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livello elementare
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ARGOMENTO: SCIENZE DEL MARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Vespucci, Marina Militare
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venerdì 24 gennaio 2025
Nave Amerigo Vespucci è in porto al Jeddah Yacht Club and Marina, Jeddah, Arabia Saudita, dopo aver risalito il Mar Rosso, scortata nel transito attraverso Bab el Mandeb da due eccellenze della nostra Marina militare italiana, il cacciatorpediniere Caio Duilio e la fregata Alpino. Jeddah, in arabo جدّة, è un importante porto marittimo situato nella regione del Hijāz ed è la seconda maggiore città dell’Arabia Saudita dopo la capitale Riad. E’ una città antica, in origine un villaggio di pescatori, fondata circa 2500 anni fa che però incominciò a svilupparsi solo nel VII secolo d.C., quando il califfo ʿUthmān bin ʿAffān pensò di trasformarla in un approdo per i pellegrini mussulmani che vi transitavano durante il viaggio che li portava in pellegrinaggio (hajj) alla Mecca. Ancora oggi è crocevia per milioni di pellegrini che vi arrivano in aeroplano o, più tradizionalmente, via mare. Ma non solo. Jeddah è anche sede della Banca islamica per lo sviluppo, e la sua popolazione sfiora oggi i 4 milioni di abitanti. L’origine del suo nome è dibattuta ma molti ritengono possa derivare dalla parola araba jadda, nonna, secondo una tradizione popolare per la quale ospiterebbe la tomba di Eva, considerata la “nonna” di tutta l’umanità, che si troverebbe proprio a Gedda. Un’altra teoria è che possa significare semplicemente spiaggia.
sabato 25 gennaio 2025
Nave Amerigo Vespucci, in porto a Jeddah, ha ricevuto oggi la visita di Giorgia Meloni. Durante l’incontro la Presidente del Consiglio ha sottolineato come questa nave, Signora dei mari ed orgoglio delle nostre forze armate, rappresenti un simbolo di storia, di sapienza, di tradizione, di innovazione. Un ruolo che questa straordinaria ambasciatrice del nostro Paese ha dimostrato durante questa campagna intorno al mondo. Una nave che, solcando i mari, racconta al mondo l’eccellenza delle nostre Forze Armate ed il ruolo che l’Italia ricopre nella diplomazia navale, nella cooperazione internazionale, ma anche i valori e la cultura di cui noi siamo portatori, raccontando a popoli lontani il coraggio e la dedizione dei quali siamo capaci.
domenica 26 gennaio 2025
Anche Jeddah offre numerose attrattive turistiche partendo dal bel lungomare, inaugurato nel novembre 2017 dal governatore della Mecca, il principe Khaled Al-Faisal, che si estende su un’area di 30 chilometri quadrati lungo le coste orientali saudite del Mar Rosso ed offre numerose strutture, tra cui spiagge per nuotare nel mare cristallino, un molo galleggiante, ristoranti, parchi, giochi d’acqua, e accesso libero al Wi-Fi. Una visita non può mancare al Museo Abdul Raouf Khalil che mostra il ricco patrimonio culturale islamico della città, ma anche la sua storia pre-islamica che risale a 2500 anni fa mostrando le diverse civiltà che hanno abitato la regione. In particolare, situato nel quartiere del centro, mostra una vasta collezione di oggetti e manufatti appartenuti ai turchi ottomani e alle tribù di pescatori che furono i primi abitanti della regione. Spettacolare la Fontana di Re Fahd, costruita negli anni ’80 il cui getto può essere visto da una grande distanza grazie ai suoi 312 metri di altezza. Interessante anche la Moschea di Al-Rahmah, definita moschea galleggiante perché costruita nel 1985 sopra l’acqua, in un mix di architettura antica e moderna, un luogo popolare tra i turisti e gli abitanti del posto che vogliono rilassarsi in riva al mare. Non ultima la Moschea di Re Saud, costruita nel 1987 dall’architetto egiziano Abdel Wahed El Wakil, che è la più grande moschea della città. Un’altra città da scoprire sempre con il dovuto rispetto per gli usi e costumi di questo grande Paese.
