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ARGOMENTO: SUBACQUEA
PERIODO: XX SECOLO
AREA: COLLEZIONISMO
parole chiave: orologi
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Orologi di classe
Spesso confusi fra di loro per le loro similarità hanno fatto la storia degli orologi subacquei. Stiamo parlando dei Rolex e dei Tudor. Poiché questi ultimi utilizzavano lo stesso design di cassa, corona, cristallo e bracciale dei Rolex, divennero lo strumento ideale per sportivi e per i subacquei delle forze armate.
Tudor submariner Reference 7923, unico orologio della serie Tudor manuale, venduto a marzo 2017 per 100 mila dollari USA … un oggetto ambito per i collezionisti
In realtà la differenza tra Tudor e Rolex era principalmente nel movimento all’interno che comportava un costo minore per i Tudor che impiegavano il Swiss ETA o movimento Valjoux a posto di quello originale Rolex. Tutto iniziò con Hans Wilsdorf che avviò questa linea di orologi TUDOR nel 1946 con l’intenzione di produrre degli orologi da polso, con pedigree Rolex, ad un prezzo inferiore e quindi più accessibili all’uomo comune. La Tudor, come vedremo, continuò a produrre modelli subacquei SUBMARINER sempre più raffinati fino a metà degli anni ’90, oggetti che sono ancora oggi molto ricercati dai collezionisti.
TUDOR
Nel 1954, la Tudor incominciò a produrre il primo TUDOR Oyster Prince Submariner, modello 7922. Progettato sin dal principio per soddisfare criteri non comuni di durevolezza, affidabilità, precisione e impermeabilità a un prezzo moderato, si posizionò rapidamente ai primi posti nelle scelte dei professionisti. Nei successivi quarantacinque anni questo originale orologio continuò ad evolversi per rispondere con sempre maggiore efficacia agli specifici requisiti della variegata schiera di subacquei clienti di questo marchio. La prima generazione di TUDOR Submariner si distinse per l’abbondanza delle versioni, cui corrisposero progressi tecnici di notevole portata sul piano prestazionale. Tra i tanti, la massima profondità di funzionamento, in origine limitata a 100 metri e poi portata, nel 1958, a 200 metri con l’introduzione del modello 7924. Nella prima metà degli anni ’60, con l’ultima variazione del modello 7928, si fissarono le linee generali e le specifiche tecniche costitutive dei TUDOR Submariner. Per gli amanti di questi splendidi orologi subacquei proviamo, senza pretesa di essere esaustivi, a raccontarne la loro storia ed i vari modelli per arrivare fino ai giorni nostri.
La prima generazione
Era l’anno 1954 quando TUDOR presentò il suo primo orologio subacqueo, chiamato TUDOR Oyster Prince Submariner, modello 7922. Si trattava di un orologio subacqueo costruito secondo specifiche ben precise: una cassa con fondello e corona a vite, la cui impermeabilità era garantita sino a 100 metri, indici e lancette di dimensioni più grandi per migliorare la leggibilità in acque profonde e lunetta girevole bidirezionale graduata con intervalli di cinque minuti per misurare con precisione il tempo di immersione e per calcolare, di conseguenza, le tappe di decompressione.
Sul quadrante laccato nero, leggermente bombato, spiccavano le diciture dorate leggibili su di esso: “OYSTER PRINCE” a ore 12 sotto il logo del Marchio e, su quattro righe a ore 6, “100 m = 330 ft”, “SUBMARINER”, “ROTOR”, “SELF-WINDING”. La caratteristica dell’impermeabilità era ricordata sempre a ore 6, in metri e in piedi. Il vetro era in plexiglas, di tipo Tropic, a forma di cupola per una migliore resistenza alla pressione dell’acqua. Il movimento è il calibro a carica automatica 390, basato su una meccanica ébauche Fleurier, con una frequenza di 18.000 alternanze l’ora. Infine, la corona a vite di 5 mm di diametro ed il bracciale di tipo Oyster, referenza 6636, a maglie rivettate, erano firmati con il logo Rolex.
