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livello elementare
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ARGOMENTO: VIDEO
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: Film, Suda, M.T.M., X MAS
Esistono vecchi film di guerra che raramente sono proiettati nelle televisioni pubbliche e private che rappresentano, sebbene in forma romanzata dei racconti di eventi veramente accaduti. Alcuni di questi film furono girati nell’immediato dopoguerra con la partecipazioni di alcuni dei veri protagonisti di quegli eventi. Oggi rivedremo Siluri umani, un film di guerra del 1954 diretto da Antonio Leone Viola.
Trama
Il film ricostruisce l’attacco degli uomini della Regia Marina Italiana, nel 1941, alla flotta Inglese, ancorata nella baia di Suda, Creta. L’azione fu effettuata con i “barchini esplosivi“, mezzi d’assalto sviluppati dalla Regia Marina a partire dal 1935 e realizzati in circa 100 esemplari tra le diverse tipologie tra cui, la più numerosa, fu designata M.T.M., Motoscafo Turismo Modificato.
L’azione storica
Nell’attacco alla Baia di Suda sei operatori Gamma della Xª Flottiglia MAS della Regia Marina italiana, a bordo di altrettanti barchini esplosivi affondarono l’incrociatore pesante britannico H.M.S. York da 8250 tonnellate e danneggiarono pesantemente la petroliera norvegese Pericles. Pianificata da tempo ma rinviata più volte, a seguito di una ricognizione aerea, erano stati confermati gli obiettivi nella rada di Suda e fu finalmente dato il via alla missione. I cacciatorpediniere Crispi e Sella, attrezzati per il trasporto dei barchini MTM, erano già dislocati a Stampalia da dove in circa 6 ore e mezzo potevano raggiungere la penisola di Acrotiri, a 10 miglia dalla Baia di Suda.
Alle 23:41 i cacciatorpediniere italiani invertirono la rotta ed i sei barchini, al comando il tenente di vascello Luigi Faggioni, si diressero verso l’obiettivo. Gli altri battelli erano pilotati dal sottotenente di vascello Angelo Cabrini, dal capo meccanico di seconda classe Alessio De Vito, dal capo meccanico di terza classe Tullio Tedeschi, dal secondo capo meccanico Lino Beccati, dal sergente cannoniere Emilio Barberi. Tra i partecipanti anche Fiorenzo Capriotti, che venne preso prigioniero nel successivo attacco a Malta dove ottenne la medaglia d’argento al valor militare.
Il piano di attacco prevedeva che i sei MTM dovevano forzare durante la notte i tre ordini di ostruzioni della baia. La prima ostruzione venne superata senza problemi, mentre il battello di Barberi si impigliò nella seconda ma riuscì a proseguire. Alle 02:45, passata la seconda ostruzione, Luigi Faggioni decise di accelerare, nonostante alcuni proiettori da ricerca stessero perlustrando le acque. Alle 04:30 venne avvistata la terza ostruzione, che venne superata passando in un piccolo varco tra l’ultima boa e la costa. Alle 04:45 gli operatori rimasero in attesa fino alle prime luci dell’alba in modo da poter individuare chiaramente le sagome degli obbiettivi ancorati in rada. Luigi Faggioni dopo aver perlustrato gli ancoraggi col binocolo assegnò ad ognuno i bersagli.
Alle 05:00 i battelli partirono coi motori al minimo per l’avvicinamento finale ed i barchini di Angelo Cabrini e Tullio Tedeschi centrarono lo York causandogli danni talmente gravi che non venne più rimesso in servizio; il sergente cannoniere Emilio Barberi centrò la petroliera Pericles da 8.324 t..
Nel frattempo Luigi Faggioni, che si stava dirigendo verso una petroliera, vide sfilarle di poppa l’incrociatore H.M.S. Coventry, che si era rifornito dalla stessa durante la notte, e cambiò la direzione del M.T.M. verso la nave che prendeva velocità, ma non essendo i barchini costruiti per puntare bersagli in movimento (una volta puntato l’obiettivo, il timone veniva bloccato sull’ultima rotta), mancò il suo bersaglio centrando la banchina di un molo.
Un barchino venne recuperato intatto dagli inglesi. Gli operatori gamma che parteciparono all’azione ovvero Faggioni, Cabrini, Tedeschi, De Vito, Beccati e Barberi, tutti miracolosamente illesi, vennero decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, la più alta onorificenza militare italiana. La petroliera Pericles fu talmente danneggiata nelle sue strutture che, nella fase di rimorchio, affondò il 14 aprile 1941, mentre era in rotta verso Alessandria semplicemente a causa di avverse condizioni meteorologiche.
Il film
Il film, che rivedremo fra poco, fu prodotto da Carlo Ponti e Francesco De Laurentiis, con l’assistenza tecnica e storica dell’ammiraglio Marco Antonio Bragadin. Non tutti sanno che Bragadin, oltre ad occuparsi di argomenti specialistici, fece opera di divulgazione scrivendo, nel 1949, il libro Che ha fatto la Marina? 1940-45, per portare all’attenzione del grande pubblico le vicende della Regia Marina durante gli eventi bellici, azioni militari di cui era stata impedita la divulgazione per ragioni di censura politica. In realtà il libro era stato concepito nel 1942 quando prestava servizio a Supermarinae, dopo una lunga lavorazione, pubblicato insieme ad importanti statistiche che illustrano e sintetizzano le operazioni belliche italiane durante la seconda guerra mondiale. La regia del film Siluri umani fu affidata ad Antonio Leone Viola, in arte Leonviola, nella primavera del 1954. Nel film recitarono attori famosi dell’epoca, tra cui Fabrizio Fabrizi, Raf Vallone, Andrea Checchi, Ettore Manni ed Enrico Maria Salerno. Il regista Leonviola, prima di terminare il film, ebbe però dei contrasti con la produzione ed abbandonò il set. Questo comportò che le ultime scene furono girate dal suo aiuto regista, Carlo Lizzani, che divenne poi un regista famoso del dopoguerra.
Curiosità
Tra i tanti attori un giovanissimo e atletico Carlo Pedersoli, che divenne poi famoso con il nome di Bud Spencer. Le scene delle attività operative mostrano la rada di La Spezia nel subito dopo guerra ed ebbero come protagonisti ufficiali e sottufficiali della Marina Militare del nascente Com.Sub.In. per cui è da considerarsi un reperto documentaristico di grande interesse.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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