Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

Vediamo che tempo fa o farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

Archeologia marina sperimentale, un esempio vincente

tempo di lettura: 5 minuti

.
livello elementare 

 

ARGOMENTO: ARCHEOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: STATI UNITI D’AMERICA
parole chiave: Yorktown, relitti, Fetch, UAV

Una partnership tra l’Istituto Virginia di Scienze Marine (VIMS) e il Watermen’s Museum di Yorktown ha dato la possibilità agli studenti un’occasione unica per immergersi nella storia coloniale. Il progetto, finanziato da una sovvenzione di un anno dalla National Science Foundation, ha permesso agli studenti di impiegare robot subacquei autonomi  (AUV) per monitorare lo stato di conservazione delle navi naufragate da Lord Cornwallis durante la battaglia di Yorktown nel 1781, l’ultima grande battaglia della Rivoluzione Americana. Un esempio di addestramento sul campo che potrebbe essere replicato dalle università italiane al fine di formare i futuri scienziati allo stato dell’arte. Ma, dopo una breve parentesi storica, vediamo come è stato organizzato il corso. 

La battaglia di Yorktown
La battaglia fu combattuta dal generale George Washington, supportato  dal corpo di spedizione francese del generale Rochambeau che, con la collaborazione decisiva della flotta francese dell’ammiraglio de Grasse, riuscì a bloccare le truppe britanniche del generale Cornwallis a Yorktown dopo  che erano risalite in Virginia marciando attraverso gli Stati del Sud.

390px-Surrender_of_Lord_Cornwallis

la resa di Lord Cornwallis

Privo di aiuti e bloccato da terra e dal mare, il generale britannico decise, dopo pesanti bombardamenti dell’artiglieria franco-americana, di arrendersi con tutte le sue truppe il 19 ottobre 1781. La battaglia di Yorktown ebbe un’importanza decisiva per l’esito della Guerra d’indipendenza americana e indusse il governo britannico ad intraprendere le trattative di pace con le colonie americane che si erano ribellate al Regno britannico.

Un progetto innovativo da cui prendere spunto
Il progetto didattico si è basato  su una recente scoperta avvenuta nel fiume di York di due relitti affondati durante l’assedio di Yorktown. Precedenti lavori archeologici avevano rivelato la presenza di altri nove relitti, tra cui HMS Betsy, obiettivo di studio intensivo negli anni ’70 e ’80. Questi relitti, elencati nel Virginia Landmarks Register e nel Registro Nazionale dei luoghi storici, sono stati identificati come fonte di addestramento e di ricerca per i giovani studenti universitari che hanno avuto così modo di utilizzare mezzi tecnologicamente moderni per immergersi nel passato.

yorktown_scuttle_300

mappa storica di navi nel fiume York tra Yorktown e Gloucester Point Virginia durante la battaglia di Yorktown nel 1781. Credito: gentile concessione della Jamestown-Yorktown Foundation

I due nuovi relitti erano stati scoperti dall’archeologo marino John Broadwater – leader dello studio della HMS Betsy – durante un’indagine condotta per il Dipartimento Virginia delle Risorse Storiche.  Il dottor Mark Patterson, uno degli ideatori del corso, ha scoperto in modo indipendente un’altra delle navi affondate utilizzando il Fetch I, un “veicolo subacqueo autonomo” sviluppato nel suo laboratorio. Entrambi gli scienziati hanno fatto le loro scoperte utilizzando moderni sonar a scansione laterale fabbricati dalla Marine Sonic Technology di Gloucester. Da qui l’idea di formare i futuri scienziati all’uso sul campo di tali apparecchiature.

Scopriamole insieme
Di modeste dimensioni, i side scan sonar (SSS) possono essere azionati da una barca o integrati su un sistema robotizzato come il Fetch. La scoperta dei relitti, inizialmente coperti dal sedimento,  è stata favorita dalle forti correnti di fondo generatesi durante gli ultimi violenti uragani che si sono abbattuti sulla costa. Gli archeologi sono ora preoccupati che l’esposizione al di fuori del sedimento dei resti degli scafi possa portarli ad un loro rapido degrado. Da lì la necessità di definire rapidamente la loro estensione.

Mappando i contorni dei relitti, gli studenti hanno aiutato gli archeologi a monitorare la condizione dei relitti al fine di adottare misure preventive per la loro conservazione. Durante la prima lezione gli studenti sono stati introdotti alle caratteristiche delle navi del XVIII secolo. 

fetch_bonaire_250

il Fetch, veicolo subacqueo autonomo, sulle barriere coralline di Bonaire. Credito: Foto di M. Dale Stokes.