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mappa delle provincie saudite. Jeddah o Gedda si trova nella provincia di Makkah, nella regione del HijāzSaudi map.jpg – Wikimedia Commons
lunedì 27 gennaio 2025
Continua la sosta dell’Amerigo Vespucci a Jeddah. Oggi si è aperto il Villaggio Italia, che abbiamo imparato a conoscere in tante soste nei mari orientali. Il ministro della Difesa Guido Crosetto durante l’inaugurazione del Villaggio Italia a Jeddah ha sottolineato come “I nostri due paesi [Italia e Arabia Saudita] condividono molti valori, in particolare l’importanza che sempre attribuiamo alla parola data, all’amicizia e al valore della diplomazia e del rispetto del diritto internazionale. Questo legame costituisce uno dei tanti pilastri che rafforzano il rapporto di amicizia tra le nostre nazioni. Un rapporto che implica anche importanti responsabilità comuni, soprattutto in tema di pace e stabilità internazionale”. Di fatto proprio in questi giorni sono stati firmati importanti contratti di circa 10 miliardi di euro, frutto di una serie di accordi siglati con Riyad in seguito all’incontro della Presidente Meloni con il re Mohammed bin Salman in un summit, svolto nella suggestiva cornice del deserto di Al-’Ula, patrimonio Unesco, che ha segnato una svolta importante nelle relazioni tra i due Paesi. In particolare, oltre alla trattazione di temi geopolitici tra cui la ricostruzione di Gaza, la stabilizzazione della Siria e la ricerca di una pace duratura in Ucraina, anche convergenze tra il Piano Mattei per l’Africa e la Saudi Vision 2030 (Cassa Depositi e Prestiti ha firmato due protocolli con il Fondo Sovrano Saudita e Acwa Power, focalizzandosi su progetti infrastrutturali e energetici in Africa, in linea con il Piano Mattei.
Inoltre, è stata occasione di approfondimento del già eccellente rapporto bilaterale tra Roma e Riyad, elevato a partenariato strategico, con la promessa di organizzare periodicamente un business forum tra le imprese dei due Paesi. In sintesi, una nuova sosta di successo per Nave Vespucci che ha fatto da cornice a questi contatti politici importantissimi per il nostro Paese che si sono concretizzati negli accordi firmati ad Al-‘Ula che hanno coperto diversi settori strategici che vanno dall’energia alla difesa (in tutti i campi con la partecipazione di circa 20 aziende italiane, tra cui Leonardo, Pirelli, Elettronica e Fincantieri), dalle infrastrutture alla cultura (con un progetto per la creazione di un Museo del Design a Riyad, con la collaborazione italiana ed iniziative comuni per la protezione del patrimonio archeologico e la formazione museale, con il coinvolgimento del Parco Archeologico di Pompei). Non ultimo, come dichiarato dall’Amministratore Delegato di Leonardo, Roberto Cingolani: “Non si tratta solo di contratti commerciali, ma di costruire strategie industriali di lungo periodo.”
mappa dell’Arabia Saudita da cui si evince la varietà delle sue regioni: dal deserto umido della Tihama, posto al livello del mar Rosso, ci si innalza lungo la catena montuosa del Jabal al-Hijaz, che a ovest taglia in lunghezza la penisola. Oltre questa catena si trova l’altopiano del Najd, che si estende nella parte centrale del paese. La regione sud-occidentale di Asir presenta montagne che raggiungono i 3.000 metri sul livello del mare e possiede il clima più fresco ed il paesaggio più verde del paese, attirando nei mesi estivi molti sauditi. La parte orientale è principalmente una pianura rocciosa o sabbiosa che si estende fino alle rive del Golfo. Lungo i confini meridionali si trova il deserto del Rubʿ al-Khālī. Per lo più disabitata, la gran parte del territorio è desertico con un clima semi-arido che consente la possibilità di coltivare meno del 2% della superficie totale del paese Ciò comporta che i centri abitati principali si trovano lungo le coste che si estendono per un totale di circa 2640 km, (Jeddah) o in prossimità delle oasi interne come Hufuf e Burayda. Non ultimo, l’Arabia Saudita non ha fiumi o laghi permanenti. Saudi Arabia relief location map.jpg – Wikimedia Commons
martedì 28 gennaio 2025
