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Un’esperienza oltreoceano: procedure di immersione in tempi di COVID 19 al WHOI

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: PROCEDURE
parole chiave: immersioni, sicurezza

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Le procedure illustrate in questo articolo sono basate sulle informazioni raccolte in campo internazionale in merito alle metodologie di decontaminazione, protezione individuale e distanziamento sociale atte a limitare il rischio di contagio degli operatori subacquei da parte del virus noto come SARS-CoV- 2 o COVID-19. Tuttavia, anche seguendo dette procedure, una probabilità di contagio non può essere esclusa. Sebbene le operazioni descritte in questo articolo siano state approvate dai responsabili per le immersioni del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) le opinioni espresse non sono da ritenersi in nessun modo una posizione ufficiale del WHOI o di suoi rappresentanti ma esclusivamente dell’autore.

Un’emergenza globale
L’Umanità si trova di fronte ad una situazione senza precedenti; centinaia di milioni di persone si trovano isolate nelle proprie abitazioni, attività produttive e ricreative sono, di fatto, bloccate da mesi in tutto il mondo a causa della diffusione di un virus fino ad oggi sconosciuto ed identificato come SARS-CoV- 2 o COVID-19. Dopo un lungo periodo di totale inattività una serie di improrogabili necessità, legate alla manutenzione di strumentazione subacquea, hanno reso necessaria la ripresa delle immersioni scientifiche al WHOI. Questo articolo descrive in maniera sintetica le procedure in questo momento utilizzate in campo scientifico.

Distanziamento sociale
Per mantenere la distanza minima di due metri tra i subacquei durante ogni fase delle operazioni sono state designate specifiche postazioni dove assemblare l’attrezzatura, cambiarsi e riporre gli oggetti personali. Questo ovviamente ha fortemente limitato lo spazio disponibile e di conseguenza, ad oggi, le operazioni prevedono la partecipazione di solo due o tre subacquei alla volta. Inoltre l’area di ingresso in acqua (le immersioni si svolgono dai pontili di proprietà del WHOI) viene riservata durante le operazioni solo ai subacquei.

Protezione individuale
Durante le fasi di preparazione i subacquei indossano mascherine protettive e, se devono maneggiare attrezzature condivise (come ad esempio durante le ricariche delle bombole) anche i guanti. Un limite riscontrato è che la mascherina limita il campo visivo verso il basso e di conseguenza le operazioni di assemblaggio delle attrezzature divengono più complesse e lente.

Configurazione ed uso dell’attrezzatura subacquea
Ogni subacqueo usa l’attrezzatura in modo esclusivo; nessun tipo di condivisione è previsto ad esclusione delle bombole. Per limitare il rischio di dover condividere il gas in immersione in caso di problemi agli erogatori di uno dei subacquei, ogni operatore usa una configurazione ad alta ridondanza con due bombole separate da un manifold, e due erogatori indipendenti (primo e secondo stadio).

La configurazione standard è quella definita “Hogartian” che prevede un erogatore con frusta lunga ed uno con frusta normale. In condizioni normali il subacqueo utilizza come principale l’erogatore con frusta lunga ed, in caso di necessità, donerà questo al compagno passando quindi a respirare dall’altro erogatore a frusta corta.

Il razionale dietro questa procedura è che l’erogatore dal quale si sta al momento respirando è ovviamente pienamente funzionale. Per limitare il rischio di contagio la procedura è stata modificata; il subacqueo respirerà dall’erogatore con frusta corta tenendo quello a frusta lunga disponibile per il compagno. L’inversione della procedura richiede maggiore attenzione al posizionamento degli erogatori in modo da assicurare che la frusta lunga sia libera da impedimenti e che il secondo stadio sia facilmente raggiungibile. Per questo motivo il secondo stadio della frusta lunga viene attaccato con un moschettone a sgancio rapido sullo spallaccio di destra del subacqueo. Un limite che abbiamo riscontrato nell’uso delle configurazione modificata è che occorre un certo tempo per abituarsi alla nuova posizione degli erogatori ed alle procedure di donazione dell’erogatore secondario in caso di emergenza.

Controlli pre-immersione
I controlli pre-immersione vengono eseguiti indipendentemente da ognuno dei subacquei solo sulla propria attrezzatura; al termine viene effettuato un controllo reciproco solo visuale. Per mantenere un elevato livello di sicurezza è fondamentale che i subacquei conoscano perfettamente le rispettive attrezzature e configurazioni che dovrebbero, se possibile, essere identiche al fine di limitare rischi di confusione durante i controlli.

Ingressi ed uscite
Sebbene non vi siano dati specifici sulla resistenza del virus in acqua di mare, sembra accertata la sua resistenza sulla superficie di acque dolci. Per questo motivo i subacquei devono mantenere un distanza minima tra di loro di alcuni metri quando in superficie. Inoltre, erogatore e maschera devono essere tenuti in posizione durante gli spostamenti tra la zona di preparazione e quella di ingresso in acqua. Lo stesso durante gli spostamenti tra la zona di uscita dall’acqua e quella di vestizione.

Attenzione: DAN sottolinea quali detergenti sono efficaci contro il COVID-19. Pertanto, raccomandano di pulire / disinfettare le attrezzature da immersione per uso personale come secondo stadio, maschere, boccagli e dispositivi di gonfiaggio a bocca. SIMSI raccomanda l’utilizzo di dispositivi a vapore con temperatura superiore a 120°C rispettando le indicazioni del produttore in tema di sicurezza e del tempo di esposizione dei materiali efficace per la bonifica del virus. E’ ammesso l’utilizzo di altri disinfettanti autorizzati dall’Istituto Superiore di Sanità per il SARS-CoV-2 (come, per esempio, perossido di idrogeno allo 0,5-3%), suggerendo di valutare la compatibilità con i materiali. Si raccomanda di verificare nella scheda tecnica del dispositivo che esso sia stato testato sulla famiglia dei virus RNA con rivestimento (tipo nidoviridae).

Pulizia e sterilizzazione delle attrezzature
Per limitare il rischio di contagio ogni subacqueo risciacqua la propria attrezzatura usando acqua corrente a disposizione nella designata area di vestizione. Al risciacquo segue la sterilizzazione dei secondi stadi degli erogatori, maschera, snorkel e terminale del sistema di gonfiaggio a bocca del GAV/BCD. Detta sterilizzazione avviene per immersione totale in una soluzione pulente approvata per uso su attrezzatura subacquea. Liste di prodotti utilizzabili sono disponibili sui siti di diversi produttori e ad essi si rimanda per riferimenti specifici. Le attrezzature vengono quindi lasciate ad asciugare all’aria in appositi spazi designati in modo da mantenere una separazione tra le attrezzature dei diversi subacquei. Uno dei problemi riscontrati è stato quello di mantenere la sterilità dei secondi stadi; una soluzione adottata è quella di porre un telo sterile sulla superficie usata per assemblare e disassemblare l’attrezzatura. L’uso di acqua corrente per il risciacquo ovviamente necessita di avere larga disponibilità di acqua dolce pulita e questo, in alcune situazioni, potrebbe essere difficile.

In conclusione abbiamo riscontrato che adottando specifiche procedure e configurazioni è possibile operare in acqua limitando il rischio dovuto al COVID-19; dette procedure tuttavia richiedono tempi lunghi, spazio e mezzi che possono esulare da quelli normalmente a disposizione dei subacquei sportivi.
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Giorgio Caramanna

immagini @Giorgio Caramanna

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

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