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livello elementare
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ARGOMENTO: MARINA MERCANTILE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: Automazione
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In un’epoca sempre più dominata dall’automazione intelligente in tutti i settori industriali ma anche nella gestione delle nostre case, stiamo assistendo a un avanzamento delle tecnologie smart anche nel settore marino, che mirano a rendere le navi completamente autonome.
Abbiamo visto come negli ultimi anni anche nel settore marittimo si sono affermati sistemi autonomi di superficie (SUV) e subacquei (AUV) derivanti dalle sperimentazioni e sviluppi in campo militare. L’abbassamento dei costi e la potenziale riduzione dei rischi ne fanno una tecnologia appetibile che sta trovando molti interesse in tutti i settori, dal terrestre all’aereo fino a quello navale. Esistono ancora dei punti oscuri, legati alla sicurezza informatica, in un mondo in cui la cyber warfare sta diventando sempre più pericolosa per la sue implicazioni anche in campo civile.
Nella consueta lettura di molti siti internazionali del settore marittimo ho trovato questa interessante intervista effettuata dal e-magazine World Maritime News ad Oskar Levander, Vice Presidente del settore innovazione, Engineering e tecnologia della Marine Rolls-Royce, riguardo quello potrebbe essere il futuro delle navi autonome in mare. Il dottor Levander ha lavorato per la maggior parte della sua carriera in Wärtsilä dove ha svolto vari ruoli, come Direttore, Concept Design, Marine Lifecycle Solutions. Si è laureato presso l’Università di Tecnologia di Helsinki nel 2000, con un Master in Architettura Navale. Oskar lavora principalmente nello sviluppo di nuovi progetti navali, macchinari e propulsioni per vari tipi di navi e tecnologie marine emergenti. È stato profondamente coinvolto nello sviluppo di navi più efficienti dal punto di vista energetico ed è stata una forza attiva nella promozione dell’uso marino di LNG. Inoltre, sta guidando presso Rolls-Royce lo sviluppo dell’intelligence delle navi e l’introduzione di navi senza equipaggio controllabili a distanza. Nel 2011 è stato incluso nella “Lloyd’s List 2011 delle cento persone più influenti nel settore della shipping”. Per motivi di traduzione, il testo originale dell’intervista è stato semplificato e si rimanda a questo link per la lettura nella versione originale in inglese.
Word Maritime News (WMN):
Dato che il concetto di smart-ship è stato oggetto di ricerche da parte di numerose aziende; quando potremmo aspettarci un passaggio al trasporto autonomo marittimo e di cosa abbiamo bisogno?
Levander: Intendiamo sviluppare una nave controllata remotamente entro il 2020. Entro il 2025 speriamo di avere una nave controllabile a distanza in mare aperto e cinque anni dopo ci aspettiamo che le navi senza equipaggio siano la normalità negli oceani. I rimorchiatori, insieme ai traghetti stradali, sono probabilmente uno dei primi settori in cui vedremo l’uso commerciale di navi a controllo remoto e autonome. I rimorchiatori ed i traghetti sono tra i mezzi più probabili per essere utilizzati nazionalmente in quanto gli Stati hanno la possibilità di stabilire regole per permettere il loro funzionamento.
WMN: Di cosa abbiamo bisogno, dal punto di vista tecnologico, per far diventare questo sogno una realtà?
Levander: le tecnologie necessarie per realizzare le navi remote e autonome esistono – la tecnologia del sensore necessaria è disponibile e commercialmente disponibile e gli algoritmi necessari per i sistemi di supporto decisionale robusti – il “capitano virtuale” di pescherecci non è un idea lontana. Per effettuare una navigazione remota e autonoma abbiamo bisogno di cambiamenti dei regolamenti a tutti i livelli. Per garantire l’approvazione delle autorità di vigilanza, il sostegno degli armatori, degli operatori e dei marittimi, oltre ad ottenere una più ampia accettazione pubblica, il funzionamento delle navi remote e autonome dovrà essere almeno sicuro quanto le navi esistenti. Occorre esplorare le sfide legali di costruzione e di funzionamento di una nave e, contemporaneamente, considerare le opportune modifiche delle regole dell’IMO.
WMN: Tenendo conto dell’attuale sovraccapacità di tonnellaggio e della mancanza di capitale per nuovi investimenti, come valuti l’interesse dei proprietari di investire in questo tipo di navi? Quali sono i vantaggi per i proprietari rispetto al tipo di navi attualmente in uso?