Approfittiamo di questa sosta per parlare di questo grande Paese il cui peso politico è aumentato significativamente negli ultimi anni. L’Arabia Saudita, ufficialmente Regno dell’Arabia Saudita (KSA), è un grande paese situato al centro del Medio Oriente, che copre la maggior parte della Penisola Arabica con una superficie di circa 2.150.000 km2, il quinto paese più grande dell’Asia, il più grande del Medio Oriente. Con una popolazione di quasi 32,2 milioni di abitanti, l’Arabia Saudita è il quarto paese più popoloso del mondo arabo. Inoltre, è l’unico paese ad affacciarsi sia sul Mar Rosso sia sul Golfo Persico La capitale e città più grande della Arabia Saudita è Riyadh. Nei secoli, ancora prima della affermazione dell’Islamismo, il territorio era abitato da diverse culture e civiltà con la presenza preistorica di prime attività umane al di fuori dell’Africa. Nel VII secolo d.C. emerse l’Islam sotto la guida del profeta Muhammad che riunì la popolazione della penisola arabica creando un’unica politica religiosa islamica. Dopo la sua morte nel 632, i suoi seguaci estesero il dominio musulmano oltre l’Arabia, conquistando territori nel Nord Africa, nell’Asia centrale, meridionale e nella penisola iberica nel giro di pochi decenni. In quel periodo si succedettero nell‘odierna Arabia Saudita i quattro califfati, Rashidun (632–661), Omayyade (661–750), Abbaside (750–1517) e Fatimide (909–1171), che influenzarono non poco l’evoluzione religiosa dell’Islam. In particolare, il quarto califfo del primo califfato, Ali ibn Abi Talib (in arabo: علي ابن أبي طالب), cugino e genero di Maometto, è nell’Islam sciita considerato il legittimo successore di Maometto. Dopo la sua morte avvenne lo scisma tra sunniti e sciti che ha influenzato ed influenza ancora oggi gli equilibri del mondo mussulmano in Medio Oriente ma anche in Asia ed in Africa. L’Arabia Saudita fu fondata nel 1932 dal re Abdulaziz (noto anche come Ibn Saud), che unì parti dell’Arabia orientale (Al-Ahsa) e dell’Arabia meridionale (‘Asir) in un unico stato attraverso una serie di conquiste, a partire dal 1902 con la cattura di Riyadh. Da allora l’Arabia Saudita è una monarchia assoluta governata da un regime autoritario senza il contributo pubblico. Nella sua Legge fondamentale, l’Arabia Saudita si definisce uno stato islamico arabo sovrano con l’Islam come religione ufficiale e l’arabo come lingua ufficiale. Il movimento religioso wahhabita, una corrente ultraconservatrice all’interno dell’Islam sunnita, è stata la forza politica e culturale prevalente nel paese fino agli anni 2000 comportando in passato critiche per le politiche estere e interne.
Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz, figlio dell’attuale re Salman, e primo in linea di successione al trono dell’Arabia Saudita, Principe della Corona dell’Arabia Saudita, Vice Custode delle due Sante Moschee The Prime Minister arrives in Saudi Arabia …jpg – Wikimedia Commons
Oggi l’Arabia Saudita è considerata una media potenza regionale che, sotto la guida del Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz (MBS), figlio dell’attuale re Salman, e primo in linea di successione al trono dell’Arabia Saudita, sta guardando con attenzione al futuro del suo Paese perseguendo iniziative molto interessanti che sembrano voler ricercare un equilibrio nel Medio Oriente passando da un’attuale economia, basata sulla commercializzazione del petrolio1, ad economie alternative imperniate sui servizi (con un focus sul turismo) guidando le due transizioni in corso – energetica e digitale. La Vision 2030 saudita sembra mostrare un forte interesse ad effettuare investimenti (con una attenzione anche nel settore dell’intrattenimento) rivolta anche alle start-up e alle piccole e medie imprese al fine di elevare il peso del settore privato. Interessante il fatto che il rapporto di crescita dei proventi GDP non legati all’industria petrolifera sono passati dal 1,82% del 2016 al 4,93% nella prima metà del 2023. Settori di investimento che lasciano aperte collaborazioni di eccellenza con altri Paesi sia nel campo produttivo che di studio. Non a caso importanti università saudite stanno diventando all’avanguardia in molti campi tecnologici tra cui la robotica marina con applicazioni che vanno dall’archeologia alla biologia marina.
