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Sky Ocean Rescue, borse di studio contro l’inquinamento marino da plastiche: i tre vincitori

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: AMBIENTE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OVUNQUE
parole chiave: Plastiche, impatto, inquinamento

 

Le plastiche sono ormai un’emergenza in tutti gli habitat del pianeta. Per fortuna ora se ne parla di più, cercando di identificare soluzioni più che colpevoli. Sono stati presentati al National Geographic Festival delle Scienze, Roma, i nomi dei vincitori delle borse di studio per progetti contro l’inquinamento marino da plastiche. E’ stato annunciato che Sky e National Geographic collaboreranno per lanciare borse di studio ed eventi con l’obiettivo di eliminare l’inquinamento marino. L’obiettivo di Sky e National Geographic è di unire le forze per eliminare del tutto l’impatto distruttivo dei rifiuti da plastica nei mari del mondo attraverso divulgazione e azioni concrete. Le due importanti organizzazioni hanno anche annunciato una collaborazione che prevede, da parte dell’istituzione scientifica, un sostegno alle attività del fondo Sky Ocean Ventures concretizzata in dieci milioni di dollari, oltre all’esperienza in ambito scientifico, a borse di studio e ricerca e alla forza della diffusione internazionale dei suoi media. Scholarship sono già state assegnate a tre ricercatrici, Imogen Napper, dell’Università di Plymouth, Martina Capriotti, dell’Università di Camerino e Annette Fayet, dell’Università di Oxford, premiate al National Geographic Festival delle Scienze di Roma.  (SPECIALE UN MARE DA SALVARE

Il primo passo di questa collaborazione consiste nell’istituzione di borse di studio e ricerca: la National Geographic Society e Sky hanno messo a disposizione finanziamenti a progetti volti a ridurre in modo tangibile l’inquinamento da plastica, ad esempio impedendo che raggiunga i corsi d’acqua ed il mare attraverso innovazioni nel metodo di riciclo e nella gestione dei rifiuti. Inoltre, una serie di sfide innovative saranno poste ai migliori talenti e alle migliori menti di tutto il mondo per identificare e sostenere tecnologie per la riduzione dell’inquinamento e verranno organizzate una serie di eventi dedicati al problema che vedranno coinvolti imprenditori, grandi aziende, istituzioni e fondazioni. Un’azione a tutto campo.

Sky e National Geographic hanno lanciato nell’autunno 2017 un programma congiunto per selezionare dieci giovani studiosi in grado di gestire progetti di ricerca legati agli ambienti marini.

 

Le vincitrici 
E’ il caso di dirlo, per il 2018, un podio tutto al femminile.  Le prime scholarship di Sky Ocean Rescue, premiate il 16 aprile al National Geographic Festival delle Scienze di Roma sono infatti tre bravissime ricercatrici.

Si tratta di Imogen Napper, dell’Università di Plymouth, nel Regno Unito, che ha vinto grazie a un progetto dal titolo “Efficacia delle nuove tecnologie nella cattura delle fibre micro-plastiche rilasciate dalle lavatrici domestiche”. Poi l’italiana Martina Capriotti, laureatasi all’Università di Camerino, dottoranda all’Università di Plymouth (UK), si è aggiudicata la borsa con un progetto dal titolo “Un approccio innovativo per testare l’impatto da micro-plastiche nell’Adriatico”. Non ultima la terza ricercatrice, la dottoressa Annette Fayet, dell’Università di Oxford, che ha presentato un progetto intitolato “Perché si estinguono le pulcinelle di mare (Fratercula arctica)? Combinare tecnologia innovativa e machine learning per comprendere la causa dell’estinzione”.

National Geographic diffonderà il tema attraverso le sue piattaforme multimediali internazionali, i suoi straordinari prodotti fotografici e audiovisivi, le sue prestigiose firme giornalistiche e il suo storytelling unico, ponendo l’accento sulle soluzioni innovative che la collaborazione con Sky Ocean Ventures ha come obiettivo.

La collaborazione Sky – National Geographic Partners
Riportiamo le dichiarazioni dei rappresentanti  di Sky e National Geographic. L’amministratore delegato del Gruppo Sky, Jeremy Darroch, ha dichiarato: “National Geographic è un leader mondiale nel campo delle scienze e dell’esplorazione con un’esperienza, una conoscenza e una credibilità derivate da una storia di oltre un secolo nel lavoro di protezione del pianeta. Sono felice di condividere con National Geographic la medesima visione e consapevolezza dell’urgente necessità di agire e trovare soluzioni significative al problema della plastica. Insieme potremo fare qualcosa di concreto e non vedo l’ora che altri finanziatori e sostenitori si uniscano a noi“.

L’amministratore delegato di National Geographic Partners, Gary Knell, ha aggiunto: “Sky Ocean Ventures è una nuova creazione coraggiosa e ambiziosa e, soprattutto, estremamente innovativa, che investirà in nuove idee finalizzate a contrastare l’impatto della plastica sui nostri mari e sulle creature che li popolano. National Geographic si avvarrà della rete internazionale dei propri media per incoraggiare la conservazione dei mari e la scoperta di nuovi metodi per salvaguardare il pianeta“.

Secondo Jonathan Baillie, Chief Scientist e Senior Vice President, Grants and Exploration, della National Geographic Society: “Questa è un’opportunità unica, che arriva a 130 anni dalla data di fondazione della National Geographic Society, di investire su idee e persone innovative avvalendoci della nostra capacità narrativa per la salvaguardia del pianeta. Entro il 2025, Sky e National Geographic avranno contribuito alla riduzione dell’“impronta da plastica” e alla trasformazione del modo in cui l’industria usa i materiali plastici investendo in tecnologie ad alto potenziale di innovazione”.

Sky Ocean Rescue
Attraverso Sky Ocean Rescue, Sky continuerà a incoraggiare piccoli cambiamenti quotidiani che possano impedire ai nostri mari di affogare nella plastica. Sky sta dando il buon esempio impegnandosi a essere la prima azienda FTSE 100 ad abolire completamente l’utilizzo di plastica monouso entro il 2020. Ciò significa che dalla sua catena di approvvigionamento e funzionamento saranno eliminate 1.000 tonnellate di plastica, l’equivalente del peso di sette balenottere azzurre. Inoltre, Sky incoraggia e supporta l’innovazione per lo sviluppo di soluzioni attraverso Sky Ocean Ventures e si impegna per spingere gli altri ad agire e fare la differenza.

Sky Ocean Rescue segue la fortunata campagna Sky Rainforest Rescue che, con il sostegno dei propri abbonati, ha raccolto oltre 9 milioni di sterline per aiutare a salvare un miliardo di alberi nella foresta pluviale amazzonica. Dieci anni fa, Sky è diventata la prima media company a emissioni zero ed è attualmente nella lista delle prime otto aziende sostenibili nella classifica Green di Newsweek, Silver Class nel Dow Jones Sustainability Index e inclusa nel FTSE4Good.

Un grazie a SKY e National Geographic per  il loro quotidiano impegno contro  l’inquinamento delle plastiche in mare 

estratto da
nota stampa SKY TG 24

 

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