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L’ultimo duello: il combattimento tra la CSS Alabama e la USS Kearsarge – parte I

tempo di lettura: 9 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XIX SECOLO 
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: CSS Alabama, USS Kearsarge

 

A Cherbourg, città e porto militare francese sulla Manica, la mattina del 19 giugno 1864 le fortificazioni, i moli, i tetti delle case e le alture che la circondavano erano gremite di persone radunatesi per assistere ad un evento ormai raro, o più probabilmente unico, nella guerra navale moderna: il combattimento, largamente preannunciato, tra la corvetta CSS Alabama, un famoso corsaro confederato che in due anni di attività aveva messo in ginocchio il traffico commerciale unionista, e la similare corvetta USS Kearsarge, di stazione in Europa da due anni, che era giunta davanti a Cherbourg non appena il suo comandante era stato informato dell’arrivo dell’Alabama nel porto francese.

All’evento assistette anche un noto fotografo francese attivo a Cherbourg, Francois Rondin, che installò la sua macchina fotografica sul campanile di una chiesa e fotografò il combattimento: purtroppo la o le foto che scattò sono andate perdute. I fattori che resero famoso questo combattimento sono molteplici: Si trattò di uno dei pochi scontri navali tra singole unità dell’intera guerra civile americana, (un altro fu l’altrettanto famoso combattimento tra le corazzate USS Monitor e CSS Virginia).

Vi furono impegnate due tra le più moderne unità a vapore in legno non corazzate che rappresentavano quanto di meglio avessero prodotto la tecnologia e la cantieristica navale statunitense da una parte e quella britannica dall’altra e che erano dotate delle più moderne artiglierie. Si trattò di uno scontro che fu preceduto dall’invio di un vero e proprio “cartello di sfida” da parte del comandante confederato al suo collega unionista, un modo di combattere destinato a passare rapidamente nell’oblio di fronte all’evolversi della guerra moderna sempre più tecnologica. Infine la fama dell’unità confederata: l’Alabama era stata destinata dal governo confederato a praticare la guerra di corsa per danneggiare il traffico navale commerciale nemico, cosa che fece con incredibile successo: nel corso di una crociera durata circa 30 mesi catturò o affondò più di 60 navi mercantili unioniste. Le gesta di questa nave, apparentemente imprendibile, avevano suscitato da una parte l’ammirazione dei simpatizzanti della Confederazione e dall’altra l’esecrazione di quelli che invece appoggiavano l’Unione.

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La notorietà del combattimento fu tale che anche il pittore francese Edouard Manet lo immortalò in un quadro dipinto nel 1865 [in fig. 1].

Prima di descrivere lo scontro, esaminiamo le caratteristiche di queste due unità. Ambedue appartenevano alla categoria definita nelle marinerie anglosassoni sloops-of-war, una categoria più assimilabile alle corvette di secondo ordine che agli avvisi delle marinerie mediterranee; erano navi con propulsione mista a vela e a vapore e ad elica, veloci e di medie dimensioni, adatte sia alle lunghe crociere che ad operare in acque costiere, quindi ideali per il pattugliamento, per la difesa o viceversa la guerra al traffico commerciale e per il blocco dei porti e delle coste nemiche. Date le ridotte dimensioni e lo spazio occupato dalle macchine della potenza necessaria per assicurare loro una grande velocità e da una consistente riserva di carbone, avevano un armamento costituito solamente da pochi cannoni collocati sul ponte di coperta. La Kearsarge era stata costruita nell’arsenale della US Navy di Portsmouth, nello stato del Maine, ed era entrata in servizio a febbraio del 1862 per essere subito inviata in Europa per intercettare i bastimenti corsari confederati. L’Alabama invece era stata costruita segretamente per conto della marina confederata dal cantiere britannico Laird di Liverpool, ed era entrata in servizio ad agosto del 1862. A differenza della Kearsarge, che era armata con cannoni di produzione statunitense, l’Alabama era dotata di artiglierie britanniche.

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La fig. 2, presenta una delle due uniche fotografie note dell’Alabama, scattate quando sostò a Singapore ed è tratta da A. Bowcock, “Alabama, Anatomy of a Confederate Raider”, Chatam Publishing, London, 2002, [1].

La CSS Alabama era dotata di una macchina a vapore a due cilindri che azionavano un’elica a due pale. Come su quasi tutte le navi a propulsione mista, quando la nave procedeva a sola forza di vele l’elica poteva essere sollevata all’interno dello scafo per non opporre resistenza all’avanzamento e il fumaiolo telescopico veniva abbassato. L’attrezzatura velica era a brigantino a palo, ossia a tre alberi con vele quadre e rande sugli alberi di trinchetto e di maestra, e la sola randa su quello di mezzana.

