.
livello elementare
.
ARGOMENTO: ASTRONOMIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: BIOCHIMICA
parole chiave: aminoacidi, proteine, asteroidi, OSIRIS-Rex
.
Un team di analisi della NASA ha esaminato un campione di poco più di 120 grammi raccolto dalla sonda spaziale OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification and Security–Regolith Explorer) il 24 settembre 2023 su un lontano asteroide, chiamato Bennu. Qualcuno ricorderà quella straordinaria missione che consisteva nell’intercettare il corpo celeste, atterrare e prelevare dei campioni del suo suolo. Al di là della dimostrazione di essere in grado di posizionare una sonda su un asteroide per, eventualmente, distruggerlo c’era un’altra ragione scientifica, non meno importante. Bennu è un asteroide che si formò con la nascita del nostro sistema solare ovvero dovrebbe avere circa 4 miliardi e mezzo di anni. Un’occasione quindi per studiare la sua composizione e verificare l’eventuale presenza di sostanze in grado di generare forme di vita. Una teoria antica, nota come panspermia, secondo cui la vita si sarebbe diffusa nell’universo attraverso corpi messaggeri (asteroidi e comete) in grado di trasportare elementi elementari (come gli aminoacidi) necessari per il suo sviluppo. La sonda, dopo essere atterrata con successo sull’asteroide, raccolse dei campioni di roccia per poi ridecollare per il suo lungo viaggio di ritorno. Nella fase di avvicinamento al nostro pianeta la sonda rilasciò una capsula contenente il campione di roccia (tecnicamente della regolite carbonacea) in una quantità sufficiente a permettere successive analisi dei suoi costituenti. Come da programma la capsula atterrò il 24 settembre nello Utah e da lì fu trasportata presso il Johnson Space Center della NASA.
Sebbene il campione mostrò da subito il contenuto di carbonio più elevato mai riscontrato in materiali extraterrestri, ulteriori analisi hanno rivelato molecole che, sul nostro pianeta, sono fondamentali per la vita, nonché una storia di acqua salata che potrebbe essere servita da “brodo” per l’interazione e la combinazione di questi composti. In altre parole, la polvere dell’asteroide è ricca di carbonio e azoto, nonché di composti organici, tutti componenti essenziali per la vita come la conosciamo. Il campione contiene anche fosfato di magnesio e sodio, il che è stata una sorpresa per il team di ricerca, perché non era stato rilevato nei dati di telerilevamento raccolti dalla sonda spaziale su Bennu. La sua presenza nel campione suggerisce che l’asteroide potrebbe essersi quindi frammentato da un mondo oceanico primitivo, scomparso da tempo. L’analisi delle polveri mostra la presenza di minerali argillosi, in particolare serpentino, un tipo di roccia che si trova nelle dorsali medio-oceaniche sulla Terra, dove il materiale del mantello, lo strato sotto la crosta terrestre, incontra l’acqua marina. Un’interazione che dà origine anche a una varietà di minerali come carbonati, ossidi di ferro e solfuri di ferro. Ma la scoperta più inaspettata è la presenza di fosfati solubili in acqua, componenti della biochimica di tutta la vita conosciuta ad oggi sulla Terra.
Un estratto di acqua calda da un campione di asteroide Bennu (a sinistra, chiamato “tè Bennu”) ha rivelato una sorprendente abbondanza di ammoniaca, il che indica che il materiale si è probabilmente formato in una regione fredda del sistema solare oltre l’orbita di Giove – Credito: NASA Goddard/OSIRIS-REx
In termini di composizione, a causa della somiglianza di Bennu con altri meteoriti trovati sulla Terra, gli scienziati pensano che l’asteroide sia costituito da alcuni dei materiali più antichi del sistema solare. Va compreso che questi risultati non mostrano prove della formazione della vita ma suggeriscono che esistevano le condizioni necessarie per il suo sviluppo in tutto il sistema solare primordiale, aumentando le probabilità che la vita potesse essersi quindi formata anche su altri pianeti e lune. La notizia è stata pubblicata su diversi articoli sulle riviste Nature e Nature Astronomy dove scienziati della NASA e di altre istituzioni hanno condiviso i risultati delle prime analisi approfondite dei minerali e delle molecole ritrovate nei campioni di Bennu, sottolineando l’eccezionale abbondanza di ammoniaca, una sostanza importante per la biologia perché, in determinate condizioni, può reagire con la formaldeide, anch’essa rilevata nei campioni, per formare molecole complesse, come gli amminoacidi. Quando gli amminoacidi si collegano in lunghe catene, formano le proteine che alimentano quasi ogni funzione biologica.
Gli scienziati hanno identificato tracce di undici minerali nel campione di Bennu che si formano quando l’acqua contenente sali disciolti evapora per lunghi periodi di tempo, lasciando i sali come cristalli solidi. Una salamoia rilevata anche sul pianeta nano Cerere e sulla misteriosa luna di Saturno, Encelado. Una scoperta certamente straordinaria che ha aperto un nuovo mistero. Molti amminoacidi possono essere creati in due versioni speculari. La vita sulla Terra produce quasi esclusivamente la varietà mancina, ma i campioni di Bennu contengono una miscela uguale di entrambe le due possibilità (mancina e destra). Ciò significa che sulla Terra primordiale, gli amminoacidi potrebbero aver iniziato in maniera simile ma, per qualche motivo non comprensibile, la vita “girò a sinistra” invece che a destra. Per capirci, la vita utilizza 20 diversi aminoacidi per creare una varietà infinita di proteine. Tuttavia, un aspetto affascinante della biologia è la preferenza per una specifica configurazione di questi aminoacidi, un fenomeno noto come omochiralità, per cui essi possono esistere in due forme speculari, simili alle nostre mani. Nonostante entrambe le configurazioni, destrorsa (D) e mancina (L), siano teoricamente valide per la vita, la natura terrestre ha scelto di utilizzare prevalentemente la forma mancina. In biologia alcune molecole costituenti gli esseri viventi sono infatti dette omochirali. Ad esempio sulla Terra tutti gli amminoacidi hanno configurazione L mentre tutti i carboidrati biologicamente rilevanti hanno configurazioni D. Un nuovo mistero da svelare.
Per maggiori informazioni sulla missione OSIRIS-REx, visitate il sito: https://www.nasa.gov/osiris-rex
immagini NASA
.
PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE
.
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.
- autore
- ultimi articoli
è composta da oltre 60 collaboratori che lavorano in smart working, selezionati tra esperti di settore di diverse discipline. Hanno il compito di selezionare argomenti di particolare interesse, redigendo articoli basati su studi recenti. I contenuti degli stessi restano di responsabilità degli autori che sono ovviamente sempre citati. Eventuali quesiti possono essere inviati alla Redazione (infoocean4future@gmail.com) che, quando possibile, provvederà ad inoltrarli agli Autori.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.