L’anno successivo, nel 1955 fu presentato il TUDOR OYSTER SUBMARINER modello 7923, unico TUDOR Submariner ad essere dotato di movimento a carica manuale. Questa caratteristica permetteva di realizzare un modello estremamente piatto. Grazie al fondello e alla corona a vite, caratteristiche proprie della cassa Oyster, e al vetro bombato, l’impermeabilità del TUDOR Oyster Submariner era garantita sino a una profondità di 100 metri.
Essendo manuale, il quadrante laccato nero non recava più l’iscrizione “ROTOR”, “SELF-WINDING” a ore sei, in quanto il movimento non era automatico. Al posto di queste indicazioni si trovano le diciture “SUBMARINER”, “SHOCK-RESISTING”. Sul quadrante non era presente l’indicazione dell’impermeabilità e le lancette utilizzate sono a bastone, diverse da quelle dei Submariner di prima generazione. Il modello, o referenza, 7923 era animato dal calibro ETA 1182 a carica manuale con una frequenza di 18.000 alternanze l’ora. Il bracciale tipo Oyster a maglie rivettate, modello 6636, presenta il logo Rolex.
Nel 1958 fu presentato il TUDOR OYSTER PRINCE SUBMARINER “BIG CROWN” 7924. Il nome “Big Crown” fu assegnato dai collezionisti per via della corona di carica di 8 mm. Sebbene simile ai modelli che lo hanno preceduto, ma la principale innovazione era nell’impermeabilità, portata ad una profondità massima di immersione di 200 metri, ben il doppio rispetto ai modelli precedenti . Per ottenere questo nuovo risultato, la cassa Submariner di 37 mm di diametro fu resa più spessa e dotata di una corona a vite più grande. TUDOR, inoltre, impiegò un nuovo vetro, sempre in plexiglas, di tipo Tropic, più spesso ed a forma di cupola, per una migliore resistenza alle grandi pressioni.
Questo nuovo Submariner, animato dallo stesso calibro a carica automatica 390 inserito nel modello 7922, evidenzia sul quadrante nero laccato, a ore 6, la dicitura “200 m = 660 ft”. Le lancette riprendono il caratteristico design del Submariner. Il bracciale a maglie rivettate è di tipo Oyster, modello 7206, con la firma Rolex.
Nel 1959, con la presentazione del modello 7928, TUDOR ricorre per la prima volta alle spallette destinate a proteggere la corona di carica dagli urti. Il TUDOR OYSTER PRINCE SUBMARINER “SQUARE CROWN GUARDS” 7928. Il nuovo modello prevedeva la versione quadrata di queste spallette, chiamate in seguito “Square Crown Guards” dai collezionisti.
Con queste nuove protezioni, la dimensione della corona passò a sei mm. La cassa, con un diametro di 39 mm, era ancora impermeabile sino a 200 metri e recava la firma “ORIGINAL OYSTER CASE BY ROLEX GENEVA”. Il design del quadrante, delle lancette e della lunetta è simile a quello dei modelli 7922, 7924 e 7925. Il movimento era ancora il calibro a carica automatica 390, come tutti i TUDOR Oyster Prince Submariner della serie 7900.
Nel 1963, viene presentato il nuovo modello Tudor Oyster Prince submariner “Ponted crown guards” 7928, con una particolarità: alcune iscrizioni argenté sul quadrante. Questa specificità è l’unico elemento che differenzia davvero questo esemplare dalle versioni precedenti con spallette a punta, lasciando presagire il progressivo abbandono del colore dorato utilizzato per le diciture presenti sui quadranti degli orologi Submariner. Impermeabile sino a 200 metri, la cassa di 39 mm di diametro della referenza 7928 reca la firma Rolex, così come la corona e il bracciale di tipo Oyster. Il quadrante reca le diciture dorate “OYSTER PRINCE” a ore 12 sotto il logo del Marchio e, su quattro linee a ore 6, “200 m = 660 ft”, “SUBMARINER”, “ROTOR”, “SELF-WINDING”. La lunetta è bidirezionale e graduata con un inserto luminoso in corrispondenza dello zero. L’orologio è animato dal calibro a carica automatica 390.