La USS Kearsarge apparteneva ad un gruppo di unità impostate dalla US Navy a partire dal 1858 con l’obiettivo di realizzare navi dotate di grande velocità, immersione ridotta e armate con i cannoni più potenti compatibili con le loro dimensioni. Era anch’essa armata a brigantino a palo ma l’attrezzatura velica era più leggera di quella dell’Alabama: sui primi due alberi portava infatti solo due pennoni anziché tre. Anche la Kearsarge era dotata di una macchina a due cilindri orizzontali ma, a differenza dell’Alabama, era dotato di un’elica a quattro pale non retraibile, ma che poteva essere disconnessa dall’asse motore durante la navigazione a vela.

Le due unità praticamente si equivalevano: l’Alabama dislocava 1.100 t, era lunga 64 m, aveva una macchina della potenza di 600 HP e raggiungeva una velocità di 13 nodi; i corrispondenti dati della Kearsarge erano 1.040 t, 60 m, 840 HP e 12 nodi.  L’introduzione delle macchine a vapore aveva svincolato le navi da guerra dai capricci del vento, ma il grande spazio occupato dalla macchina, dalle caldaie e dai depositi di carbone e il loro peso avevano grandemente ridotto sia lo spazio disponibile per l’armamento che il peso che questo avrebbe potuto avere. Questo problema era particolarmente sentito sulle unità minori, come gli sloops e gli avvisi. La soluzione fu quella di imbarcare solo un piccolo numero di cannoni ma di un calibro elevato, che arrivava anche a 270-280 mm, mentre i cannoni impiegati prima di allora su quel tipo di unità erano da 160 mm circa (30-32 libbre). I cannoni di grosso calibro, oltre ad essere molto ingombranti, erano anche molto pesanti; poiché se ne potevano imbarcare solo pochi e la loro lunghezza impediva di sistemarli su entrambe le fiancate, in opposizione l’uno all’altro, dovevano essere collocati lungo l’asse longitudinale della nave, il più possibile al centro dello scafo per non appesantire la prua e la poppa che, a causa delle linee d’acqua molto affinate non avevano una spinta di galleggiamento sufficiente a sostenere il peso di grosse artiglierie; per poterli utilizzare su entrambe le fiancate con il più ampio campo di tiro possibile si adottò l’affusto a telaio girevole intorno a dei perni mobili il quale, scorrendo su apposite guide di ottone fissate al plancito del ponte, permetteva di mettere in batteria i pezzi alternativamente su una o sull’altra fiancata.

La movimentazione di questi affusti era effettuata esclusivamente a forza di braccia, anche se con il tramite di paranchi, ed era molto complessa. Se si considera che il cannone da 280 mm della USS Kearsarge pesava più di 7 tonnellate ed un affusto a telaio circa 1,5 tonnellate, è facile immaginare come la manovra di spostamento fosse lunga e laboriosa, e come una volta messo il pezzo in batteria e ingaggiato il combattimento, spostare uno di questi pezzi da una fiancata all’altra fosse un’operazione non molto semplice e non priva di pericolo in presenza di mare mosso. Per assicurare ai pezzi a perno un campo di tiro il più ampio possibile i normali portelli quadrati erano stati sostituiti da lunghe sezioni rettangolari di impavesata abbattibili, un fatto che se da un lato permetteva un ampio arco di brandeggio dall’altro lasciava estremamente esposti al tiro nemico gli armamenti dei pezzi non più protetti dalle massicce impavesate.

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Porto di Charleston, South Carolina. Rear Adm. John A. Dahlgren di fronte al suo cannone sul ponte della USS Pawnee – U.S. National Archives

L’armamento principale della USS Kearsarge era costituito da due cannoni ad anima liscia, del modello progettato dall’ufficiale della marina statunitense John Dahlgren, del calibro di 11 pollici (280 mm), e pesanti 7,2 tonnellate. Esternamente questi pezzi erano completamente lisci e privi delle modanature che all’epoca erano ancora presenti su molti cannoni terrestri e navali; i cannoni Dahlgren avevano una forma particolare detta a “bottiglia di soda”; il loro spessore decresceva progressivamente dalla culatta verso la bocca senza bruschi cambiamenti tenendo conto dei più recenti studi di balistica interna.

