livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: Caio Duilio
La nave da battaglia Caio Duilio, varata nel 1876 a Castellammare di Stabia e completata nel 1880, al suo apparire provocò forti reazioni nelle potenze navali europee e negli Stati Uniti. Voluta fortemente dal Ministro della Marina, ammiraglio Saint-Bon, e progettata da Benedetto Brin, era in quel momento, con la pari classe Enrico Dandolo (costruita nell’Arsenale della Spezia e varata nel 1878), la più potente nave da guerra del Mondo.
La Marina francese valutò che le due unità da sole erano in grado di tenere testa a tutta la squadra da battaglia del Mediterraneo. Per il governo statunitense il Duilio era l’esempio della strada che il programma di sviluppo della US Navy doveva seguire. La Gran Bretagna aveva già risposto a livello progettuale con la HMS Inflexible (molto simile al Duilio anche se meno innovativa), varata in quello stesso 1876. A causa del mutamento estremamente accelerato, che caratterizzò la tecnologia bellica negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento, le due unità navali divennero rapidamente obsolete, ma ciò nulla toglie al loro valore storico (ed al prestigioso valore di “manifesto” che, a livello internazionale, esse rappresentarono per la giovane Regia Marina – ancora scossa dalla sconfitta di Lissa – e per la moderna cantieristica navale italiane).
Lo scafo, costruito in ferro, annoverava, in prossimità del dritto di prora uno sperone, interamente sommerso, di oltre 4 metri. Le due corazzate risultavano molto basse sull’acqua (circa 3 metri sopra la linea di galleggiamento) e disponevano di un ponte di comando allocato alla base dell’albero maestro, utilizzato per compiti di segnalazione ed osservazione, posto tra i due fumaioli.
A poppa si trovavano ubicate le sovrastrutture destinate agli ufficiali, mentre l’equipaggio veniva alloggiato sotto coperta. Nella estrema poppa della Caio Duilio venne ricavato un compartimento, cui si accedeva a mezzo di una porta stagna azionata a pressione idraulica, per l’alloggiamento di una piccola torpediniera in cui trovò asilo per breve tempo, nel corso del 1885, la torpediniera Clio imbarcata insieme alle siluranti Locusta e Cicala che, diversamente, trovarono sistemazione sul ponte di coperta.
Impiego
La nave non fu mai impiegata in operazioni belliche ma svolse diverse crociere ed esercitazioni nel Mediterraneo sia centrale che orientale. In particolare, nel marzo del 1889 venne inviata in missione speciale nelle acque di Bengasi con compiti di supporto alle autorità consolari italiane e ciò al fine di ristabilire il prestigio dovuto alla nostra bandiera. Nell’ottobre del 1890, mentre si trovava impegnata in esercitazioni con la Squadra Navale, venne chiamata in soccorso della corazzata Ruggiero di Lauria colpita violentemente da un ciclone che causò nell’occasione la perdita della torpediniera 105 S.
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Dal 1900 al 1906 fu impiegata come nave scuola timonieri e mozzi e come unità per la difesa locale di basi navali. Dopo essere stata posta in disarmo nel corso del 1906, con Regio Decreto del 27.06.1909, la Caio Duilio venne quindi radiata dal quadro del naviglio per essere successivamente iscritta, con Decreto Ministeriale del 15.07.1909, nel ruolo dei galleggianti venendo il suo scafo utilizzato per diversi anni come deposito combustibile.
Scheda tecnica
Cantiere: Castellammare di Stabia Impostazione: 24.04.1873 Varo: 8.05.1876 Completamento: 6.01.1880 Radiazione: 27.06.1909 |
Equipaggio: 420 (26 Ufficiali – 394 marinai) Dislocamento Normale: 11.138 t Pieno carico: 12.265 t |
Dimensioni: Lunghezza: 109,2 ( f.t.) – 103,5 ( pp.) m Larghezza: 19,7 m Immersione: 8,8 m Apparato motore: 8 caldaie ovali 2 motrici orizzontali a doppia espansione |
2 eliche Potenza: 7.710 HP Velocità: 15 nodi Combustibile: 1.000 tonnellate di carbone Autonomia: 2875 miglia a 13 nodi |
Protezione: Verticale (galleggiamento): max. 550 mm Orizzontale: max. 50 mm + 30 mm Artiglierie: torri g.c. max. 250 mm; barbette g.c. max. 450 mm Ridotto: max. 400 mm Torrione: max. 350 mm |
Armamento: 4 pezzi da 450/20 mm. 3 pezzi da 120 mm 2 pezzi da 75 mm. 8 pezzi da 57 mm. 22 pezzi da 37 mm. 3 tubi lanciasiluri |
Emiliano Beri
Fonti:
http://
http://files.balancer.ru/
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Emiliano Beri si è laureato con lode in Storia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Nel 2011 vi ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia, discutendo una tesi sulle guerre di Corsica del medio Settecento. Dal 2012 al 2016 è stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia e Geografia dell’Università di Genova. Negli anni accademici 2016-17 e 2017-18 ha insegnato Storia sociale nel corso di Laurea triennale in Storia e Storia militare nel corso di Laurea magistrale in Scienze Storiche della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova. Per l’anno accademico 2018-19 è stato docente aggregato di Storia militare nel corso di Laurea magistrale in Scienze storiche della stessa Scuola. A partire dall’anno accademico 2019-20 è docente aggregato sia di Storia militare che di Storia sociale.
Gent.le prof. Beri: scrivo per una precisazione relativa alle macchine del Duilio. Tutte le pubblicazioni esistenti su questa nave riportano, come anche Lei ha fatto, che le sue macchine erano del tipo a cilindri verticali. In realtà ciò non è esatto: solo il Dandolo aveva macchine di questo nuovo tipo; le macchine del Duilio erano invece ancora del tradizionale tipo orizzontale. Tale informazione si trova nell’articolo scritto dal sotto-ingegnere di 1° classe dell’Arsenale di Castellamare di Stabia intitolato “il Duilio”, pubblicato sul numero di Maggio 1876 della Rivista Marittima. Un altro riferimento si trova nel libro “Report of Chief Engineer J.W.King”, Washington, 1877, p. 161. Un”ulteriore testimonianza è costituita da una stampa tedesca dell’epoca conservata al Museo Navale di Venezia, che presenta la sezione longitudinale del Duilio nella quale si vedono chiaramente i due cilindri orizzontali di una delle due macchine del Duilio. La stampa è intitolata “R.N. DUILIO, 1872, Langenschnitt”; non l’ho vista personalmente ma una sua fotografia è reperibile in rete. Potrà trovare ulteriori informazioni su questo argomento nel mio articolo intitolato “I cannoni del Duilio e del Dandolo” pubblicato dal mensile Storia Militare nel numero 265 di Ottobre 2015. Distinti saluti
Grazie per la sua segnalazione .. per correttezza la scheda tecnica e’ stata aggiornata dalla nostra redazione