Nel 1964 venne prodotto il TUDOR Oyster Prince Submariner Tropical modello 7928 con due caratteristiche degne di nota. Prima di tutto la cassa con una nuova versione delle protezioni della corona arrotondate. Dopo le forme quadrate o “a punta” che caratterizzavano le prime versioni delle referenze 7928, questi modelli adottarono progressivamente questo nuovo tipo di spallette. Da quel momento, la loro sagoma ergonomica non cambierà fino alla fine degli anni ’90. La seconda legata alla lunetta e il quadrante di questo esemplare che evidenziano una decolorazione dovuta a una esposizione forte e prolungata ai raggi UV.
I collezionisti utilizzano il termine “Tropical” per descrivere questo tipo di evoluzione particolarmente ricercata. Le diciture sul quadrante di questo esemplare sono argentata. In linea con le specifiche della referenza 7928, la cassa e la corona a vite di questo esemplare sono firmate Rolex. L’impermeabilità era garantita sino a 200 metri e l’orologio manteneva il movimento a carica automatica 390.
Prodotto nel 1967, l’esemplare di TUDOR Oyster Prince Submariner divenne il testimone della delicata evoluzione che il quadrante del modello 7928 ebbe negli anni ’60. La minuteria, cerchiata nelle versioni precedenti, si prolunga ora fino alla cassa. Le diciture dorate, e successivamente argenté, utilizzate in precedenza, sono progressivamente abbandonate a vantaggio del bianco. Dotato di un quadrante stampato di colore bianco, lancette caratteristiche, una cassa con protezioni arrotondate della corona firmata Rolex ed un vetro in plexiglas bombato. Il modello, che manteneva l’impermeabilità sino a 200 metri, il movimento automatico 390 ed il bracciale di tipo Rolex Oyster, di fatto conclude la prima generazione di TUDOR Submariner gettando le basi su cui furono costruiti i modelli dei successivi trent’anni di TUDOR Submariner.
La seconda generazione
Con il 1969 inizia il secondo “tempo” della storia del TUDOR Submariner, che durerà fino al 1999, data della sua ultima apparizione a catalogo. Gli elementi cardine del prodotto erano già stati definiti con la serie 7900, ma la sua evoluzione continuò.
Dal punto di vista tecnico, i movimenti utilizzati fino a quel momento erano sostituiti da calibri automatici ETA. Sul piano estetico, il TUDOR Submariner si presenta nel 1969 con un volto nuovo destinato a rimanere celebre. Sviluppato pensando alle esigenze specifiche dei sub, è caratterizzato da quadranti inediti con indici quadrati e lancette coordinate, che i collezionisti chiameranno “snowflakes”. Rimane a catalogo fino al 1981 e dal 1976 viene affiancato da alcuni modelli di diametro ridotto. Gli ultimi anni della linea TUDOR Submariner vedranno inoltre il recepimento di innovazioni significative: vetri zaffiro ad alta resistenza, lunette girevoli dentate, ma anche variazioni stilistiche concernenti il quadrante e la lunetta. In totale, dal 1969 al 1999, saranno prodotte più di 20 modelli con numerose varianti. Ciascuna di esse racchiude in sé le caratteristiche fondanti del TUDOR Submariner.
1969 TUDOR OYSTER PRINCE SUBMARINER
Nel catalogo del 1969 apparvero due nuovi modelli il 7016 ed il 7021. Nacque proprio con loro la seconda generazione degli orologi subacquei TUDOR.
Nel Submariner 7016 si notano alcune caratteristiche tipiche del modello, in particolare per quanto riguarda il quadrante e le lancette. Il primo è punteggiato di grandi indici quadrati ad alta visibilità e, al posto del logo della rosa, esibisce uno scudo, simbolo di resistenza e di affidabilità. Le lancette, soprannominate “snowflakes” dai collezionisti, sono valorizzate da quadrati luminosi per ottimizzare la leggibilità. Questo nuovo aspetto è altamente riconoscibile e concorrerà a definire l’identità di TUDOR. L’altra importante modifica introdotta nella referenza 7016 è la sostituzione del calibro a carica automatica 390, utilizzato fino a quel momento, con un movimento ETA 2483 che ha la stessa frequenza del suo predecessore, ossia 18.000 alternanze l’ora. Le linee dell’orologio rimangono identiche a quelle stabilite dalla generazione precedente: cassa di 39 mm firmata Rolex, impermeabilità sino a 200 metri, protezione della corona di carica di forma arrotondata, corona a vite firmata Rolex, lunetta girevole bidirezionale graduata 60 minuti, con intervalli da 5 minuti e suddivisioni da un minuto tra lo 0 e il 15, bracciale tipo Oyster a maglie pieghevoli firmato Rolex. Il vetro in plexiglas non è più bombato, ma piatto, spesso e prominente.
