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Zheng He, un grande ammiraglio cinese del XIV secolo

tempo di lettura: 10 minuti

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livello elementare 
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIV SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: pirateria


Chi fu il più grande ammiraglio della storia?
Con ironia, un tempo si sarebbe detto che è una domanda da centomila punti. Una domanda che non può trovare ovviamente una risposta perché la grandezza del personaggio è sempre collegata alla fama ed ai risultati che quel personaggio ottenne nel suo tempo.

Oggi racconteremo la storia di Zheng He, un ammiraglio cinese vissuto nel XIV secolo. Forse non fu storicamente il più grande ma certamente lo potremmo annoverare tra i più grandi ammiragli che solcarono gli oceani. Audace esploratore, abile diplomatico, capace ammiraglio a capo della flotta più numerosa del mondo orientale, Zheng He, per quasi trent’anni e per mare e per terra, non solo combatté i nemici dell’impero cinese ma con abilità diplomatica aprì nuovi ponti con il mondo conosciuto. Dal 1405 al 1433, Zheng He condusse con sagacia e capacità numerose spedizioni nel Sud-Est asiatico, in Asia meridionale ed Occidentale, raggiungendo le coste dell’Africa orientale.

Da giovane schiavo a favorito dell’Imperatore
Zheng era il secondo figlio di una famiglia di Kunyang, Yunnan, originariamente nato con il nome Ma He, ed era di etnia Hui. Sebbene fosse nato da una famiglia musulmana, le sue credenze religiose diventarono sempre più allargate nell’età adulta.

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ritratto dell’imperatore Yongle (regno 1402–1424) sotto il quale Zheng He fece molte delle sue spedizioni 

Era un discendente di Sayyid Ajjal Shams al-Din Omar, che aveva servito come funzionario regionale dell’Impero Mongolo e divenne governatore di Yunnan durante la dinastia Yuan istituita da Kublai Khan. Il bisnonno di Ma He era probabilmente di origine mongole. Il nonno aveva  portato il titolo di Hajji e suo padre Ma ne aveva mantenuto il titolo. Nell’autunno del 1381, l’esercito cinese Ming invase e conquistò lo Yunnan. Il padre Ma Hajji cadde in battaglia ed il piccolo Ma He fu catturato e messo in schiavitù. Come d’uso a quell’epoca fu castrato prima di essere destinato come servo alla famiglia di Zhu Di, colui che sarebbe diventato in seguito l’imperatore Yongle. Nel tempo, il giovane Ma He guadagnò a tal punto la fiducia di Zhu Di che fu inviato a Pechino per ricevere una formazione adeguata. Questo fatto fu molto inusuale in quanto, di fatto, era un servitore e si preferiva mantenere gli eunuchi ad un livello culturale molto basso.

Adolescenza e carriera militare
Il giovane eunuco divenne nel tempo consigliere di fiducia del principe e lo aiutò nella guerra di Jianwen del 1402 contro le basi feudali dell’imperatore, una campagna militare che si concluse con l’ascensione al trono del principe Zhu Di. Il 13 luglio 1402 gli eserciti di Zhu Di sconfissero le forze imperiali e ritornarono a Nanjing dove accettò l’elevazione ad imperatore con il nome di Yongle. Fu nel 1404 che l’imperatore Yongle conferì all’eunuco Ma He il cognome “Zheng”  essendosi distinto per difendere il bacino della città Zhenglunba contro le forze imperiali nell’assedio di Beiping del 1399. Da quel momento Ma He assunse il nome di Zheng He con cui passò alla storia.

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Nella nuova amministrazione, Zheng He servì negli incarichi più alti nella flotta imperiale, conducendo nei tre decenni successivi ben sei spedizioni per conto dell’imperatore negli Oceani orientali del Pacifico e dell’India. Quando Zheng He ritornò scoprì che l’imperatore Yongle era morto durante la sua assenza ed era sceso al trono il figlio Zhu Di, che aveva assunto il nome di imperatore Hongxi.

