Per una nuova cultura della marittimità

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

Vediamo che tempo fa o … farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

La base navale di Augusta

tempo di lettura: 7 minuti

.

livello elementare

.

ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XII -XXI SECOLO
AREA: SICILIA
parole chiave: Augusta

La città di Augusta, in provincia di Siracusa, fu fondata nel 1232 da parte di Federico II di Svevia che vi costruì un grosso castello su un promontorio di circa 30 m nella parte nord. La città venne costruita su una penisola che si protende sul mare al centro di un ampio bacino ed i suoi due porti e la sua posizione, affacciata sul mar Ionio e non lontano dal canale di Sicilia, sono stati fattori che hanno attirato le flotte per soste più o meno prolungate.  La sua importanza crebbe quando i Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, in seguito noti come Cavalieri di Malta, scacciati dagli ottomani dapprima dalla Palestina e poi da Rodi, si stabilirono a Malta che governarono per oltre 250 anni facendo di Augusta l’abituale punto di partenza delle rotte da e per l’isola.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-mappa.jpg

Nel 1648 il Viceré spagnolo di Napoli, Don Giovanni d’Austria, concesse al Gran Maestro dell’Ordine di Malta Lascaris l’autorizzazione a costruirvi una base navale che venne usata specialmente come deposito di armi, viveri e materiali per le galere che incrociavano nel Mediterraneo e le strutture, che comprendevano caserme, magazzini, un oratorio, un mulino, i forni per la preparazione delle gallette e cisterne per il rifornimento dell’acqua, occupavano l’estremità sud-est della penisola (1). Nel 1571 vi si concentrò una parte della squadra cristiana che avrebbe poi combattuto a Lepanto contro i turchi. Il 22 aprile 1676 nelle acque di Augusta si svolse una battaglia navale fra una flotta francese e una anglo-olandese durante la quale trovò la morte il famoso ammiraglio olandese Michiel De Ruyter.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è battaglia-di-Augusta.jpg

La battaglia di Augusta – Quadro di Ambroise Louis Garneray

In situazioni di emergenza i magazzini dei viveri venivano aperti a beneficio della popolazione della città. Nel 1713 vi fu nel porto un altro scontro fra inglesi e spagnoli mentre durante il periodo napoleonico Augusta vide spesso le navi inglesi che nel 1805 l’abbandonarono per congiungersi al resto della flotta che avrebbe affrontato i francesi a Trafalgar e infine, dal 1808, divenne il principale punto di appoggio della Royal Navy riciclando le strutture abbandonate pochi anni prima dai Cavalieri di Malta. Successivamente la Real Marina borbonica non riutilizzò l’antica base melitense e inglese e, nel 1857, figura presente solo il Secondo Pilota sedentaneo (2) Giovanni Aprea quale Capitano del porto.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è forni-x-biscotto-cav.-malta-augusta-1024x521.png

I forni per il biscotto e le strutture della “Ricetta” dei Cavalieri di Malta fra ‘800 e ‘900 – cartolina 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-vecchio-forno-1024x580.jpgQuanto rimane del complesso, recentemente donato dai proprietari al Comune – Google maps 

Già nel 1859 il generale Mezzacapo nel suo “Studi topografici e strategici sull’Italia” aveva scritto che il porto era abbastanza vasto per contenervi una numerosa squadra e, su questi presupposti, dopo l’Unità d’Italia Cavour prese in considerazione Augusta per costruirvi la base navale del sud. Una questione che per molti anni fu al centro dei dibattiti parlamentari e ministeriali, per cui alla fine non se ne fece nulla, specialmente in considerazione del fatto che la sua posizione era troppo remota, praticamente inutile nel caso di ostilità con l’Austria, e perché priva di qualsiasi attività industriale e commerciale di cui la Marina avrebbe potuto approfittare. Indipendentemente da questo, Augusta veniva frequentemente visitata dalle navi in transito che vi facevano rifornimenti e, ad esempio, la cronaca segnala nel 1863 le soste dei brigantini Daino ed Eridano, e nel 1865 quella delle corvette Iride e Zeffiro. La potenzialità e la posizione strategica del porto non furono mai dimenticate e, durante la campagna estiva del 1874, gli allievi del 4° anno della Scuola di Marina vi furono condotti per rilevare il piano della rada; un lavoro compiuto durante una sosta di parecchi giorni che riscosse molto interesse per l’accurata esecuzione e che probabilmente fu rispolverato quando, in un futuro ancora lontano, l’attenzione per Augusta si sarebbe riaccesa.