Nel modello 7021 del TUDOR PRINCE OYSTER DATE SUBMARINER presentato contemporaneamente al 7016, TUDOR propone la funzione calendario a ore 3. In entrambi i modelli, il vetro in plexiglas di tipo Cyclope adotta una lente posta al di sopra della finestrella della data, per facilitarne la lettura. Il modello possiede un quadrante nero con indici e lancette “snowflakes”. Il disco della data è bicolore: rosso per i numeri dispari e nero per i numeri pari. Il movimento è il nuovo calibro automatico ETA 2484 con disco della data, decorazioni bouchonné e finiture a Côtes de Genève circolari. Il bracciale è di tipo Oyster, referenza 7836, con maglie pieghevoli e firma Rolex.
Verso la metà degli anni ’70, la referenza 7016 è sostituita dalla referenza 9401/0 che, grazie al più efficace calibro ETA 2776 e alla sua funzione di arresto della lancetta dei secondi, permette, in particolare, una messa all’ora più precisa. Gli abbinamenti lunetta-quadrante disponibili per questa referenza sono quattro: blu o nero con lancette e indici “snowflakes” e blu o nero con le caratteristiche lancette Submariner e gli indici di forma triangolare e tonda. L’esemplare del 1976 evidenzia un quadrante blu e lancette a punta quadra. Con questo nuovo modello furono proposti dalla casa due tipi di bracciali: il Rolex Oyster 7836/0, con maglie pieghevoli e la classica chiusura pieghevole, ed il Rolex Oyster 9315/0, con una chiusura pieghevole di tipo “Fliplock” che permette di indossare l’orologio sopra il polsino della muta subacquea.
Il diametro dell’orologio rimane di 39 mm, così come non cambiano le linee della cassa. Nel 1989 venne presentato il modello TUDOR PRINCE OYSTERDATE SUBMARINER modello 79090 che di fatto sostituì, sin dal 1989, il TUDOR Submariner senza data (che da quel momento non comparirà più nel catalogo della casa). Questo modello fu proposto con quadranti di colore blu o nero con lunetta abbinata. A ore sei si legge l’informazione relativa all’impermeabilità e, ad ore 12, risalta il logo con lo scudo. Le lancette restarono del tipo Submariner. Se il design generale del quadrante ricorda quello dei TUDOR Submariner di prima generazione, gli indici posti a ore 6, 9 e 12 non sono più rettangolari bensì triangolari.
La cassa di 39 mm di diametro, impermeabile sino a 200 metri, ospita il calibro automatico ETA 2824-2. Il bracciale in acciaio è ancoora di tipo Oyster, modello 9315/0, con maglie pieghevoli, chiusura pieghevole “Fliplock” e logo TUDOR.
Il modello 79190 incominciò ad essere disponibile a catalogo dal 1995 TUDOR PRINCE DATE SUBMARINER 79190. Fu l’ultimo modello di TUDOR Submariner prodotto e presenta diverse interessanti evoluzioni, tra cui un vetro zaffiro con lente, indici cerchiati e lunetta unidirezionale dentata. Il quadrante è sempre disponibile in versione blu o nera. Il bracciale è di tipo Oyster a tre maglie con logo TUDOR. Il diametro della cassa è rimasto invariato (39 mm). Il modello presenta una particolarità inedita: per la prima volta, il disco della lunetta è in acciaio lucido inciso.
Un lungo cammino per gli appassionati dei SUBMARINER Tudor, compagni fedeli e precisi di tante immersioni.
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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