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livello elementare
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ARGOMENTO: ANTROPOCENE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Antropocene, cambiamenti climatici, ecologia
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Antropocene, un termine coniato nel 2000 dal premio Nobel Paul Crutzen, è un termine non riconosciuto dalla comunità scientifica, utilizzato informalmente per descrivere l’intervallo di tempo durante il quale le azioni umane hanno avuto un effetto drastico sulla Terra e sui suoi ecosistemi.
i segni della Terra raccontano la sua storia … Come sarà il pianeta fra 10.000 anni? Saranno ancora presenti tracce del nostro passato? photo credit andrea mucedola
Sulle riviste scientifiche il termine è diventato particolarmente presente dai primi anni del XXI secolo, innescato da un dibattito scientifico tra geologi e ambientalisti che ancora oggi va oltre gli studi stratigrafici e geologici e presenta molti aspetti irrisolti.
La domanda che ci possiamo porre è se gli esseri umani abbiano effettivamente cambiato in modo permanente il pianeta o se quello che vediamo siano solo tracce del nostro passaggio che saranno riassorbite o addirittura scompariranno nelle prossime Ere. Questa domanda, apparentemente semplice, ha scatenato una nuova battaglia semantica su come chiamare il periodo di tempo in cui viviamo.
Secondo la International Union of Geological Sciences (IUGS), l’organizzazione professionale incaricata di definire la scala temporale della Terra, siamo ufficialmente nell’epoca dell’Olocene (tradotto dal greco il periodo “interamente recente”), iniziata 11.700 anni fa dopo l’ultima grande era glaciale. Joseph Stromberg, dello Smithsonian Magazine, nel 2013 aveva sottolineato come, secondo alcuni esperti, questa etichetta era da considerarsi obsoleta. Alcuni scienziati ritenevano che si sarebbe dovuto adottare il termine Antropocene, da anthropo, per “essere umano”, e -cene, per “nuovo” – per sottolineare l’attuale interazione invasiva del genere umano sull’ambiente che lo circonda, che causa estinzioni di specie animali e vegetali, inquinando gli oceani e alterando l’atmosfera.
Dal 2013, la parola si è diffusa negli ambienti scientifici essendo apparsa in quasi 200 articoli peer-reviewed al punto che anche un editore importante come Elsevier lanciò un nuovo giornale accademico intitolato Anthropocene. Inoltre, l’International Union of Geological Sciences convocò un gruppo di studiosi per determinare, entro il 2016, se dichiarare ufficialmente che l’Olocene fosse finito e l’Antropocene iniziato. In realtà, il Gruppo di lavoro per l’Antropocene (AGW), seguendo le indicazioni della Sottocommissione sulla Stratigrafia Quaternaria e della Commissione Internazionale sulla Stratigrafia, ritenne che ci fosse ancora molto da definire.
Per essere formalmente accettato come termine geologico l’Antropocene avrebbe dovuto essere:
(a) scientificamente giustificato, cioè il “segnale geologico” attualmente prodotto negli strati che si sta formando deve essere significativamente grande, chiaro e distintivo.
(b) utile come termine formale alla comunità scientifica.
Di fatto, al termine dei lavori, l’AGW ritenne che fossero state raccolte prove sufficienti per dimostrare questo fenomeno e che il termine “Antropocene” si fosse già dimostrato molto utile per definire gli effetti del cambiamento globale e quindi avrebbe potuto essere utilizzato.
l’impatto umano sul pianeta è ormai visibile anche negli oceani … ma non c’è da preoccuparsi di ciò che vediamo ma di ciò che non vediamo … da quello dipenderà la nostra sopravvivenza o estinzione .. la fine dell’Antropocene
Il suo valore, come termine geologico formale per le altre comunità, continua però ad essere discusso. Secondo Stromberg, gli scienziati che studiano gli strati rocciosi della crosta terrestre non sono tutti dello stesso parere in quanto non esistono prove sostanziali per “battezzare” una nuova epoca.
“Quando inizi a dare un nome ai termini del tempo geologico, devi definire qual è esattamente il confine, dove appare negli strati rocciosi“, ha infatti affermato Whitney Autin, del SUNY College di Brockport, che suggerisce che l’Antropocene sia più incentrato sulla cultura popolare che sulla scienza pura.
Al di la delle disquisizioni accademiche è importante comprendere quando gli esseri umani abbiano iniziato a lasciare il loro segno sul pianeta. Non si tratta delle tracce archeologiche ma di impatti violenti come quelli prodotti con l’era atomica, che ha modificato, ad esempio, le segnature radioattive in molte aree del pianeta. Un altro fattore non trascurabile potrebbe essere le modifiche al territorio a seguito dei primi insediamenti umani. Deviazioni di fiumi, creazione di laghi artificiali, fino alla deforestazione di ampie foreste sono fattori inequivocabili.
la siccità sarà la causa maggiore di sconvolgimenti biologici e sociali nel III millennio. Cosa stiamo facendo di concreto per combatterla?
Will Steffen, che dirige il Climate Change Institute dell’Australia National University, ritiene che l’inizio dell’Antropocene debba essere datato con l’avvento della rivoluzione industriale nei primi anni del 1800 o con l’età atomica negli anni ’50. Ad ogni modo, dice, il nuovo nome manda un messaggio: “[Sarà] un altro forte promemoria per il grande pubblico che ora stiamo avendo innegabili impatti sull’ambiente alla scala del pianeta nel suo insieme, tanto che è iniziata una nuova epoca geologica.”
Secondo Andrew Revkin, un reporter del New York Times, è significativo che la questione sia ancora in discussione. “Due miliardi di anni fa, i cianobatteri ossigenavano l’atmosfera e interrompevano fortemente la vita sulla Terra“, afferma. “Ma non lo sapevano. Siamo la prima specie che è diventata un’influenza su scala planetaria ed è consapevole di quella realtà. Questo è ciò che ci distingue. ” Aggiungerei purtroppo.
Il pianeta Terra visto dallo spazio – tratto da un negativo della NASA Apollo 16 della NASA del 1972 potenziato digitalmente a circa 10.000 miglia di quota (16.000 chilometri) – foto storica restaurata, non generata da computer
Il termine Antropocene può non piacere semanticamente ma sicuramente è l’unico termine che lega la nostra storia di Umani sul pianeta. Ma non è l’ultimo, alcuni ne hanno recentemente coniato uno nuovo, il Plastocene, sicuramente più identificabile dal punto di vista cronologico.
in anteprima ripple di sabbia – photo credit @andrea mucedola
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Fonti
What is the Anthropocene and Are We in It? di Joseph Stromberg, pubblicato sullo Smithsonian Magazine, January 2 2013
Rapporto del Gruppo di lavoro sull’Antropocene, 2019
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