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I relitti della battaglia dello stretto della Sonda stanno scomparendo misteriosamente

tempo di lettura: 6 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: relitti, Sonda
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Una ricerca internazionale è stata lanciata dopo la misteriosa scomparsa dal fondo del mare di Giava, al largo delle coste dell’Indonesia, di tre unità navali olandesi che furono affondate durante una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale, la battaglia della Sonda.
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Il ministero della difesa olandese ha confermato che i relitti di due navi da guerra olandesi, che affondarono in quei drammatici giorni del 1942, sono misteriosamente scomparsi insieme a gran parte dei resti di una terza nave. La cosa misteriosa è che quei relitti erano sono stati ritrovati praticamente intatti da una spedizione di subacquei dilettanti nel 2002. Durante una nuova spedizione, avvenuta in occasione del 75 ° anniversario della grande battaglia navale, i ricercatori di un team internazionale sono rimasti perplessi scoprendo che i relitti delle navi erano praticamente scomparsi dai fondali. Non si trattava di un errore di posizionamento in quanto le immagini sonar visualizzavano ancora le “impronte” dei relitti sul fondo dell’oceano ma le strutture delle navi  sembravano essersi volatilizzate.
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Java_Ruy

mappa dei punti presunti di affondamento delle navi – da https://www.netherlandsnavy.nl/Java_his.htm

Essendo relitti di interesse storico, sacrari del mare, il ministero olandese dopo aver effettuato delle ricerche ha confermato  che  “I relitti del HNLMS De Ruyter e del HNLMS Java sono apparentemente scomparsi e sul fondo rimane solo parte della HNLMS Kortenaer.”

Facciamo un passo indietro
Tutte e tre le navi furono affondate durante la Battaglia del Mar di Giava, quando le forze aeronavali nipponiche inflissero una disastrosa sconfitta alle marine alleate, composte da navi britanniche, olandesi e statunitensi,  nel febbraio 1942. Fu una delle più  sanguinose battaglie navali della guerra e comportò l’occupazione giapponese di tutte le Indie orientali olandesi.

Nel pomeriggio del 27 febbraio 1942, il contrammiraglio della marina reale olandese Karel Doorman lasciò il porto di Soerabaja con il HNLMS De Ruyter, gli incrociatori HNLMS Java ed un’unità statunitense, il USS Houston con sette cacciatorpediniere di scorta, una squadra navale con il compito di  intercettare i convogli di truppe giapponesi diretti all’isola di Giava; dopo alcuni scontri preliminari, intorno alle 22:00, la formazione alleata incappò nella scorta giapponese. Lo scontro fu durissimo. I cannoni dei due incrociatori giapponesi avevano una portata maggiore rispetto alle armi alleate e verso le 05:00 l’incrociatore britannico HMS Exeter fu gravemente colpito. Venti minuti dopo il cacciatorpediniere olandese HNLMS Kortenaer fu silurato. La nave esplose e si spezzò in due pezzi affondando immediatamente. La confusione nella divisione alleata fu totale, aggravata dal fatto che una delle unità della divisione, la HMS Exeter, navigava solo a metà potenza, cercando di dirigere verso il porto di Tanjung Priok. Durante lo scontro il cacciatorpediniere anche l’Electra venne affondato nel tentativo di coprire la ritirata dell’incrociatore.
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Ruyter_voor

HNLMS de Ruyter @ Royal Netherlands Navy / Koninklijke Marine – 
http://www.marine.nl/nlmarfor/schepen/eskader/fregatten/lcf/deruyter/geschiedenis/ Hr. Ms. De Ruyter (1936) – Hr. Ms. De Ruyter (1935) – Wikipedia

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Seguendo le disposizioni impartite dalla Comando Supremo, Doorman diede l’ordine di attaccare all’avvicinarsi della flotta giapponese. Diede quindi il segnale tattico “Tutte le navi mi seguano“, per cercare di rimediare allo sbandamento delle sue unità.

Gli incrociatori pesanti giapponesi Nachi e Haguro attaccarono le navi alleate e, intorno alle 23:30, il De Ruyter fu colpito sul lato di dritta da due siluri tipo 93 lanciati dall’Haguro. Immediatamente si sviluppò un vasto incendio a causa della rottura dei serbatoi di carburante, che provocò l’esplosione del deposito delle munizioni dei cannoni antiaerei. Completamente in fiamme la nave fu abbandonata dall’equipaggio ed intorno alle 2:30 del 28 febbraio si inabissò. Nell’affondamento perirono 345 membri dell’equipaggio compreso il contrammiraglio Doorman. Nell’evento perirono circa 2.200 persone, tra cui 900 cittadini olandesi e 250 persone di origine olandese indonesiana.  