Tra le iniziative saudite più affascinanti voglio citare NEOM, un progetto visionario che trasformerà la costa del Mar Rosso nel nord-ovest dell’Arabia Saudita in una regione futuristica. Lanciato nel 2017 da Sua Altezza Reale il Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz (MBS), Principe ereditario e Primo Ministro, NEOM sarà alimentato al 100% da energia rinnovabile fornendo agli abitanti un’elevatissima qualità di vita dove verrà data priorità alle persone e alla natura, creando un nuovo modello per vivere, lavorare e prosperare in modo sostenibile. Secondo la Vision 2030, NEOM sarà un luogo in cui l’Umanità potrà progredire senza compromettere la salute del pianeta in totale armonia.
mercoledì 29 gennaio 2025
Per un quadro marittimo, un cenno sulle Royal Saudi Naval Forces (RSNF), braccio marittimo delle forze armate saudite, una delle cinque branche di servizio del Ministero della Difesa dell’Arabia Saudita. Il suo ruolo principale è il monitoraggio e la difesa delle acque territoriali saudite, garantendo la libertà di navigazione regionale e proteggendo le rotte commerciali marittime attraverso coalizioni navali multinazionali. La Royal Saudi Navy è organizzata in due flotte: la flotta orientale, che opera nel Golfo dalla base navale di Re Abdulaziz a Jubail, e la flotta occidentale, che opera nel Mar Rosso dalla base navale di Re Faisal a Jeddah.
Diverse navi della Marina saudita attraccate alla base di Jubail durante l’operazione DESERT SHIELD Saudi Navy Desert Sheild.JPEG – Wikimedia Commons
Ogni flotta ha piena capacità militare, composta da navi da guerra, di supporto amministrativo e tecnico, aviazione navale, marines e unità di sicurezza speciali. La marina reale saudita fu fondata nel 1960 ma incominciò ad avere uno sviluppo significativo dal 1972, con l’obiettivo di potersi contrapporre alla Marina imperiale iraniana. Dopo la rivoluzione iraniana, la Marina reale saudita intraprese un ulteriore programma di espansione che la spinse ad acquistare nel tempo navi dalla Gran Bretagna e dalla Francia. Nel 1980 iniziò un importante processo di sviluppo delle capacità di comando, controllo e comunicazioni (C3) con l’aiuto dell’industria della Difesa statunitense. La marina saudita è oggi una forza navale moderna che si basa su moderne unità costruite all’estero: fregate e navi di supporto costruite in Francia, 9 Corvette costruite negli Stati Uniti e in Spagna, tre Cacciamine classe Sandown costruiti in Gran Bretagna. Inoltre, possiede una forza anfibia su due Brigate, da 10.000 uomini l’una, composte da tre battaglioni ciascuna. Le brigate sono assegnate alla Flotta Occidentale con sede a Jeddah e alla Flotta Orientale con sede a Jubail.
giovedì 30 gennaio 2025
Ultimo giorno a Jeddah; Oggi, a bordo di Nave Vespucci, si è svolto il colloquio bilaterale tra il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Enrico Credendino e il suo omologo saudita, Vice Admiral Mohammed A. Alghuraybi. L’incontro, a cui seguiranno a brevissimo i primi staff talk tra le due Marine, è stata l’occasione per condividere i rispettivi punti di vista sull’attuale scenario internazionale e per discutere l’avvio di future attività di cooperazione, nell’ottica di un sempre più forte legame per la sicurezza e la libertà di navigazione. domani, Nave Vespucci salperà per Aqaba, l’ultimo porto nel Mar Rosso prima di attraversare il canale di Suez e tornare nel Mar Mediterraneo. Ma lo racconteremo nel prossimo articolo.
Andrea Mucedola
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Nota
1. Nel 1938, il regno saudita è diventato il terzo produttore di petrolio al mondo e il principale esportatore, controllando la seconda più grande riserva di petrolio al mondo e la sesta più grande riserva di gas
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foto di nave Vespucci per gentile concessione UPICOM
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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