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Disabilità e immersioni di Francesco Fontana

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: MEDICINA SUBACQUEA
PERIODO: NA
AREA: NA
parole chiave: disabilità

“La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare” di Karen Blixen 

Cari amici, con questa frase di una famosa scrittrice norvegese vorrei dar vita ad una serie di articoli e interviste su quello che negli ultimi anni è diventata la nuova frontiera della subacquea: “disabilità e immersione”.

Lo sviluppo di una didattica dedicata, HSA Italia, l’evoluzione tecnologica della attrezzatura e l’impegno di pionieri come il mitico Aldo Torti, Presidente di HSA Italia hanno permesso di aprire questo fantastico mondo delle immersioni subacquee anche a persone con diverse disabilità.

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cesena_in_blu

Ma questa opportunità, a mio parere, non è soltanto per le persone con disabilità ma anche per i loro istruttori e accompagnatori subacquei in quanto l’addestramento specifico che ricevono permette loro di diventare degli ottimi sub oltre che a svolgere una importante funzione di inclusione sociale. Pertanto la mia rubrica Marea su www.simsi.it ospiterà esperti del settore analizzando l’argomento negli svariati aspetti:

criteri di selezione delle disabilità compatibili con l’immersione subacquea

scelta della didattica

il profilo psicologico e quello certificativo.

Inizio con la mia esperienza personale che alcuni anni fa, precisamente nel 2009, ha visto intersecarsi due mie passioni: l’esperienza lavorativa di medico riabilitatore e quella sportiva di istruttore subacqueo.

Insieme ad un gruppo di amici subacquei abbiamo fatto nascere una scuola subacquea per persone con diverse disabilità “CESENA in BLU ONLUS – La Subacquea Insieme”. Dopo alcuni corsi di addestramento e il conseguimento del brevetto da istruttore HSA Italia inizia la nostra esperienza con ragazzi ipovedenti/non vedenti e con disabilità motorie.

Abbiamo attivato diverse collaborazioni con:

– il Centro di Ipovisione dell’UO di Oculistica dell’Ospedale M.Bufalini di Cesena, riconosciuto come Centro di riferimento regionale dal 2005, è stato attivato il progetto “Toccare il Mare” tramite il quale i medici oculisti e le ortottiste hanno individuato i pazienti ipovedenti idonei e potenzialmente interessati a seguire un corso di formazione subacquea. Al termine del percorso formativo i ragazzi disabili raccontano la propria esperienza nell’ambito di incontri periodici organizzati dalle ortottiste al fine di condividerla con i familiari e con altri pazienti. Questo percorso si inserisce nell’ambito dell’intervento riabilitativo che il Centro di Ipovisione interpreta in termini di riabilitazione globale: visiva, psicologica e sociale. La psicologa del Centro monitorizza le eventuali ricadute positive nella vita quotidiana dei pazienti che hanno seguito il corso di subacquea in termini di maggiore autonomia e autocontrollo attraverso l’elaborazione di un questionario appositamente studiato (qui il resoconto della psicologa);

– INAIL e il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) per il coinvolgimento di disabili motori;

– Corso di Laurea per Terapisti della Riabilitazione – Università degli Studi di Bologna. Alcuni studenti hanno strutturato la tesi di laurea sulle tematiche riabilitative delle persone disabili in immersione. In accordo con la Responsabile della sede di Cesena del Corso di Laurea, ho svolto la funzione di tutor;

– Corso di Laurea per ISEF – Università degli Studi di Bologna. Tengo lezioni specifiche sull’attività sportiva per disabili motori e sensoriali (ipovedenti e non vedenti) rivolte agli studenti del II anno del Corso di Laurea presso la sede di Rimini.

Il filo conduttore che accomuna tutte queste collaborazioni è la funzione riabilitativa che la subacquea può svolgere nelle persone disabili che la praticano, una funzione riabilitativa che incide sia sul corpo che sulla psiche: sul corpo, grazie al superamento delle barriere ambientali e conseguentemente di quelle relative alle disabilità motorie, e sulla mente attraverso il superamento delle paure e delle fobie.

subacquea_strumento_crescita-300x242

Locandina Convegno Nazionale “La Subacquea: strumento di crescita personale e inclusione sociale”

In quest’ottica è stato organizzato un convegno dal titolo La subacquea: strumento di crescita personale e inclusione sociale che si è tenuto nel 2009 a Cesena presso il Campus di Scienze degli Alimenti – Facoltà di Agraria – dell’Università di Bologna.

La finalità del convegno è stata duplice: studiare e analizzare il comportamento della mente e del corpo in immersione e quindi considerare la subacquea nella sua importante funzione riabilitativa.

La subacquea non assolve soltanto il compito di attività sportiva ma può anche diventare parte integrante importante nel programma riabilitativo dei pazienti disabili.
L’approccio all’ambiente marino, che non è certamente semplice per il fatto di essere in totale antitesi al nostro habitat naturale, fa sì che sorgano nell’Uomo numerose fobie e paure che possono condurre verso i nemici più pericolosi del subacqueo: lo stress, l’ansia e il panico. La gestione di questi fattori di stress durante l’immersione porta a una maggiore capacità di autocontrollo che si riflette nella vita di tutti i giorni generando così un percorso di crescita personale improntata ad una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda.

tabella_disabilità

Di questo e di altri aspetti legati alla “disabilità e immersione” si parlerà in altri articoli che verranno pubblicati in questa rubrica. Verrà data voce, ogni volta, ad un esperto del settore che affronterà le tematiche di propria competenza.

Da qui parte un viaggio che mi auguro vogliate intraprendere anche voi insieme a me!

L’immagine della locandina è stata tratta dal disegno di un bambino ricoverato presso l’UO Pediatria dell’Ospedale M. Bufalini di Cesena dove, attraverso un ‘attività di volontariato, i soci dell’Associazione Cesena Blu hanno partecipato al progetto “Pediatria a Misura di Bambino”. Un progetto attraverso il quale i volontari hanno fornito ai bambini ricoverati elementi di biologia marina raccontati e spiegati in forma ludica assolvendo così al duplice scopo di aiutare i piccoli degenti a superare in maniera più serena il trauma dell’ospedalizzazione e, al contempo, avvicinandoli alla conoscenza e al rispetto del mondo sommerso.

Francesco Fontana

articolo pubblicato originariamente il 2 febbraio 2017

 

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