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Nella fotografia scattata da Francois Rondin a bordo della USS Kearsarge pochi giorni dopo la battaglia, vediamo i due cannoni brandeggiati sulla sinistra [fig. 4]; dalle loro dimensioni paragonate alla larghezza della nave è possibile rendersi conto perché non si potesse collocarli a coppie sulle fiancate. Sparavano una palla piena del peso di 75 kg oppure una granata sferica pesante 61 kg. L’armamento secondario era costituito invece da 4 cannoni ad anima liscia da 32 lb (162 mm di calibro), pesanti circa 2 tonnellate, collocati due su ciascuna fiancata e da un cannone ad anima rigata ad avancarica da 30 lb (106 mm) collocato sul cassero di prua su affusto a perno. Complessivamente la nave poteva mettere in batteria su una fiancata cinque dei suoi sette cannoni. I due cannoni da 280 mm costituivano un armamento veramente poderoso se si considera che la corazzata britannica Warrior, aveva cannoni del calibro massimo di 203 mm. Per contro, il loro peso li rendeva difficilmente manovrabili in presenza di mare formato. L’armamento principale dell’CSS Alabama, che era di fabbricazione britannica, era anch’esso composto da due cannoni su affusto a telaio: uno era un cannone ad anima liscia da 8 pollici (203 mm), pesante 5,4 tonnellate che lanciava palle da 29 kg e granate da 18 kg.

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fotografia scattata quando il CSS Alabama si trovava nel porto di Capetown, in Sud-Africa [in fig. 5]

Per manovrarlo servivano 18 uomini. Il secondo era invece un pezzo ad anima rigata ad avancarica da 100 libbre progettato dal capitano britannico Blakely. Il calibro era di 176 mm, pesava circa 3,6 tonnellate e sparava proietti di 45 kg oppure granate di 26 kg. L’armamento secondario era costituito da 6 cannoni da 32 libbre su affusti ordinari, tre per fiancata. Tutti i pezzi, sia lisci che rigati, usavano sia palle piene che granate. I cannoni ad anima liscia usavano ovviamente palle e granate sferiche mentre i proietti pieni e le granate del Blakely rigato erano di forma ovoidale. Che fosse lanciata da cannoni lisci o rigati, i danni provocati da una granata che esplodesse all’interno dello scafo di una nave in legno sarebbero stati molto gravi, ma la scarsa affidabilità delle spolette a tempo ne riduceva alquanto la pericolosità: esse a volte non si accendevano oppure, se il tempo di accensione non era stato stimato correttamente, una granata poteva anche attraversare da parte a parte una nave, esplodendo innocuamente al di là di essa. Nella fotografia del Dahlgren della Kearsarge si possono vedere davanti al cannone i suoi proietti; al centro una granata, a destra una carica di mitraglia a grappolo e a sinistra il contenitore del cartoccio di una carica di lancio.

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Nella fig. 6 si vede invece un contenitore di legno, recuperato dal relitto dell’Alabama, individuato ed esplorato nel 1984: esaminato ai raggi X si è rivelato essere una delle cassette nelle quali erano conservate le granate sferiche, ancora contenente la relativa granata posta sul suo zoccolo.

Fine I parte – continua

Aldo Antonicelli

testo e immagini fornite dall’autore 

 

PARTE I PARTE II PARTE III

 

Note
[1] Chi avesse letto il libro di Raimondo Luraghi “Marinai del sud”, ricorderà forse di avervi visto una pretesa fotografia dell’Alabama. In realtà si tratta di un clamoroso errore editoriale: la nave è infatti la corvetta unionista Iroquois fotografata verso la fine degli anni ’60 dell’ottocento [si veda la stessa fotografia a pag. 79 di Canney, cit.]   

 

 
Bibliografia
A. Bowcock, “Alabama, Anatomy of a Confederate Raider”, Chatam Publishing, London, 2002
D. L. Canney, “The Old Steam Navy: Frigates, Sloops and Gunboats, 1815-1885”, Naval Institute Press, Annapolis, 1990.
F.M. Edge, “An Englishman’s View of the Battle between the Alabama and the Kearsarge”, Randolph, New York, 1864.
R. Semmes, “Memoirs of Service Afloat”, Kelly, Piet & Co, Baltimore, 1869.
A. Sinclair, “Two Years on the Alabama”, Naval Institute Press, Annapolis, 1989.
Library of Congress, Map of the defeat of the Confederate ship Alabama by the U.S. steamer Kearsarge on June 19, 1864, off Cherbourg, France.
MUA, CSS Alabama findings Gallery, https://mua.apps.uri.edu/alabama/alafindproject.html
Naval History and Heritage Command, Sinking of C.S.S. Alabama by U.S.S. Kearsarge, 19 June 1864:
– Report of Captain Winslow, U.S. Navy, commanding U.S.S. Kearsarge, Cherbourg, France, June 19, 1864
– Report of Captain Semmes, C.S. Navy, commanding C.S.S. Alabama. SOUTHAMPTON, June 21, 1864.
Official Records of the Union and Confederate Navies in the War of the Rebellion. Series 1, vol. 3 (Washington Government Printing Office, 1896), 59; Supplementary report of Captain Winslow, U. S. Navy, commanding U. S. S. Kearsarge, of the engagement between that vessel and the C. S. S. Alabama. U. S. S. Kearsarge, English Channel, July 30, 1864.
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