Come al tempo dei Borboni, per decenni la Regia Marina italiana rimase presente solo con l’Ufficio di porto che, nel 1876, consisteva in tre piccolissime camerette e in una casermetta con cucina e giardinetto per quattro marinai. Tuttavia, dopo il 1885, oltre a diventare sede di una Stazione Principale di torpediniere, Augusta assunse sempre più importanza per il rifornimento di carbone alle unità navali che spesso erano impegnate nelle sue acque per esercitazioni, tanto che fu acquistato il vecchio transatlantico inglese Massilia che, ridotto a un guscio vuoto, divenne il più grande deposito galleggiante di carbone del Mediterraneo; altri depositi vennero costruiti a terra.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-depcarbone-anni-20.jpg

I depositi di carbone negli anni ’20. Si notano la corazzata Dante Alighieri e la nave salvataggio sommergibili Anteo – Foto MM

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Augusta.jpgLa medesima area oggi – Foto MM

L’inizio dell’ascesa di Augusta come porto militare risale al 1911, essendo uno dei punti più avanzati verso la Libia; pochi giorni dopo l’apertura delle ostilità contro la Turchia fu istituita formalmente la base navale da cui partirono i primi convogli di truppe. Durante la prima guerra mondiale, con una spesa di 15 milioni di lire, seconda solo a quella profusa per Taranto, le strutture del porto di Augusta furono potenziate per la loro importanza per le comunicazioni con la Libia e per il controllo dei sommergibili tedeschi che incrociavano numerosi nel Mediterraneo. Tra il 1917 ed il 1920 notevole fu la costruzione di un hangar dirigibili in cemento armato da parte della Regia Marina, impiegato sia per gli aerostati che gli idrovolanti durante la I guerra mondiale, un’opera ingegneristica di valore storico e tecnico. 

Il 18 marzo 1918 si dovette registrare l’ingresso in rada dell’UC 25, comandato dall’allora tenente di vascello Karl Dönitz, che, indisturbato, silurò il piroscafo Massilia: un’azione che certamente non valeva un siluro né provocò grossi danni; fu sostanzialmente dimostrativa e, ovviamente, si lasciò dietro uno strascico di inchieste e polemiche.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-Massilia-torpedineire.jpgTorpediniere d’alto mare durante la prima guerra mondiale. Sullo sfondo l’ex piroscafo Massilia.

Nell’Annuario della Sicilia del 1914 si legge che il porto di Augusta è ritenuto da tutti gli Ammiragli della marina d’Europa il più bel porto del Mediterraneo. In realtà, nel 1934, non si andava più in là di un semplice Comando Marina, tra l’altro non molto importante visto che era retto solo da un Capitano di corvetta. Da quell’anno, con l’attenzione rivolta alla sua posizione strategica, quasi in vista di Malta, la base fu rapidamente potenziata tanto che il comprensorio si estese fino ad occupare, pur con qualche soluzione di continuità, tutta la costa occidentale della penisola su cui sorge l’abitato. L’urbanizzazione militare iniziò nell’area dove si trovavano i carbonili; poco più a nord sorse anche una serie di officine e, nel 1938, vi fu trasferita da Taranto la scuola comando. Nel 1939 terminò la costruzione della diga foranea, vista soprattutto come fattore di protezione del porto militare, e il 24 settembre 1941 Augusta fu costituita in Piazza Militare Marittima.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-Le-prime-rudimentali-strutture-della-Marina-nella-Darsena-Vecchia.-In-primo-piano.jpg

Le prime rudimentali strutture della Marina nella Darsena Vecchia. In primo piano i due piccoli edifici della Capitaneria (Foto dell’epoca)

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-mas.jpgMAS con alle spalle il castello svevo – Foto MM

