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Reattori nucleari di ridotte dimensioni – parte II

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: MARINA CINESE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: SISTEMI DI PROPULSIONE
parole chiave: sistemi ibridi, sottomarini nucleari
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Nella sua presentazione l’ammiraglio Zhao aveva rivelato che la PLAN avrebbe potuto lavorare su una nuova ipotesi, una sorta di centrale nucleare ausiliaria a bassa potenza/bassa pressione per la generazione elettrica compatibile con progetti di sottomarini convenzionali, possibilmente sostitutiva dei sistemi di propulsione indipendente dall’aria (AIP) basati sul motore Stirling adottati da tempo dalla PLAN. Una soluzione che permetterebbe alla PLAN di continuare a costruire sottomarini della taglia degli attuali progetti a propulsione convenzionale, modificati per imbarcare la nuova centrale e dare loro i vantaggi di autonomia dell’energia nucleare.

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Lo schema dei flussi di questa centrale mostra somiglianze con la centrale nucleare ausiliaria sovietica/russa VAU-6 testata alla fine degli anni ’80 su un sottomarino lanciamissili convenzionale (SSG), Progetto 651 Juliet, e le informazioni disponibili confermano come la Russia abbia continuato a sviluppare questa tecnologia, anche se non si hanno notizie della sua cessione alla Cina. Il sottomarino russo Sarov del Progetto 20120 potrebbe avere una versione del VAU-6 che gli conferirebbe una autonomia subacquea di 20 giorni.

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notare la differenza tra un Kilo e lo Sarov – da Hi Sutton H I Sutton – Covert Shores

La PLAN probabilmente ricerca una maggiore autonomia, certamente attratta dai potenziali risparmi sui costi di un sottomarino a “propulsione nucleare ausiliaria” rispetto ad un tradizionale SSN. La stessa ormai datata presentazione di Zhao, in una diapositiva mostrava il circuito schematico dell’impianto, da cui è possibile risalire al layout dell’impianto di propulsione elettrica a generazione nucleare. Il reattore stesso è descritto come un progetto a bassa pressione e bassa temperatura che impiega la circolazione naturale nel circuito primario. Il vapore viene generato attraverso un circuito intermedio (che sembra interessare un locale diverso, separato da quello del reattore), costituendo un circuito secondario convenzionale con un generatore a turbina, installato in un terzo locale. Uno schema, soprattutto per la compartimentazione, di elevata sicurezza, a scapito dei requisiti di volume interno e dell’efficienza termodinamica.

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A suo tempo c’era da chiedersi quanto questo schema riflettesse veramente le aspirazioni cinesi, ma con il senno di poi mostrava un sistema che se allora non in servizio, era in fase di test o almeno in fase avanzata di ricerca e sviluppo. Incidentalmente va ricordato che nella sua presentazione Zhao trattava anche il tema della propulsione di una grande nave d’assalto anfibio, più grande del Type 075, due esempi di una piattaforma o di un sistema di cui non si sapeva l’esistenza nel 2017, ma che anni dopo dimostrano come il concetto sia stato concretizzato. A 7 anni di distanza, il 24 aprile 2024, venne diffusa la notizia che, nella ricorrenza del 75° anniversario della PLAN, un “nuovo sottomarino a propulsione nucleare, con un (ridotto) reattore nucleare di produzione nazionale” e basato sul design dello scafo del sottomarino AIP “Type 039C” a propulsione convenzionale era in fase di sviluppo presso il cantiere navale Wuchang di Wuhan. “Casualmente” questa notizia fu diffusa solo due giorni prima che le immagini satellitari del cantiere fossero scattate e successivamente diffuse dagli esperti USA.

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Il sottomarino nucleare d’attacco francese FS Amethyste (S 605), classe Rubis, arriva alla Naval Station Norfolk dopo aver completato le operazioni di pattugliamento nelle Indie Occidentali – Foto della Marina degli Stati Uniti di Mass Communication Specialist 2nd Class Kelvin Edwards (pubblicata) FS Amethyste (S 605).jpg – Wikimedia Commons

Al momento la stampa specializzata aveva confrontato il nuovo progetto del sottomarino Type 041 con quello della classe francese Rubis stimandone il dislocamento in circa 4.000 T, quindi maggiore del Rubis, ipotizzando maggiori capacità di integrazione di sensori e sistemi d’arma. Nella stessa occasione il piccolo reattore ausiliario veniva definito come un “reattore nucleare subcritico a bassa temperatura, bassa pressione” destinato alla “carica diretta” delle batterie e non collegato all’asse elica. Questa è anche la descrizione di un sistema AIP a batteria nucleare che consente la carica continua della batteria durante l’immersione, eliminando la necessità di emersione ogni 20 giorni, come nel caso dei sottomarini cinesi Stirling AIP.

Dati sommari 2024 della forza sottomarina della PLAN  
6 SSBN
6 SSN
48 unità convenzionali (20 classe Yuan)

Nelle notizie si precisava che una o due unità del Type 041 sarebbero state utilizzate come prototipi per la messa a punto, prima di avviare una produzione in serie. L’ipotesi corrente, in caso di successo alle prove, è quella della possibile conversione dei sottomarini convenzionali già in servizio con il nuovo “sistema AIP a batteria nucleare”. In questo modo, potenzialmente, la flotta subacquea cinese potrebbe convertirsi nella totalità a propulsione nucleare; certamente ci sarebbero da fare altre valutazioni costi/benefici/ tempi/affidabilità ma il programma è coerente con la ”lezione accademica” dell’ammiraglio Zhao e con la dimostrazione della pianificazione a lungo termine della PLAN.

Fine II parte – continua
Gian Carlo Poddighe

in anteprima un sommergibile cinese type 093A-SSN
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