ARGOMENTO: NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: stelle, ora locale
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Buone navigazioni cari amici e amiche. Nei periodi estivi i mari tendono a calmarsi e le notti ci offrono splendidi cieli stellati, non disturbati dalle luci costiere. Proviamo, una di queste magiche notti, ad immedesimarci in un marinaio di qualche secolo fa che, in mezzo al mare, scrutava il cielo notturno per conoscere il trascorrere delle ore.
Come facevano?
Esiste un metodo antico molto semplice che, avendo il cielo sereno, pur non disponendo di alcun orologio, vi consentirà di notte di determinare l’ora locale con un’approssimazione di circa 15 minuti. Come è possibile? Si tratta di un sistema semplice che, partendo dalla data del giorno, valutando l’orientamento in cielo della costellazione dell’Orsa Maggiore rispetto alla Stella Polare, vi consentirà di determinare l’ora locale attraverso semplici calcoli orari.
Osservando la figura si può notare che, nel nostro emisfero settentrionale, le ultime due stelle (“ruote del carro”) dell’Orsa Maggiore (DUBHE e MERAK) si trovano sempre allineate con la STELLA POLARE. Questo allineamento è di fatto un’enorme lancetta “cosmica” che compie in 24 ore un giro completo della volta celeste (precisamente qualcosina di più). In estrema sintesi, puntando la stella Polare ed immaginandola come il centro di un grande quadrante di orologio, saremo in grado di stabilire, attraverso vari calcoli, l’ora locale in base all’orientamento di questa “lancetta”.
Vediamo ora come fare?
Supponiamo di essere nella notte del 1 ottobre ed osservare la costellazione dell’orsa maggiore disposta come nella figura. Come si fa a sapere che ore sono localmente? Semplice, il primo punto di partenza sarà osservare il cielo, cercando la stella polare e l’Orsa Maggiore. Ecco in pochi passi come determinare l’ora locale.
1) Per prima cosa stimiamo l’orario indicato dalla “lancetta” Stella Polare-Merak-Dubhe (le due stelle dell’orsa maggiore che deliminato il carro) nell’immaginario quadrante (vedi figura) da cui otterremo: 3h e 50m (espresso in ore e minuti);
2) Ora dobbiamo calcolare il tempo trascorso (in mesi e giorni) tra la data del giorno di osservazione (1 ottobre) e l’11 marzo precedente. Nel nostro esempio sono trascorsi, dall’11 marzo, 6 mesi e 24 giorni. Si considera un’ora per ogni mese trascorso e due minuti per ogni giorno ed otterremo 6h e 48m.
3) Si sommano i risultati del passo 1) e 2) ottenendo 3h 50m + 6h 48m = 9h 98m = 10h 38m;
4) Moltiplichiamo ora per due il risultato precedente, ovvero 10h 38m x 2, ottenendo 20h 76m ovvero 21h 16m.
Nota bene
stiamo ragionando in ore e minuti per cui se nelle nostre somme i minuti superano 59, il valore dei minuti tornerà a zero mentre quello delle ore scatterà avanti di un ora … ad esempio 18 ore e 64 minuti diventano 19 ore e 4 minuti
5) Si sottrae quest’ultimo risultato a 24 (o a 48 se il risultato supera 24):
24h – 21h 16m = 02h 44m;
6) Si aggiunge un’ora in caso di “ora legale”; nel nostro caso, dato che il giorno dell’osservazione (1 ottobre) è ancora in vigore l’ora estiva (legale), l’orario sarà 02:44 +1 = 03:44.
Saranno dunque le 03:44 (circa) del mattino ora locale!
Semplice vero … una ragione di più per guardare alle stelle. La precisione dell’orario dipenderà dall’accuratezza della lettura dell’ora con le stelle (punto 1) e dalla precisione dei calcoli. Dopo un pò di pratica non si dovrebbe superare il quarto d’ora di errore.
Cieli sereni
Paolo Giannetti
in anteprima: come trovarla Fotografare la stella polare – Il mondo delle reflex
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entrato in Accademia nel 1977 (Corso SAOREN) ha prestato servizio e comandato numerose unità navali, specializzandosi nel tempo in Idrografia (Idrographic Surveyor di categoria “A”) e Oceanografia con un Master presso la Naval Postgraduate School di Monterey, California. Appassionato divulgatore ha creato Capitan Bitta, detto il “Gianbibbiena”, un personaggio immaginario che racconta con brevi scritti curiosità di nautica, meteorologia e astronomia
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