La sua visione era diversa ed i viaggi negli oceani furono interrotti. Zheng He, lasciato il prestigioso incarico, venne quindi nominato difensore di Nanjing, capitale del sud dell’impero. In quell’incarico, il grande navigatore fu in gran parte responsabile del completamento della Torre Porcellana di Nanjing, un’enorme pagoda descritta come una meraviglia del mondo fino al XIX secolo.

Ma il richiamo del mare non poteva essere sopito
Nel 1430, il nuovo imperatore Xuande nominò Zheng He comandante di  una nuova spedizione (la settima) nell’Oceano Occidentale. Nel 1431, a Zheng He fu conferito il titolo “Sanbao Taijian“. Questa fu la sua ultima spedizione in tutti i sensi. Le fonti storiche non sono chiare su cosa accadde; una teoria racconta che il grande ammiraglio Zheng morì nel 1433 forse durante o poco dopo il settimo viaggio. Sebbene fu costruito un mausoleo a ferro di cavallo in suo onore sul versante meridionale della Cattle Head Hill di Nanjing,  in realtà, il suo sepolcro non contenne mai nessun corpo e gli storici ritengono che il grande ammiraglio fu seppellito in mare.

Le sue spedizioni
La dinastia Yuan e l’espansione del commercio sino-arabo nel XIV secolo avevano ampliato gradualmente la conoscenza cinese del mondo: le mappe “universali” che precedentemente mostravano solo la Cina e i suoi mari circostanti cominciarono ad espandersi ulteriormente nel sud-ovest con raffigurazioni molto più accurate dell’estensione dell’Arabia e dell’Africa.

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Tra il 1405 e il 1433, il governo Ming sponsorizzò sette spedizioni navali. Il futuro imperatore Yongle, ignorando i desideri espressi dall’imperatore Hongwu,  cercò  di stabilire una presenza cinese negli oceani ed imporre un controllo imperiale sul commercio dell’oceano indiano. Lo scopo era quello di impressionare gli altri popoli nel bacino dell’Oceano Indiano e prolungare il sistema tributario dell’impero.

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Zheng He fu designato  come ammiraglio di un’enorme flotta, la più grande mai esistita nel pianeta. I preparativi furono meticolosi sia dl punto di vista tecnico, che organizzativo. Potremmo dire un lavoro multidisciplinare che comprese anche l’impiego di numerosi traduttori per facilitare i rapporti con gli altri popoli. Per questa ragione fu anche creato un istituto di lingue straniere a Nanjing. Il primo viaggio di Zheng He iniziò il 11 luglio 1405, da Suzhou  con una flotta di 317 navi con quasi 28.000 membri di equipaggio. Le navi di Zheng He visitarono il Brunei, Java, la Tailandia ed il Sud-Est asiatico, l’India, il Corno d’Africa e l’Arabia, dispensando e ricevendo merci lungo la strada. Zheng  presentò doni in oro ed argento, porcellana e seta; in cambio,  ricevette animali sconosciuti  come struzzi, zebre, cammelli e l’avorio degli swahili.


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Sebbene la sua flotta fosse senza precedenti, le rotte che seguì non lo erano. Zheng He navigò su rotte ben definite e precedentemente mappate, tra la Cina e la penisola araba. Tutto era stato pianificato nei minimi particolari con l’obiettivo  di imporre  la potenza cinese negli oceani. Un chiaro messaggio di affermazione del potere marittimo della Cina nel XIV secolo negli oceani. Una cosa straordinaria, che ne fa un grande protagonista della storia del mare, fu il suo approccio decisamente moderno nei contatti con le altre marine dell’epoca. Zheng Ha cercò sempre di raggiungere i suoi obiettivi utilizzando preferibilmente la diplomazia, supportata da una flotta imponente che trasmetteva un chiaro messaggio politico.

