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livello elementare.
ARGOMENTO: MARINE MILITARI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: SICUREZZA MARITTIMA
parole chiave: Orca, XLUUV, minamento
La Marina degli Stati Uniti (USN) potrebbe presto disporre di una piccola flotta di mezzi subacquei autonomi, ovvero senza pilota, di medie dimensioni (85 piedi) da impiegare in compiti di pattugliamento delle profondità oceaniche, reconnaissance, ma anche per la posa di mine navali a scopo difensivo o offensivo.
Secondo il sito The War Zone, quest’estate inizieranno i primi test su un veicolo subacqueo senza pilota della categoria “extra large” chiamato Orca (XLUUV) nel ruolo, definito principale, di trasportare e posare mine navali.
Secondo il Sea Power Magazine, in un recente incontro internazionale sulla tecnologia di guerra di mine, ospitato dalla Mine Warfare Association a Monterrey, in California, il capitano di vascello Scot Searles, responsabile del programma della Marina per i sistemi marittimi senza pilota, ha fornito un aggiornamento sulle capacità future del sistema Orca.
Orca, che mezzo !!!
Si tratta di un veicolo subacqueo autonomo di notevoli dimensioni e peso (circa 80 tonnellate) la cui messa in acqua richiederà delle piattaforme adeguate che per il momento potrebbero non includere sottomarini. Il veicolo base ha una costruzione modulare, con il veicolo principale in grado di operare autonomamente comunicando al bisogno con la piattaforma madre e sfruttando la ricca disponibilità di sensori che includono un’antenna satellitare di comunicazione.
Nel suo interno, tra la sezione prodiera, contenente la sensoristica, e quella poppiera, destinata alla propulsione, è stato ricavato uno spazio per carichi utili modulari, il primo dei quali è stato progettato per il trasporto di mine navali. Si tratta di una sezione centrale modulare di 34 piedi che ha una capacità di carico utile di ben otto tonnellate. È riconfigurabile per trasportare diversi carichi utili, adattandosi ad una gamma di missioni di lunga durata, compreso un moderno sonar ad apertura sintetica per la mappatura dei fondali oceanici che sarà di sicuro interesse anche per il mondo scientifico civile. I requisiti operativi della Marina statunitense indicano che l’XLUUV potrà svolgere anche missioni di sorveglianza subacquea, di guerra elettronica e sminamento. Nel 2021, il vice ammiraglio James Kilby, vice capo delle operazioni navali per i requisiti e le capacità di combattimento, a aveva preannunciato alla sottocommissione Seapower and Projection Forces della House Armed Services Committee un suo possibile impiego in missioni di minamento, grazie alle sue caratteristiche peculiari che le consentirebbero di penetrare in aree difficili da raggiungere per i normali sottomarini, comprese le aree portuali. Inoltre, secondo la USN, la presunta versatilità del mezzo apre la possibilità futura di un suo impiego per lancio di missili da crociera e droni aerei in ruolo anti sottomarini.
Un mezzo simile assumerà quindi un’importanza strategica per il controllo degli SLOC internazionali in operazioni covert, in particolare grazie alla silenziosità del suo propulsore, simile a quelli usati sui sottomarini più moderni. In particolare, il suo sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico le consentirà di navigare silenziosamente in immersione con batterie ricaricate da generatori diesel mentre si trova in superficie o a quota snorkel, consentendogli di operare per mesi, navigando ad una velocità di circa tre nodi con un’autonomia dichiarata di 150 miglia. Orca potrebbe avere una velocità massima di circa 8 nodi in immersione e immergersi fino a 11.000 piedi di profondità.
Va da se che operare in un ambiente operativo sensibile, in cui le forze avversarie sono in allerta, ascoltare le firme acustiche prodotte da sottomarini ed altre unità navali, operando in totale incognito, diventa quindi un requisito fondamentale per le operazioni future di sicurezza marittima.
Il Pentagono, nel 2019, aveva dichiarato che il progetto Orca, assegnato alla Boeing, per un ordine iniziale di quattro XLUUV, presentava “interfacce ben definite per il potenziale di implementazione di aggiornamenti convenienti in incrementi futuri per sfruttare i progressi tecnologici e rispondere ai cambiamenti delle minacce“.
Boeing e la Huntington Ingalls Industries hanno vinto un contratto con la Marina da 43 milioni di dollari nel febbraio 2019 per costruire i primi quattro prototipi Orca operativi basati sul UUV Echo Voyager, un veicolo subacqueo autonomo, sempre realizzato dalla Boeing, della lunghezza di 51 piedi, la cui autonomia copriva un massimo di sei mesi di missione con un range di circa 7.500 miglia.
Le specifiche operative di Orca dovrebbero superare quelle di Echo Voyager, ma non è chiaro quanto gli altri 34 piedi aggiunti allo scafo influiranno sulle sue prestazioni.
L’aggiudicazione totale del contratto è stata di 274 milioni di dollari e la consegna di tutti i prototipi più un quinto UUV è prevista per il 2023-2024. Per incominciare, la USN prevede un primo impiego di questi mezzi in missioni di minamento, per cui saranno effettuati test operativi per valutarne la capacità reale. A tal riguardo, l’Unmanned Undersea Vehicle Squadron One (UUVRON 1) al suo quinto anno di attività, è stato designato per eseguire i test operativi.
Inutile dire che le dita sono già incrociate. Dopo gli scarsi risultati del progetto Snakehead, un LUUV che si presupponeva potesse essere rilasciato da un dry dock shelter (DDS) di un sottomarino nucleare, Orca potrebbe essere la soluzione al requisito operativo da tempo ricercato dalla marina statunitense.

schema di base della hammerhead
In sintesi, l’acquisizione di questi mezzi sottolinea lo sforzo della Marina statunitense per lo sviluppo di mezzi di Guerra di mine, sia nel campo delle contromisure, sia di vettori in gradi di posare le nuove mine. Orca sembra essere un ottimo candidato per trasportare sia la Hammerhead, in sostituzione del Mk 60 Encapsulated Torpedo, che la Clandestine Delivered Mine (CDM), una mina navale ancora poco nota ed in fase prototipale, destinata ad essere impiegata da grandi veicoli subacquei senza pilota (UUV).
il portfolio presente e futuro della USN
Il valore aggiunto di Orca sembrerebbe essere quindi la sua versatilità e silenziosità che la rende più difficile da essere scoperta dagli avversari rispetto ai mezzi subacquei convenzionali fino ad oggi impiegati, consentendole di trasportare al bisogno mine navali in aree strategiche dove sarà necessario avere il controllo degli spazi marittimi.
Andrea Mucedola
in anteprima Boeing Echo Voyager. Boeing Co. photo – Fonte Navy Awards Boeing $43 Million to Build Four Orca XLUUVs – USNI News – please note image is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License. If you are interested in using content from USNI, and your use case does not meet the stipulations of our content license, please contact USNI to discuss it.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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