Per una nuova cultura della marittimità

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

Vediamo che tempo fa o … farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

27 novembre 1940: lo scontro di Capo Teulada

tempo di lettura: 4 minuti

.

livello elementare

.

ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO

parole chiave: II Guerra mondiale, Regia Marina italiana, Royal Navy

Lo scontro di Capo Teulada, detto anche battaglia di Capo Spartivento, rappresenta una delle prime risposte italiane alla “notte di Taranto” del precedente 11 novembre. 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Battle-of-Cape-Spartivento-Map-927x1024.jpg

Già il 17 novembre la squadra navale italiana, guidata dalle navi da battaglia Vittorio Veneto Giulio Cesare, aveva causato il fallimento di una operazione inglese di rifornimento dell’isola di Malta, costringendo ad una precipitosa ritirata la formazione navale avversaria composta da due portaerei ed un incrociatore da battaglia, provocando tra l’altro la perdita per esaurimento del combustibile di nove velivoli britannici che erano stati lanciati prematuramente.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è STORIA-NAVALE-UK-CAPO-TEULADA-HMS_Southampton_attack.jpg

HMS Southampton durante l’azione al largo della Sardegna – Fotografia scattata da HMS Sheffield – Autore Priest, LC (Lt), fotografo ufficiale della Royal Navy HMS Southampton attack.jpg – Wikimedia Commons

L‘azione di Capo Teulada ebbe origine dal tentativo britannico di rifornire Malta con l’utilizzo di un vasto schieramento di forze tra cui una portaerei, due corazzate, sette incrociatori e dodici unità di scorta. Ancora una volta la squadra italiana prese il mare per intercettare il convoglio nemico, che venne avvistato alle 09:45 del 27 novembre da un ricognitore lanciato dall’incrociatore Bolzano. Era presente in mare, la 1ª Squadra navale dell’ammiraglio di squadra Inigo Campioni, sottocapo di stato maggiore, con le corazzate Vittorio Veneto, sotto il comando del Capitano di vascello Giuseppe Sparzani, e Giulio Cesare, comandato dal capitano di vascello Angelo Varoli Piazza, con la scorta dei cacciatorpediniere della VII Squadriglia (FrecciaSaettaDardo) e della XIII (GranatiereFuciliereBersagliere e Alpino). Alle corazzate si unì la 2ª Squadra navale dell’ammiraglio Angelo Iachino con tre incrociatori pesanti della 1ª Divisione (PolaFiume e Gorizia – lo Zara si trovava in cantiere per lavori), scortati dalla IX Squadriglia (AlfieriOrianiCarducci e Gioberti), e tre della 3ª Divisione (TriesteTrento e Bolzano) scortati dai cacciatorpediniere della XII Squadriglia (LanciereAscari e Carabiniere). Va sottolineato che Campioni, inoltre, si proponeva di rimanere a una distanza dalla Sardegna per usufruire la protezione della Regia Aeronautica.

[wpedon id=17555]

Questo articolo ti interessa? Su OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità, troverai numerosi articoli di storia navale e marittima per conoscere eventi del passato che difficilmente potrai trovare sui libri di scuola. Se hai suggerimenti o domande puoi lasciarci un commento in calce all’articolo oppure scriverci alla nostra mail: infoocean4future@gmail.com

Lo scontro, iniziato alle 12:22, si risolse in un’azione d’inseguimento in cui gli incrociatori pesanti italiani, superiori per velocità e potenza di fuoco a quelli britannici, ingaggiarono i corrispettivi avversari tirando a partire da 23.500 metri e mettendo a segno due proiettili da 203 mm sull’incrociatore pesante Berwick che ebbe una torre fuori uso ed un incendio a bordo che richiese oltre un’ora per il suo spegnimento; venne inoltre danneggiato, seppur meno gravemente, l’incrociatore HMS Manchester. Da parte italiana, il cacciatorpediniere Lanciere rientrò alla base dopo avere incassato tre proiettili da 152 mm, senza subire però vittime a bordo.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è RNBolzano-Teulada.jpg

il Bolzano durante lo scontro di Teulada Incrociatore Bolzano – Capo Teulada.png – Wikimedia Commons

Il tentativo britannico di attaccare, stringendo le distanze con le unità maggiori, venne frustrato dall’intervento dei grossi calibri del Vittorio Veneto che tirarono sette salve, da 27.000 metri, sugli incrociatori avversari. Alla quarta salva le navi britanniche, già perfettamente inquadrate, incominciarono ad emettere fumo e ruppero il contatto.