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Un contemporaneo riferì che l’astuzia e la diplomazia di Zheng He era tale che, quando riteneva necessario impressionare le popolazioni straniere, mostrava la sua forza militare “camminando come una tigre“. Questo approccio di deterrenza marittima era unito a una determinazione a fronteggiare con decisione le minacce marittime ove comparivano. Soppresse spietatamente i pirati che avevano colpito lungamente le acque cinesi e sud-est asiatiche sconfiggendo Chen Zuyi, uno dei capitani pirata più temuti dei mari della Cina, riportandolo poi in Cina per una pubblica esecuzione. Condusse anche una guerra di “terra” contro il Regno di Kotte a Ceylon, esibendo la sua capacità  militare quando le autorità locali provarono a minacciare la sua flotta in Arabia ed in Africa orientale. Al termine del suo quarto viaggio, trasportò molti inviati provenienti da trenta Stati per onorare la corte Ming, una grande vittoria diplomatica per l’imperatore cinese.

La mappa di Mao Kun
La flotta di Zengh He utilizzava un insieme di carte di navigazione disegnate durante la dinastia Ming. Questo insieme di carte che potremmo definire un portolano, fu probabilmente compilato da Mao Kun, ed è la prima mappa cinese con una dettagliata rappresentazione dell’Asia meridionale, della Persia, dell’Arabia e dell’Africa orientale. 

Mao_Kun_map_-_Langkawi,_Kedah,_PenangUna parte della mappa di Mao Kun mostra in maniera dettagliata anche il passaggio attraverso lo stretto di Malacca. In seguito la mappa fu inclusa nello Wubei Zhi e viene anche chiamata come  “grafico di Wubei“. Il Wubei Zhi, comunemente noto anche col nome giapponese “Bubishi”, fu un saggio di storia cinese curato da Mao Yuanyn, un ufficiale della marina cinese della dinastia Ming, nipote di Mao Kun, un valente ufficiale che servì sotto l’ammiraglio Zheng He. Esso contiene ben 240 volumi contenenti 10405 pagine e descrive l’operato di più di duecento mila personaggi. Di fatto può essere considerato il libro più esaustivo della storia cinese riguardo agli affari militari dell’epoca.

WuBeiZhiIl portolano
Gli studi eseguiti sui fogli (da 19V a 20R) della mappa di Mao Kun, che copre l’Oceano Indiano compreso l’India del sud, lo Sri Lanka, le Maldive e l’Africa orientale, suggeriscono che fosse in origine un insieme di quattro mappe: una per lo Sri Lanka, una per l’India meridionale, una  per le Maldive ed una per circa 400 km della costa dell’Africa orientale, non più di 6 gradi a sud dell’Equatore. Ognuna di queste mappe è posizionata in un orientamento diverso da adattarsi alle correnti oceaniche ed ai venti richiesti con un grafico a vela. L’analisi dei cartografi moderni suggerisce  che molte delle nozioni inserite nella cartografia furono inserite dai piloti arabi che avevano una conoscenza approfondita della costa africana.

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ricostruzione di una bussola cinese del 4 secolo avanti Cristo

I cinesi, inventarono intorno al IV secolo avanti Cristo, le prime bussole, anche se non erano progettate per la navigazione. Queste bussole primitive avevano la funzione di fornire delle direzioni per ordinare ed armonizzare i loro ambienti e le loro vite (Feng Shui). Ai tempi di Zheng He erano probabilmente ancora utilizzate in tal senso e probabilmente non erano usate per la navigazione. Sulle mappe apparivano le istruzioni per la navigazione, inserite con un rosa a ventiquattro punti contenente un simbolo cinese per ogni punto, insieme ad un tempo o ad una distanza di navigazione con la vela tenente conto delle correnti e dei venti locali. 

AStellardiagram-Zhengho volte venivano inseriti anche dati di profondità. Nelle mappe erano disegnate baie, estuari, isole, porti e montagne lungo la costa, ed importanti punti di riferimento come pagode e templi e rocce caratteristiche. In pratica queste mappe costituivano un meraviglioso portolano che comprendeva oltre trecento località al di fuori della Cina di cui, più dell’ottanta per cento, possono essere ancora oggi localizzate con buona precisione. I portolani erano strumenti che andavano oltre le necessità di navigazione, erano delle raccolte di informazioni essenziali sui luoghi e sui popoli che vi vivevano. Interessante la presenza di cinquanta osservazioni di misure di altitudini stellari. Una cosa straordinaria per il XIV secolo,  considerando che all’epoca si navigava in altura solo per latitudine. 

