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L’Arsenale Militare Marittimo di Taranto compie 133 anni: avviata una valorizzazione culturale e turistica del comprensorio

tempo di lettura: 5 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: MARINE MILITARI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: MARINA MILITARE ITALIANA
parole chiave: Arsenali militari

 

L’Arsenale Militare Marittimo di Taranto fu inaugurato, alla presenza di re Umberto I di Savoia, il 21 agosto 1889, per rimediare alla sempre crescente necessità di difesa dell’Italia protesa verso il Mar Mediterraneo. I lavori di costruzione, che includevano anche l’ampliamento del Canale navigabile per il collegamento del Mar Piccolo con il Mar Grande, iniziarono nel settembre del 1883 e durarono circa sei anni.

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mappa di Taranto del 1889 da cui si nota, affacciato al mar Piccolo, il nuovo Arsenale con i suoi bacini

L’Arsenale si estende oggi su di un’area di oltre 90 ettari di cui 70 scoperti, delimitata da un muro di cinta alto sette metri e lungo 3250 metri, con un fronte a mare di circa 3 km, da cui si sviluppano 4,5 km di banchine sulla sponda meridionale del Mar Piccolo. Il territorio è organizzato in quattro aree: l’area centrale dove si trova la Direzione Generale, l’area dei sistemi di combattimento a ponente e l’area della piattaforma e dei servizi a levante. È dotato di due bacini galleggianti che possono ospitare unità fino a 6000 tonnellate, e due bacini in muratura: il Benedetto Brin costruito nel 1889 e l’Edgardo Ferrati costruito nel 1916, tra i più grandi in Europa.

Il Leonardo da Vinci in bacino

L’attività di costruzione delle navi da guerra iniziò nel 1894 e per i successivi settanta anni furono molte le unità navali varate sugli scali dello Stabilimento tarantino, fino al 1967, anno nel quale la Marina Militare italiana decise di abbandonare le nuove costruzioni e destinare l’Arsenale a compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta.

operai a bordo di una nave in manutenzione

Oggi, l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, con i suoi 1.500 dipendenti (di cui 1350 civili), è il primo stabilimento di lavoro della Difesa e la seconda realtà industriale di Taranto, dopo Alcelor Mittal. Lo stabilimento assicura il mantenimento in efficienza di circa il 70% delle unità di prima linea della Marina Militare e l’intensa attività operativa effettuata recentemente dalla Squadra Navale italiana ha comportato una forte crescita dell’esigenza manutentiva e, quindi, delle capacità dello Stabilimento tarantino.

varo motocannoniera Lampo (1960)

Le specificità delle funzioni dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, legata alle peculiarità delle unità navali militari, rappresenta un patrimonio da preservare e sul quale investire, in quanto elemento fondamentale per assicurare i compiti che la Marina Militare è istituzionalmente chiamata ad assolvere. L’arsenale nel tempo ha saputo adeguare le sue capacità al progresso tecnologico di sistemi ed apparati montati a bordo, con l’adeguamento delle officine e la formazione del personale in linea con le esigenze operative delle navi della flotta militare.

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il grande bacino arsenalizio può contenere due unità maggiori alla volta

Nell’ambito degli interventi previsti dalla Legge n. 20 del 4 marzo 2015, recante disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto, è incluso un Progetto di valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, ferma restando la prioritaria destinazione ad arsenale del complesso e le prioritarie esigenze operative e logistiche della Marina Militare.

la preziosità della forza tecnica degli arsenali andrebbe preservata

Nello specifico il progetto, mirato all’apertura alla collettività dell’Arsenale per scopi turistico-culturali legati alla cultura del mare, si articola in sei interventi, il primo dei quali è la realizzazione di un entry point, in prossimità della direzione dell’Arsenale (area del reparto manutenzione macchine da lavoro automobilistiche), da adibire a punto di accoglienza e con spazi espositivi e per attività di merchandising.

la vecchia fonderia dell’Arsenale

Segue il potenziamento delle esposizioni della mostra storico-artigiana già esistente, con espansione dell’area espositiva nell’adiacente sala a tracciare. Altri punti del progetto sono la riqualificazione delle officine “ex-lance a remi”, “piccoli motori” e “forni e fabbri” (all’interno della quale sarà esposto e visitabile un sommergibile della classe Sauro).

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Officina siluri

Ultimo intervento del progetto è l’allestimento e la valorizzazione dei percorsi di visita, che comprende ripristino di facciate degli immobili interessati dal percorso, ripristino della viabilità e attivazione di un servizio di navette elettriche. Il costo complessivo del Progetto, sulla base degli studi di fattibilità e i sopralluoghi preliminari effettuati, è stimato in circa 35 milioni di euro, comprensivi delle spese di progettazione e da svilupparsi secondo una programmazione pluriennale su quattro anni, a partire dalla firma del protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Attualmente risultano stanziati 5,7 milioni di euro, come da delibera del CIPE del 22 dicembre 2017, pubblicata sulla G.U. del 6 aprile 2018, da intendersi così destinati: 4,3 milioni di euro per la progettazione e realizzazione dell’entry-point, 1,4 milioni di euro per lo sviluppo della progettazione degli altri 5 interventi previsti dal progetto.

La destinazione museale delle aree non più utilizzate dello stabilimento, si traduce in un valore aggiunto in termini di valorizzazione e vicinanza tra la città di Taranto e il suo Arsenale, per il quale restano prioritarie, comunque, le esigenze operative e logistiche della Marina Militare.

fonte Marina Militare italiana

articolo pubblicato originariamente su DIFESAONLINE

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