Dopo essere stata occupata dagli Alleati nel 1943, praticamente intatta, nel 1946 la base fu restituita alla Marina militare con l’eccezione dei due edifici che in origine erano destinati agli equipaggi dei sommergibili della XXXIVa e XXXVIa squadriglia che rimasero a disposizione della BOAC che esercitava una linea di idrovolanti dalla Gran Bretagna all’Australia ed i cui aerei facevano tappa ad Augusta per la notte. Di fatto la BOAC li utilizzava come alberghi per i passeggeri e per i propri uffici; tramontata rapidamente l’epoca degli idrovolanti – non senza una dolorosa ricaduta negativa per i molti cittadini che erano stati assunti dalla BOAC – nel 1950 gli edifici tornarono alla Marina Militare, con una tempistica opportuna per essere trasformati in Circoli e foresterie per gli ufficiali e i sottufficiali appartenenti al personale della Scuola Comando che venne ricostituita nel 1951.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-scuola-comando-1950.jpgCorvette della scuola comando negli anni ’50  – Foto MM

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è augusta-darsena-vecchia-anni-50-smg-tazzoli-1024x672.jpgLa Darsena Vecchia e la Capitaneria negli anni ‘50. In secondo piano il sommergibile Tazzoli – cartolina

Dall’ agosto 1956 fu proprio ad Augusta che fece i primi passi la componente area della Marina Militare e la base diventò la prim sede del 1°Gruppo elicotteri, che venne poi trasferito dopo tre anni presso l’aeroporto di Catania-Fontanarossa; il 1°luglio 1962 il servizio lavori, che dall’epoca della costituzione della base provvedeva alla manutenzione delle unità ed era capace anche di lavorazioni delicate come quelle richieste dai sommergibili, fu costituito organicamente in un arsenale, dapprima come sezione dipendente da quello di Messina e poi in maniera autonoma, dando l’avvio a quell’ennesimo potenziamento che avrebbe fatto di Augusta la terza base navale italiana; seguirono nel 1971 il trasferimento da La Spezia del 2° gruppo sommergibili, la costituzione della Squadriglia pattugliatori e, infine, il trasferimento da Messina del Comando Militare Marittimo della Sicilia avvenuto il 1° novembre 2002. Nell’ambito dell Comando della Squadra Navale Augusta è sede e base operativa del COMFORPAT, il “Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera” che ha alle sue dipendenze COMSQUACORV, il COMSQUAPAT 1 e il COMSQUAPAT2
Guglielmo Evangelista
.

Note
1) Queste strutture, presenti in diverse località, venivano chiamate Ricette dal nome del Cavaliere responsabile, denominato Ricevitore.
2) Nei ruoli del personale sedentaneo o sedentario venivano iscritti coloro che per età, condizioni fisiche o altri motivi non erano idonei al servizio incondizionato. Erano presenti in tutti i rami della pubblica amministrazione.

.

PAGINA PRINCIPALE - HOME PAGE
.

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.

(Visited 147 times, 1 visits today)
Share

Lascia un commento

Translate:

Come scegliere e usare gli articoli

Ogni articolo ha un’etichetta colorata che indica il livello di difficoltà di lettura. Con il VERDE (elementare) si identificano articoli di facile comprensione, l’ARANCIONE (medio) per letture che necessitano conoscenze pregresse nell’argomento specifico, e ROSSO (difficile) sono articoli specialistici dedicati a ricercatori e scienziati.

Se non esplicitamente menzionato, gli articoli ed i materiali pubblicati sul sito OCEAN4FUTURE possono essere riprodotti ad uso esclusivamente didattico a condizione che sia sempre citata l’origine e il nome dell’Autore che resta sempre proprietario degli stessi (copyright) e a cui deve essere sempre espressamente richiesto l’utilizzo prima della loro riproduzione. Violazioni del copyright possono essere perseguite ai sensi della legge vigente

Chi c'é online

4 visitatori online

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

4 visitatori online
4 ospiti, 0 membri
Complessivo: 742 alle 21-09--2018 06:47 pm
Numero max di visitatori odierni: 46 alle 12:08 am
Mese in corso: 114 alle 23-04--2025 11:24 pm
Anno in corso: 133 alle 18-03--2025 01:32 pm
Share
Traduci l'articolo nella tua lingua