Levander: Il crescente interesse mondiale per il trasporto remoto e autonomo è stato guidato dai potenziali vantaggi. Si prevede che esse siano più sicure, più efficienti e più economiche. Secondo un rapporto pubblicato dalla compagnia assicurativa Allianz nel 2012, tra il 75 e il 96 per cento degli incidenti marittimi sono il risultato di un errore umano. Ciò è spesso causato della stanchezza. Le navi a controllo remoto e autonome non si stancano e riducono il rischio di lesioni e persino di morte tra gli equipaggi della nave e la perdita o il danno potenziale di asset preziosi. Le navi a comando remoto e autonome possono essere progettate con una maggiore capacità di carico, una migliore idrodinamica ed una minore resistenza al vento. Ad esempio, senza la presenza di equipaggio per ospitare alcune caratteristiche delle navi di oggi, è possibile rimuovere la cabina, gli alloggi dell’equipaggio e gli elementi dei sistemi di ventilazione, riscaldamento e di scarico a mare. Ciò renderà la nave più leggera, riducendo l’energia e il consumo di carburante, riducendo i costi di esercizio e costruzione e facilitando nuovi disegni. Di conseguenza, una nave mercantile autonoma potrebbe ridurre i costi di trasporto di circa il 20% rispetto ad una equivalente tradizionale. Le navi intelligenti forniranno anche una risposta a una crescente carenza di competenze marittime. Le navi stanno diventando sempre più complesse con sistemi che necessitano di operatori sempre più qualificati.
WMN: Come prevede il futuro delle smart-ship in relazione alla minore necessità di forza lavoro nel campo marittimo? Potrebbe la futura flotta di trasporto intelligente mettere in pericolo l’enorme forza lavoro attualmente impiegata nel campo marittimo?
Levander: Alcune navi, come le navi da crociera, avranno sempre la necessità di equipaggio per i servizi al cliente, la sicurezza e capacità di reassurance. La tecnologia sviluppata per le navi senza equipaggio, con sistemi intelligenti di sensibilizzazione, sarà utilizzata per migliorare la sicurezza e le operazioni delle navi tradizionali. Allo stesso tempo, i cambiamenti nello stile di vita e nelle aspettative stanno riducendo l’attrattiva del marittimo come carriera; si hanno sempre meno persone che vogliono trascorrere settimane lontane da casa e famiglia. Operazioni remote e autonome potrebbero vedere il trasferimento di posti di lavoro dal settore marittimo, che richiederanno elevati livelli di istruzione e competenze, sia per le attività in mare sia per i centri di intervento remoto a terra che li rendono più attraenti per i giovani che entrano nel settore.
WMN: Rolls-Royce ha svelato la sua visione della creazione di centri di terra che controllino il traffico delle navi intelligenti in tutto il mondo. Sarebbe controllata l’intera flotta autonoma allo stesso modo? Quali potrebbero essere altre potenziali opzioni?
Levander: è improbabile che esista una sola soluzione autonoma applicabile a tutti i tipi di navi, ma una miscela di controllo autonomo e remoto; navigando autonomamente in mare aperto, scegliendo in modo indipendente il percorso e la velocità migliori e controllabili in remoto quando sono necessarie manovre più avanzate – ad esempio navigando in acque congestionate o entrando e lasciando il porto. Alcune navi come quelle da crociera, e quelle che trasportano carichi potenzialmente pericolosi, avranno sempre bisogno di equipaggio se solo in un servizio al cliente, sicurezza e sicurezza.
WMN: Parlando della sicurezza e dell’affidabilità delle navi intelligenti, abbiamo la tecnologia necessaria per queste navi per operare in tutto il mondo? Potrebbero essere più inclini a malfunzionamenti, incidenti o anche alla pirateria in mare?
Levander: Navi più standardizzate e affidabili saranno essenziali se operano in mare per diverse settimane senza gli ingegneri a bordo. La standardizzazione dei sistemi navali, la raccolta e l’analisi di importanti quantità di dati operativi e lo sviluppo di capacità analitiche migliorate (attraverso il monitoraggio delle apparecchiature di bordo) saranno cruciali per lo sviluppo delle future navi a controllo remoto e autonomo, fornendo una serie notevole di dati statistici storici.
WMN: Sul tema della pirateria, hai considerato potenziali soluzioni tecnologiche per le navi intelligenti in caso di attacchi?
Levander: Navi senza aperture verso l’esterno potrebbero essere potenzialmente più sicure dei vascelli tradizionali, in quanto possono essere costruite per rendere molto difficile l’imbarco. Anche se i pirati entrassero a bordo, l’accesso ai controlli potrebbe essere reso non disponibile. Infatti, i computer potrebbero immobilizzare la nave o farla girare in cerchio, rendendo relativamente facile per le autorità navali di soccorso raggiungerla. Il recupero sarebbe anche più facile di quanto non sia di solito in tali situazioni (perché non ci sarebbe nessuno equipaggio detenuto e quindi in pericolo a seguito degli effetti collaterali di un incursione n.d.r.). E senza un equipaggio catturato per il riscatto, l’obiettivo di una azione di pirati sarebbe significativamente meno importante. La sicurezza informatica sarà fondamentale per il funzionamento sicuro delle navi a controllo remoto e autonome. (per la loro realizzazione n.d.r.) Rolls-Royce sfrutterà i suoi quasi 20 anni di esperienza nella sicurezza informatica nelle nostre attività nucleari e aeronautiche.
Immagini photo credit: Rolls-Royce
Consiglio la lettura di un interessante articolo su l’avvento dei sistemi autonomi ed il programma europeo Munin per lo shipping autonomo che potrete trovare seguendo questo link
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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