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livello elementare.
ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Celacanti
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In un precedente articolo abbiamo parlato della scoperta di questi straordinari fossili viventi che si pensavano estinti nel tardo Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa. Una specie vincente in quanto è riuscita a sopravvivere a molte estinzioni negli ultimi 400 milioni di anni. Oggi sappiamo che sono presenti in prossimità delle coste del Sudafrica e del sud del Madagascar, in acque di profondità compresa tra i 150 ed i 400 (alcuni pensano fino agli 800 metri).
In un articolo pubblicato sulla rivista Current Biology dei ricercatori di IFREMER hanno ipotizzato che questi pesci possono vivere per un tempo incredibilmente lungo, forse quasi un secolo.
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da studio citato
Sebbene il primo celacanto vivente fu scoperto nel 1938, quando un peschereccio trovò nelle sue reti questo strano pesce al largo delle coste del Sudafrica, la biologia e l’ecologia di questo pesce fossile sono ancora poco conosciute a causa del basso numero di esemplari raccolti.
In due studi precedenti si era tentato di determinarne l’età e la crescita, e si pensava che avessero una durata di vita massima di 20 anni, collocando il celacanto tra i pesci marini con più rapida crescita. Ciò sembrava sorprendente considerando che le altre caratteristiche biologiche ed ecologiche note del celacanto, tra cui il metabolismo lento e la bassa fecondità, erano più tipiche dei pesci con una vita lunga e lenta come la maggior parte delle altre specie di acque profonde.
In particolare, secondo gli scienziati autori dello studio, questi risultati sono in contrasto con le altre caratteristiche biologiche note del celacanto, tra cui una bassa capacità di estrazione dell’ossigeno, il metabolismo lento, l’ovoviviparità e la bassa fecondità, tipiche dei pesci che anno una vita con crescita lenta.
Gli autori dello studio hanno utilizzato la microscopia a luce polarizzata per studiare la crescita delle scaglie, utilizzando un ampio numero di campioni. I risultati mostrano che esistono delle strutture calcificate annuali (chiamate circuli), quasi impercettibili, sulle sue squame, che rivelano che l’età massima del celacanto era stata sottovalutata. Il metodo suggerisce che i circuli siano effettivamente annuali, e sostiene l’ipotesi che il celacanto sia tra le specie ittiche più longeve con una durata di vita di circa 100 anni.
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da studio citato
Come gli squali di acque profonde, dotati di un metabolismo ridotto, il celacanto ha una crescita tra le più lente comparata alle sue dimensioni. Inoltre, ulteriori rivalutazioni dell’età alla prima maturità sessuale (tra 40 e 69 anni) dimostrano che il celacanto ha forse la gestazione più lunga che può raggiungere una durata di circa 5 anni.
Poiché le specie longeve sono estremamente vulnerabili alle perturbazioni naturali e antropiche, i ricercatori di IFREMER suggeriscono che i celacanti potrebbero essere più minacciati di quanto precedentemente considerato. I ricercatori hanno scoperto che il loro esemplare più vecchio aveva 84 anni, un’età ragguardevole che va però raffrontata al raggiungimento della maturità, che si stima avvenga intorno ai 55 anni.
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scaglie di celacanto adulto – photo credit Laurent Ballesta
Nello studio il ricercatore Kelig Mahé, insieme ai coautori Bruno Ernande e Marc Herbin, scienziati dell’IFREMER, hanno utilizzato dei campioni di scaglie prelevati dal Museo nazionale francese di storia naturale (Muséum National d’Histoire Naturelle de Paris, MNHN), che possiede una delle più grandi collezioni di celacanti nel mondo.
Una sorgente di informazioni che va da esemplari degli embrioni in utero ad individui adulti di quasi due metri. Esaminando 27 campioni attraverso la microscopia a luce polarizzata ed utilizzando una tecnologia di interpretazione delle scaglie che è stata sviluppata presso il Centro di sclerocronologia di IFREMER, Boulogne-sur-mer, in Francia, è stato possibile stimare con maggiore precisione l’età e la crescita corporea di quegli individui.
In parole semplici, mentre studi precedenti si basavano su strutture calcificate delle squame, facilmente visibili e chiamate macrocirculi, di fatto contando gli anelli di crescita come si fa per stabilire l’età di un albero da una sezione del suo tronco, è stato possibile rilevare microscopicamente dei circuli molto più piccoli e quasi impercettibili sulle squame. I risultati ottenuti suggeriscono che i celacanti in realtà sono circa cinque volte più longevi di quanto si pensasse in precedenza.
Un embrione di celacanto con sacco vitellino – dalla collezione del Muséum National d’Histoire Naturelle de Paris, MNHN
Ma non solo. Lo studio effettuato su due embrioni di celacanto ha mostrato che entrambi avevano circa cinque anni. Utilizzando un modello di crescita per calcolare a ritroso la durata della gestazione in base alle dimensioni della prole alla nascita, i ricercatori ritengono che la prole del celacanto cresca e si sviluppi per cinque anni all’interno delle loro madri prima della nascita.
“Le specie longeve caratterizzate da una storia di vita lenta e una fecondità relativamente bassa sono note per essere estremamente vulnerabili alle perturbazioni di natura naturale o antropica a causa del loro tasso di sostituzione molto basso“, afferma Mahé. “I nostri risultati suggeriscono quindi che potrebbe essere ancora più minacciato del previsto a causa della sua peculiare storia di vita. Di conseguenza, queste nuove informazioni sulla biologia e sulla storia della vita dei celacanti sono essenziali per la conservazione e la gestione di questa specie“.
I ricercatori hanno ora in programma di eseguire analisi microchimiche sulle scaglie di celacanto per scoprire se la crescita di un celacanto possa essere correlata alla temperatura dell’ambiente marino, al fine di comprendere come la sopravvivenza di questa specie, vincente da un punto di vista evolutivo, possa essere influenzata dagli effetti del riscaldamento globale.
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