e proprie isole, simili ai grandi vortici di plastiche del Pacifico e dell’Indiano. Come abbiamo scritto e denunciato, già dal 2012, gli oceani sono diventati un ricettacolo di rifiuti per ogni tipo di plastica; un problema non “estetico” ma concreto un quanto le particelle di micro e nano plastiche sono ingerite dai pesci, entrando nella nostra catena alimentare. In pratica stiamo mangiando quotidianamente, senza rendercene conto, nanoparticelle di plastica i cui effetti nel nostro organismo sono ancora da comprendere. Questi problemi ambientali e di salute associati all’inquinamento plastico sono riconosciuti da lungo tempo e oggi, finalmente, se ne parla in maniera concreta. Di fatto circa l’80% dei rifiuti che si accumulano su terra, litorale, le superfici oceaniche fino ai più profondi fondali marini è composto da plastica. Purtroppo in Estremo Oriente si denunciano situazioni intollerabili, aggravate dalle condizioni ambientali ma anche dalla poca attenzione da parte della popolazione e dei tanti turisti.
L’isola di Tidung si trova nell’area nazionale di Kep. Palau Seribu, nel mare di Giava, è famosa per la sua bellezza naturale e la vita marina ma purtroppo la noncuranza comporta gravi offese all’ambiente – Autore Aceng Sofian Membersihkan Sampah di Pulau Tidung Pulau Tidung.jpg – Wikimedia Commons
I Governi locali si stanno adoperando per contrastare questa emergenza crescente e, l’anno scorso, in Indonesia è stato varato uno degli impegni più ambiziosi al mondo per affrontare l’inquinamento da plastica, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da plastica marina del 70% entro il 2025, con la speranza di eliminarlo completamente entro il 2040. Una delle strategie chiave del piano governativo è quella di implementare modelli di riduzione, riutilizzo e consegna alternativi che eliminino gradualmente i problematici imballaggi in plastica monouso, una strategia che si stima eviterà 740.000 tonnellate di utilizzo di plastica in Indonesia entro il 2025. Un progetto ambizioso che farà dimenticare tanti scempi di questi ultimi anni, immagini di fiumi di rifiuti plastici riversati in mare dopo i terribili cicloni tropicali che imperversano in quelle regioni asiatiche.
sabato 12 ottobre 2024
Nave Vespucci continua la sua rotta verso Singapore. La rotta che vi proponiamo è una rotta stimata ma potrebbe essere cambiata in relazione alle condizioni sul cammino. Il tracciamento della rotta stimata è una delle attività che chiunque vada per mare deve fare, anche quando in possesso di sistemi di tracciamento elettronici sofisticati asserviti a sistemi satellitari di grande precisione. Si parte quindi sempre con la pianificazione della rotta che prevede una navigazione stimata che riporta gli elementi del previsto cammino della nave ovvero velocità, direzione. Una volta in navigazione, sarà l’ufficiale di rotta o il suo alter ego elettronico a verificare la rotta effettiva che terrà conto dello scarroccio e deriva della nave.
Il controllo della rotta è fondamentale per ovvie ragioni di sicurezza, tenendo conto che i sistemi di tracciamento della navigazione automatici, pur essendo molto precisi, possono essere disturbati o semplicemente rompersi, senza preavviso.
domenica 13 ottobre 2024
Nave Vespucci prosegue in rotta con vento e mare favorevole. Sta ormai lasciando sulla sua dritta l’isola di Melville che fa parte dell’arcipelago delle Isole Tiwi, anch’esse sono sotto la giurisdizione del Territorio del Nord. Il primo europeo ad avvistare l’isola fu Abel Tasman nel 1644. Tasman, al servizio della Compagnia olandese delle Indie orientali (VOC) dal 1642 al 1644, come si può comprendere dal cognome fu responsabile della denominazione della Tasmania. In seguito fu visitata dall’esploratore inglese Phillip Parker King che la chiamò così in onore di Robert Dundas, 2° visconte Melville, primo Lord dell’Ammiragliato. Poco dopo, gli inglesi fecero il primo tentativo di stabilirsi sulla costa settentrionale dell’Australia, presso il Fort Dundas su Melville Island. L’insediamento durò dal 1824 al 1828.
L’arcipelago di Tiwi. Secondo i miti indigeni, le principali isole Tiwi, Bathurst e Melville, furono create da una vecchia donna cieca di nome Mudungkala. Mentre il mondo prendeva forma, Mudungkala emerse dalla Terra a sud-est dell’isola di Melville e, strisciando sulle ginocchia, portò in braccio i suoi tre bambini andando lentamente verso nord. Mentre compiva il suo viaggio, acqua dolce gorgogliava nella sua scia, creando gli stretti di Clarence e Dundas che oggi separano le isole dell’arcipelago dall’Australia continentale. Mentre continuava a girare intorno alla massa continentale, decise che era troppo grande e formò lo stretto di Apsley per dividere l’isola in due. Quindi coprì le isole con vegetazione e animali in modo che i suoi figli potessero avere cibo una volta che se ne fosse andata. Fonte Immagini dell’Osservatorio terrestre della NASA – autore Joshua Stevens, utilizzando i dati Landsat dell’U.S. Geological Survey Folklore and Science Meet at Tiwi.jpeg – Wikimedia Commons
In seguito, l’esploratore Phillip Parker King la chiamò così in onore di Robert Dundas, 2° visconte Melville, primo Lord dell’Ammiragliato, che è anche commemorato dalla molto più grande isola di Melville nell’arcipelago artico canadese. Poco dopo, gli inglesi fecero il primo tentativo di colonizzare la costa settentrionale dell’Australia, presso il breve Fort Dundas sull’isola di Melville. L’insediamento durò dal 1824 al 1828.
lunedì 14 ottobre 2024
Navigazione regolare nel mare di Timor con vento e mare favorevole. Lungo la rotta subirà a traverso la corrente di Timor, una corrente oceanica che scorre verso sud-ovest nel mare di Timor, tra l’arcipelago malese e l’Australia, alimentata dai mari di Arafura e Banda dell’Oceano Pacifico, che trasporta tra 1 e 1,5 milioni di metri cubi d’acqua al secondo. Situata a 10° di latitudine sud-est, la regione del mare di Timor è notevolmente influenzata sia dagli alisei di sud-est sia dalla fascia monsonica, il che la rende un luogo di origine comune per i tifoni. L’innalzamento delle temperature marine è il peggior nemico di quelle zone paradisiache dove si assiste allo sbiancamento dei coralli. In parole semplici, questi meravigliosi e coloratissimi animali coloniali, quando stressati da cambiamenti dei parametri fisici, come temperatura, luce o nutrienti, espellono le alghe simbiotiche che vivono nei loro tessuti, diventando completamente bianchi e muoiono. La loro morte incide sugli ecosistemi e causa danni alle comunità locali la cui economia si basa sulla pesca e sul turismo.
Andrea Mucedola
foto della sosta di nave Vespucci per gentile concessione UPICOM – si ringraziano l’STV Alessandro Cazzato e STV Aurora Esposito, PAO (Public Affairs Office) di nave Amerigo Vespucci per le cortesi e puntuali informazioni da bordo
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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