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livello elementare.
ARGOMENTO: NAUTICA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: nautica, varo, controlli
E’ il momento del varo ma la barca è davvero pronta per ritornare in acqua?
Abbiamo ormai pochi giorni o addirittura poche ore prima che le fasce della gru sollevino da terra il nostro scafo, per gli ordinari ritocchi di carena sotto puntelli, tacchi e cavalletti sopportati per mesi o addirittura anni! Abbiamo ancora la possibilità per ispezionare e scongiurare seccanti sorprese per cose non fatte, dimenticate o ignorate.
Ecco allora una check-list di cosa controllare a terra poco prima di riportarla all’ormeggio, pronta e sicura per l’estate
Per tutti ci sono delle indicazioni base da rispettare anche durante l’operatività in disarmo, semplicemente ferma a terra o sospesa sul travel.
In linea generale, laddove sia stata comunque invernata con criterio e cura, oltre una lista interminabile e personale di verifiche preventive, prima del varo non dimentichiamo di controllare e ripristinare soprattutto ciò che abbiamo “ritoccato” in opera viva, perché dopo sarà troppo tardi. A seguire gli interni, posticipando all’ormeggio e comodamente in acqua, ripristini e allestimenti in coperta e attrezzature, lontano da rischi e disagi sopra tre metri di altezza!
PRIMA E DURANTE DELL’INVERNAGGIO
Ricordiamo brevemente alcuni suggerimenti per un corretto e preventivo rimessaggio di inverno (invernaggio) in previsione di un varo primaverile o inizio estate privo di pensieri.
Motore
è consigliato effettuare il tagliando prima del fermo invernale. In questo modo, oltre al cambio di filtri, olio e service completo, andrà verificato anche lo stato degli anodi sacrificali per blocco motore e scambiatore. Si consumano molto meno di quelli immersi a protezione degli assi e delle eliche, ma nel giro di una decina di anni possono corrodersi del tutto e lasciare la loro funzione al collettore di scarico (riser), che in genere è fuso in ghisa, con il risultato che questo si fessura e l’acqua di raffreddamento invece che essere espulsa in mare finisce in sentina. Un controllo alla tensione cinghie alternatore allentandola in previsione di lunghe soste a terra per evitare di far lavorare inutilmente le fibre sotto tensione. Ricordarsi poi di registrarla al varo o prima di accendere il motore per spostarsi all’ormeggio. Per finire un ingrassaggio di tutti i leverismi. Effettuare la Desalinizzazione dell’intero circuito di raffreddamento dell’acqua di mare. Molto utile infine è tappare lo scarico motore dall’esterno, per evitare condense e l’arrivo di ossigeno nei cilindri che possa innescare la corrosione degli stessi (perché in materiale ferroso).
Riempire completamente il serbatoio di gasolio per evitare condense che successivamente potrebbero provocare acqua e la proliferazione di alghe e batteri. Svuotare la marmitta dall’acqua salata.

photo credit @Sacha Giannini
Togliere le vele, piegarle, metterle nei sacchi e ricoverarle all’asciutto Operazione faticosa che tutti cercano di evitare lasciando per pigrizia randa, genoa, lazybag, sprayhood e bimini tutti “inferiti” e ripiegate dall’ultima uscita d’estate.
Lubrificare carrelli, pastecche, bozzelli in coperta e sull’albero
Rimuovere l’acqua dolce dai serbatoi, boiler e tubazioni circuito
Un pericolo eventuale nello svernare l’imbarcazione sta nell’espansione dell’acqua residua in seguito alla eventuale solidificazione per congelamento, specie in alto adriatico o dove ghiaccia se si raggiungono temperature sottozero. Lasciare aperti rubinetti e valvole. Andrebbero comunque sempre vuotati per evitare che nel liquido stagnante prolifichino microorganismi.
Prese a mare: se la barca viene messa a secco, ingrassare bene tutte le prese a mare con del grasso al teflon e chiuderle ( per evitare nidi di vespe o incursioni di topolini acrobati! ), lasciando aperte quelle degli scarichi all’interno scafo per i pozzetti centrali ( per evitare “piscine” da piogge invernali ) controllando bene fascette e tubi di raccordo di quest’ultime.
Batterie
Per evitare che si scarichino, è bene staccare i contatti o lasciarle, se possibile, sotto carica leggera con un piccolo pannello solare attenuato da un buon regolatore. Se non si vuole staccarle, è consigliabile ricaricarle una volta al mese. Una batteria al piombo scaricata oltre il 70% è spesso rovinata.
Staccare e chiudere la bombola del gas. Pulire e disincrostare il wc, fare girare acqua dolce, vuotare e buttare un pò di olio di vasellina per tenere morbide le membrane e guarnizioni. Lasciare la porta del frigo aperta per evitare muffe. Chiudere a “prova di ratto” tutto ciò che può essere e sembrare un passaggio, come i fori delle maniche a vento, quello della catena in coperta, i passa scafi e qualsiasi altra apertura.
Sbarcare poi ancora e catena, sciacquare abbondantemente con acqua dolce e pulire il gavone. Verificare lo stato delle false maglie (se ci sono), il golfare di fine corsa catena e il suo cordino pronto ad essere tagliato in caso di emergenza. Controllare le tacche di misurazione dei metri e nel caso ripristinarle.
Elettronica
Dove possibile smontare gli apparati elettronici e riporli in un luogo asciutto e caldo ed applicare antiossidante sui contatti. L‘elettronica e i display in pozzetto vanno protetti con vaselina sui contatti come protezione dall’acqua e semplicemente coprendoli con i loro tappi!
Per evitare che l’albero soffra tensioni e sforzi inutili, quando la barca è ferma per lunghi periodi sarebbe opportuno allentare di 3-4 giri tutti gli arridatoi segnando con un nastro adesivo o un filo di nylon colorato e “lascare” il sartiame mettendolo a riposo. Al varo si procederà al contrario con lo stesso numero di giri e regolando correttamente l’albero alla prima uscita. Non dimentichiamo poi di fissare le drizze lontano dall’albero per non farle sbattere rovinando calza e vernice dell’albero ( se verniciato ) ma soprattutto il relax di qualche vicino!
Indispensabile areare i locali, lasciando aperti armadi e gavoni per una buona ventilazione e, se si vuole coprire la coperta con un cagnaro, è importante garantire una buona circolazione dell’aria sotto il telone.
In inverno è consigliabile conservare il gommone in un luogo buio, asciutto e fresco e mantenuto leggermente gonfio. Se possiamo portiamolo a casa o nel garage insieme al fuoribordo, al quale ci dedicheremo la prima domenica disponibile!
E’ il momento del fuoribordo, del nostro caro amico molto spesso abbandonato sul pulpito di poppa a svernare con la miscela nel serbatoio. Arriva la primavera con il varo e ci stupiamo perché non parte al primo colpo.
Miscela al 2% o poco meno? Lo sfiato del tappo del serbatoio deve stare aperto o chiuso? Dubbi e incertezze poi ingolfano il tutto e spezzano anche il cordino d’accensione. Meglio i remi, è più sicuro!
Fine I parte – continua
Sacha Giannini
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architetto, yacht designer, perito navale ed ex ispettore di sicurezza del diporto per il rilascio delle certificazioni di sicurezza, è un appassionato e profondo conoscitore delle imbarcazioni a vela che effettua valutazioni tecniche e stime commerciali. Dal 2000 esercita la professione di architetto, tra terra e mare, impegnato nell’architettura come nel refitting di barche.
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