Dopo di che, per studiare l’ecosistema del fiume York, sono state eseguite  misure ed esperimenti sulle correnti locali, raccogliendo dati fisici come la temperatura e la torbidità dell’acqua. Gli studenti hanno avuto così modo di imparare ad utilizzare sul campo le attrezzature necessarie per raccogliere i dati per i loro studi. Durante la seconda lezione i docenti Patterson e Elliott hanno presentato i robot – due AUV Fetch provenienti dal gruppo di sistemi autonomi VIMS ed un VideoRay ROV fornito dal Watermen’s Museum di Marine Sonic Technology. 

I Fetch sono dotati di una serie di sensori ad alta tecnologia“, afferma Patterson. “Gli studenti impareranno il sonar di scansione laterale, video ad alta definizione e sensori per misurare la temperatura dell’acqua, la salinità, la clorofilla, la torbidità, l’ossigeno disciolto e il pH“.

auv_class

Gli studenti Lorraine Brasseur, Justin Vandever, Rob Condon, e Jarrell Smith posano con il Professor Mark Patterson ed il classmate Taiping Wong prima del lancio in acqua del Fetch dal un molo di Yorktown. foto by David Malmquist.

caratteristiche del Fetch:
dimensioni : lunghezza 2 metri per circa 100 chilogrammi
massima profondità operativa: 500 feet
Alimentazione: batterie ricaricabili con dock station o da bordo
tempo di carica: 18 ore per carica (con uso a 3 knots)
Dotato di eliche che consentono movimenti orizzontali e verticali
Strumentazione: GPS,Wi-Fi, Microwave RF modem, sensore CTD, Altimetro, Side-scan sonar e video camera.

Durante la terza ed ultima lezione, gli studenti hanno messo in pratica  le conoscenze acquisite, utilizzando in mare sia il VideoRay sia gli AUV da una stazione di comando adiacente al molo di Watermen.

fetch_launch_475

Il professor VIMS Mark Patterson trasporta il suo veicolo subacqueo Credito: Foto di M. Dale Stokes.

Gli studenti hanno potuto  esplorare i relitti e monitorare la loro condizione, sfruttando sia le immagini e video delle telecamere subacquee che le immagini digitali fornite dai sonar a scansione laterale (SSS). Un’occasione veramente unica per questi giovani studenti.

In sintesi, oltre all’eccitazione di lavorare in un sito archeologico subacqueo reale, gli studenti hanno avuto l’opportunità di studiare sul campo le caratteristiche chimico-fisiche dell’ambiente marino, apprendere le modalità di impiego dei veicoli subacquei autonomi e studiare  possibili soluzioni per la ricerca in acque con bassa visibilità subacquea.

Watermens-Arial-Trolley-300x168

Watermen museum

Il Watermen’s Museum è stato fondato nel 1981 nel 200° anniversario della battaglia di Yorktown. Il museo offre numerose attività educative pratiche, tra cui un programma di costruzione di barche, in cui gli studenti costruiscono un’imbarcazione a vela usando le tecniche tradizionali. Il progetto Cornwallis è la prima attività di  partnership del museo con il VIMS. Per Patterson, il progetto è l’ultimo di una serie di attività di contatto che coinvolgono gli studenti della robotica marina, tra cui il Marine Science Day di VIMS, l’International RoboBoat Competition, Project SeaCAMEL e la JASON XI Expedition. Ha ricevuto un premio “Insegnamento con tecnologia” del Consiglio di Stato per l’istruzione superiore per la Virginia nel 2010.

per maggiori informazioni visitate il sito del Virginia Institute of Marine Science

 

Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited   Scopri i vantaggi di Amazon Prime

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

PAGINA PRINCIPALE

(Visited 224 times, 1 visits today)
Share

Lascia un commento

Translate:

Come scegliere e usare gli articoli

Ogni articolo ha un’etichetta colorata che indica il livello di difficoltà di lettura. Con il VERDE (elementare) si identificano articoli di facile comprensione, l’ARANCIONE (medio) per letture che necessitano conoscenze pregresse nell’argomento specifico, e ROSSO (difficile) sono articoli specialistici dedicati a ricercatori e scienziati.

Se non esplicitamente menzionato, gli articoli ed i materiali pubblicati sul sito OCEAN4FUTURE possono essere riprodotti ad uso esclusivamente didattico a condizione che sia sempre citata l’origine e il nome dell’Autore che resta sempre proprietario degli stessi (copyright) e a cui deve essere sempre espressamente richiesto l’utilizzo prima della loro riproduzione. Violazioni del copyright possono essere perseguite ai sensi della legge vigente

Chi c'é online

15 visitatori online

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
15 visitatori online
15 ospiti, 0 membri
Complessivo: 742 alle 21-09--2018 06:47 pm
Numero max di visitatori odierni: 16 alle 08:06 am
Mese in corso: 157 alle 05-12--2024 03:47 pm
Anno in corso: 711 alle 06-08--2024 02:13 pm
Share
Traduci l'articolo nella tua lingua