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USS Houston – U.S. Navy photo NH 81592 – pubblico dominio USS Houston (CA-30) in Manila Bay, in 1940-1941 (NH 81592) – Battaglia dello Stretto della Sonda – Wikipedia

Due giorni dopo, la mattina del 1 marzo, mentre si trovava in navigazione verso lo stretto della Sonda, l’Exeter venne intercettato dagli incrociatori pesanti giapponesi Nachi, Haguro, Myoko e Ashigara scortati dai cacciatorpediniere Akebono, Ikazuchi, Inazuma, Yamakaze e Kawakaze. 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è HMS_Exeter_wreck_2007-666x1024.jpg

Un’immagine 3D del relitto di HMS Exeter come è stato scoperto nel 2007. L’interpretazione è stata uno sforzo congiunto tra l’animatore 3D Stefan Draminski ed l’esploratore Kevin Denlay usando foto e dati di sondaggio raccolti sul relitto di Denlay. Per ulteriori immagini 3D e una breve descrizione del relitto, vedi https://www.ww2wrecks.com/… hms-exeter… – author K Denlay, S, Draminsky
HMS Exeter wreck 2007.jpg – Wikimedia Commons

Durante il combattimento che ne seguì, denominato la “Battaglia dell’isola di Bawean“, l’Exeter venne gravemente danneggiato dal fuoco nemico e, colpito da un siluro lanciato dal cacciatorpediniere Inazuma, si autoaffondò. In poche ore, quelle acque divennero così un grande cimitero per migliaia di uomini.

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HMS Exeter a Sumatra – autore sconosciuto della Royal Navy – http://www.spruso.com/05-HMS-Exeter-off-Sumatra-F.jpg
HMS Exeter off Sumatra in 1942 – HMS Exeter (68) – Wikipedia

Oltre 60 anni dopo
Il 1 dicembre 2005 una spedizione oceanografica rinvenne il relitto del HNLMS de Ruyter sul punto presunto dove era stato affondato; il relitto era posato sul fondale ad una profondità di 69 metri, fortemente inclinato sul lato di dritta. Nelle sue prossimità furono rinvenuti al sonar anche i relitti delle altre unità affondate che furono immediatamente dichiarati sacrari di guerra.

Evidentemente, come già tristemente avvenuto al nostro Regio sommergibile Scirè nelle acque israeliane di Haifa, i cacciatori di relitti non ebbero rispetto per la tomba di quei sfortunati marinai e nel tempo le navi furono fatte a pezzi e sparirono letteralmente dai fondali, lasciando solo la loro “impronta” ancora rilevabile al sonar.

Il ministero della Difesa olandese ha aperto un’indagine per scoprire che cosa sia successo in quelle acque in così poco tempo. La profanazione di un sacrario di guerra è un reato grave e si ritiene che i relitti potrebbero essere stati illegalmente recuperati. E’ risaputo come i mari che circondano l’Indonesia, Singapore e Malesia siano un cimitero per più di 100 navi e sottomarini affondati durante la seconda guerra mondiale. Per anni, spazzini del mare hanno saccheggiato i relitti, asportandone i metalli pregiati tra cui preziose lamiere di acciaio e strutture in alluminio ed ottone. Dalle prime investigazioni, sembrerebbe che tutto sia incominciato nel 2016 quando una scuola subacquea malese aveva rivelato al New Straits Times di aver rimosso parti dei relitti utilizzando degli esplosivi.

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USS Houston – U.S. Navy photo NH 81592 – pubblico dominio https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_dello_Stretto_della_Sonda… jpg

Non un fatto nuovo in quanto l’esercito statunitense aveva scoperto due anni fa una violazione del relitto della USS Houston, che era affondato nella stessa battaglia, diventando una tomba per quasi 650 marinai e marines e nella stessa zona erano scomparse anche due navi britanniche e l’USS Perch. Le inchieste sono in corso ma la vigilanza di questi sacrari non è cosa facile.

I commenti sono superflui. Lo sviluppo delle tecnologie sottomarine fornisce ai predatori dei fondali nuovi strumenti e le aree marine sono tanto vaste da essere difficilmente controllabili a meno di usare sistemi di controllo satellitari (in possesso di poche nazioni). Ci vorrebbe una maggiore coscienza ma in questo mondo globalizzato sembra che sia diventata un optional per molti. Sarebbe auspicabile che tutti vigilassimo su questi siti, indipendentemente dalla nazionalità dei relitti, in rispetto di tutti coloro che facendo il loro dovere persero le loro vite in mare.

 

in anteprima: immagine sides scan sonar dell’area di affondamento del HMS Exeter. Nel 2016 una spedizione al sito del relitto scoprì che tutto ciò che era rimasto di HMS Exeter era un buco nel letto oceanico a causa dei salvager illegali che hanno letteralmente rubato i resti di quella nave da A Dedication to HMS Exeter, the shipwreck that disappeared, featuring 3d renditions of the wreck, by Kevin Denlay and Stefan Draminski – WW2Wrecks.com  @ Kevin Denlay e Stefan Draminski

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