Lo scontro di Capo Teulada, pur se concluso senza una netta prevalenza tra le parti, dimostrò come la drammatica “notte di Taranto” non avesse intaccato la capacità della Regia Marina italiana di mantenere il controllo del Mediterraneo centrale. Inoltre, evidenziò il fatto che la flotta britannica, persino nel suo momento più favorevole, avesse rifiutato un combattimento pur essendo in condizione di parità di forze con la Marina italiana.

Un’interessante notazione: le eccezionali riprese raccolte dai cineoperatori italiani durante l’azione furono utilizzate per la realizzazione del bellissimo film “La Nave Bianca”, prodotto dal Centro Cinematografico della Marina con la collaborazione, in qualità di aiuto regista, di un giovane Roberto Rossellini. Il film, di enorme successo nelle sale italiane, può essere a pieno titolo considerato il primo atto del cinema neorealista.

Ci sarebbe molto da scrivere su quel periodo in cui la Regia Marina fece sempre il suo dovere, anche con gravi perdite di vite umane, nonostante la debolezza strategica dello Stato Maggiore spesso troppo succube della volontà politica. Ma questa è un’altra storia.

 

in anteprima il  Littorio e il Vittorio Veneto nel Mediterraneo durante la guerra – Ufficio Storico della marina militare  Vittorio Veneto and Littorio during WW2.jpg – Wikimedia Commons

 

Riferimenti
articolo MARINA MILITARE ITALIANA pubblicato in origine da DIFESAONLINE
Wikipedia
Fonti storiche varie

.

[wpedon id=17555]

Ti è piaciuto questo articolo? Se sì, puoi fare una piccola donazione (anche un euro) per sostenere il nostro portale. Basta poco, per aiutarci a sostenere le spese di OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità. La donazione può essere singola o puoi decidere di renderla automatica ogni mese. Per donare in sicurezza, Clicca sul link DONAZIONE oppure Scrivici per aiuto alla mail: infoocean4future@gmail.com
.

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
,

PAGINA PRINCIPALE
.
.

(Visited 1.531 times, 1 visits today)
Share

Lascia un commento

Translate:

Come scegliere e usare gli articoli

Ogni articolo ha un’etichetta colorata che indica il livello di difficoltà di lettura. Con il VERDE (elementare) si identificano articoli di facile comprensione, l’ARANCIONE (medio) per letture che necessitano conoscenze pregresse nell’argomento specifico, e ROSSO (difficile) sono articoli specialistici dedicati a ricercatori e scienziati.

Se non esplicitamente menzionato, gli articoli ed i materiali pubblicati sul sito OCEAN4FUTURE possono essere riprodotti ad uso esclusivamente didattico a condizione che sia sempre citata l’origine e il nome dell’Autore che resta sempre proprietario degli stessi (copyright) e a cui deve essere sempre espressamente richiesto l’utilizzo prima della loro riproduzione. Violazioni del copyright possono essere perseguite ai sensi della legge vigente

Chi c'é online

13 visitatori online

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

13 visitatori online
13 ospiti, 0 membri
Complessivo: 742 alle 21-09--2018 06:47 pm
Numero max di visitatori odierni: 46 alle 12:08 am
Mese in corso: 114 alle 23-04--2025 11:24 pm
Anno in corso: 133 alle 18-03--2025 01:32 pm
Share
Traduci l'articolo nella tua lingua