Una flotta imponente nei mari orientali
Le fonti storiche cinesi raccontano le spedizioni di Zheng He e descrivono la sua grande flotta, composta da navi gigantesche, molto più grandi di qualsiasi altra nave in legno dell’epoca.

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I rapporti di navigazione raccontano che la spedizione del 1405 consisteva in 27.800 uomini e una flotta di sessantadue navi supportate da circa centonovanta navi minori. La grande flotta includeva una diversità di navi con compiti differenziati. Tra di esse vi erano le gigantesche navi del tesoro cinese (宝船, Bǎo Chuán), utilizzate dal comandante della flotta e dai suoi comandanti lunghe circa 127 metri e larghe 52 metri con nove alberi. 

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Completavano lo schieramento le navi equidi (馬 船, Mǎ Chuán), che trasportano cavalli e materiale per le riparazioni della flotta  (lunghe 103 m e larghe 42 m), le navi di rifornimento  (粮船, Liáng Chuán circa 78 m di lunghezza e 35 m di larghezza, le navi trasporto truppe (兵船, Bīng Chuán), lunghe circa 67 m e larghe 25 m, le navi da guerra di Fuchuan (福 船, Fú Chuán) più manovriere e  lunghe circa 50 m, le barche minori a vela (坐船, Zuò Chuán) lunghe circa 37 m e le navi cisterna (水 船, Shuǐ Chuán) che consentiva ognuna un mese di approvvigionamento di acqua dolce.

220px-ZhengHeShipsQueste navi gigantesche, alcune dotate di nove alberi e quattro ponti, erano in grado di ospitare più di cinquecento passeggeri, nonché una quantità enorme di merci. L’esploratore veneziano Marco Polo e Ibn Battuta descrissero entrambi queste navi,  dicendo che erano in grado di trasportare da 500 a 1.000 passeggeri. Un altro esploratore e mercante veneziano, Niccolò Da Conti, che viaggiò in India e nel Sud Est asiatico, contemporaneo di Zheng He, fu testimone oculare delle navi cinesi della grande flotta nelle acque dell’Asia sudorientale. Egli sostenne in un suo resoconto di aver visto cinque enormi giunche di circa 2000 tonnellate. Ci sono fonti storiche che affermano che alcune delle navi potrebbero essere state lunghe fino a 200 metri. Sulle navi trovavano posto navigatori, esploratori, marinai, medici, lavoratori e soldati. In pratica delle città naviganti, paragonabili nei nostri giorni alle portaerei.

chengh2vLe navi più grandi della flotta, ovvero “le navi del tesoro cinese”, descritte dalle fonti storiche, erano  diverse volte più grandi delle navi di legno conosciute fino alla storia moderna. Ad esempio la Santa Maria di Cristoforo Colombo era lunga solo ventisette metri e, nei secoli seguenti, la famosa ammiraglia della flotta francese del XVIII secolo, l’Orient, armata con ben 118 cannoni, che aveva una lunghezza di 65 metri.

Le dimensioni delle navi di Zheng He consentivano un certo confort e, non avendo rivali, non avevano necessità di grandi capacità di manovra in mare. In origine il loro compito era quello di trasportare l’imperatore ed il suo seguito per viaggiare lungo il Yangtze per le attività di corte. La designazione delle navi per le spedizioni di Zheng He comportò la necessità di effettuare grandi lavori di revisione che furono effettuati in preparazione della sua prima spedizione. In sintesi, un’epoca lontana in cui in quei mari lontani era attestato un potere marittimo basato non solo sulla forza ma anche sulla diplomazia e quindi straordinariamente moderno. Tra tutti gli ammiragli che solcarono quei mari nessuno fu come Zheng He.
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Andrea Mucedola

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