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Terremoti a Ischia: quali le cause?

tempo di lettura: 5 minuti

 

livello elementare
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ARGOMENTO: GEOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole chiave: sismicità. Casamicciola, Ischia, vulcanesimo, subsidenza

 

Le cause e le modalità di attivazione dei terremoti che periodicamente interessano l’Isola d’Ischia sono state recentemente svelate da un team internazionale di ricercatori tra cui l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Casamicciola. Lesione sulla parete con espulsione di muratura immagine da QUEST -­ Rilievo macrosismico per il terremoto dell’isola di Ischia del 21 agosto 2017 , INGV-ENEA

Ricorderete gli eventi sismici che hanno interessato la zona di Casamicciola dell’Isola d’Ischia nell’estate del 2017. La gravità degli eventi ha portato la comunità scientifica ad analizzare questi fenomeni naturali, non nuovi nell’area che, in realtà, si erano già presentato più volte nei secoli con conseguenze a volta drammatiche, come il violento terremoto del 28 luglio 1883 che colpì la località di Casamicciola, oggi Casamicciola Terme, nell’isola d’Ischia, e i comuni limitrofi, soprattutto Lacco Ameno e Forio. La scossa tellurica fu di tipo sussultorio e ondulatorio ed ebbe una durata di 13 secondi. Nell’epicentro fu valutata, del X grado della scala Mercalli e la sua magnitudo pari a 5,8 della scala Richter. Le vittime furono 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784). Un numero importante considerando che Casamicciola all’epoca contava 4.300 abitanti, e che la maggior parte delle abitazioni crollò (79,9%) mentre le rimanenti furono tutte danneggiate (19,9%).

Immagine del vulcano di Ischia, credit NASA

Comprendere la causa di tanta sismicità non è stato facile. Ischia è, infatti, uno dei vulcani italiani più complessi, caratterizzato tra l’altro da un impressionante sollevamento di circa un migliaio di metri circa 55 mila anni fa, ed una lunga storia geologica caratterizzata da periodi di stasi e di forte attività con decine di eruzioni più recenti, l’ultima delle quali avvenne nel 1302.

Il geologo ischitano Massimo Mattera, nel libro Il Vulcano Ischia, Miti, storia e scienza“, in linea con gli studi del grande geologo Alfred Rittmann, ha individuato l’origine sismica nella fase di risorgenza dell’horst del Monte Epomeo, all’incirca 28.000 anni fa. La spinta verticale del tufo verde, eruttato circa nel 55.000 a. C., creò dei sistemi di faglie e fratture che furono responsabili, congiuntamente al verificarsi di movimenti differenziali delle rocce più superficiali, dei fenomeni sismici locali. Secondo lo studioso ischitano, la stragrande maggioranza dei terremoti che hanno interessato l’isola d’Ischia a partire dal 1228 hanno per epicentro proprio Casamicciola. 

Raccogliendo la sfida di comprendere tale sismicità in un ambiente tanto complesso, su impulso anche della Protezione Civile Nazionale, un team internazionale di vulcanologi dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università degli Studi Roma Tre (UniRoma3) e dell’Université de Genève in Svizzera (UNIGE) ha unito le competenze diversificate in materia di monitoraggio, di modellistica e di comprensione dei processi magmatici nello studio ‘Magma Degassing as a Source of Long‐Term Seismicity at Volcanoes: The Ischia Island Case’, che è stato appena pubblicato nella rivista Geophysical Research Letters.

Carta geologico-strutturale del sistema vulcanico dell’isola d’Ischia.  Photo credit: INGV Osservatorio Vesuviano

I vulcanologi ritengono che sia proprio la complessa natura vulcanica dell’isola a spiegarne la sismicità, ma in modo relativamente semplice. I dati di monitoraggio raccolti per decenni mostrano infatti che il forte sollevamento che nel passato portò all’emersione del Monte Epomeo, sia attualmente sostituito da un lento e continuo abbassamento (subsidenza). Si possono distinguere un primo periodo, da 55.000 anni fa a 33.000 anni or sono, con una serie di eruzioni in parte sottomarine e in parte superficiali, soprattutto esplosive, principalmente a sud ovest dell’isola. Questo periodo fu seguito circa 28000 anni or sono dalla prima eruzione di Grotta di Terra, lungo la costa sud-orientale dell’isola.

ricostruzione 3D dell’isola da cui si evince l’area interessata dalla colata dell’Arso – INGV

Questa attività durò fino a 18000 anni fa quando iniziò un periodo di pausa che durò fino a dieci mila anni fa quando riiniziarono un certo numero di fenomeni vulcanici sia effusivi che esplosivi. Famosa l’eruzione in epoca medioevale, nel 1302, quando gli abitanti furono messi in fuga dalla terribile colata dell’Arso.

Secondo l’INGV, “i terremoti osservati a Casamicciola costituiscono episodi di accelerazione di tale abbassamento, innescati dalle stesse strutture sismiche che avevano causato il precedente sollevamento dell’isola”.

Quale è la causa della subsidenza?
Secondo lo studio dei ricercatori dell’INGV l’abbassamento di Ischia, e quindi la genesi dei terremoti che colpiscono Casamicciola, è imputabile all’emissione di gas dallo stesso magma che da circa 6000 anni ha prodotto oltre 40 eruzioni. Tale degassamento diminuisce la pressione nel sistema magmatico superficiale, abbassando di fatto l’isola.

I risultati di questa ricerca non solo permettono di comprendere finalmente l’origine della sismicità di Ischia, ma anche di prevedere, attraverso estrapolazioni modellistiche, che il prolungarsi del degassamento del magma possa continuare per almeno diverse centinaia di anni.

In particolare, nello studio in riferimento, si evince che gli eventi sismici, che si verificano nelle aree ischitane, sono influenzati da molteplici processi vulcanici, quindi la natura della sua sismicità è difficile da prevedere. A volte la sismicità può seguire un comportamento ricorrente nel tempo e nei meccanismi, per cui comprendere i principali processi attivi nei vulcani può aiutare a comprendere le cause della sismicità e contribuire alla previsione dei terremoti.  

L’isola di Ischia mostra una subsidenza della sua superficie fino ad un centimetro all’anno ed ha subito diversi terremoti distruttivi negli ultimi secoli. I ricercatori hanno quindi utilizzato un approccio multidisciplinare di simulazioni meccaniche e termiche per comprendere i processi attivi e fornire approfondimenti sulle cause di tale sismicità. Hanno infatti scoperto che l’intenso degassaggio di un corpo magmatico, situato a due chilometri di profondità, guida la subsidenza su scala dell’isola e provoca la sismicità anche recentemente osservata. Le simulazioni hanno dimostrato che questo degassaggio continuerà ancora per centinaia di migliaia di anni.

In estrema sintesi i risultati ottenuti hanno evidenziato che, se la sismicità è causata da processi magmatici riconoscibili, come il degassaggio, si potrebbe migliorare notevolmente la capacità di prevedere i terremoti dei vulcani.

INGV 

 

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