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L’illusione dell’energia dal Sole

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: FUTURO SOSTENIBILE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: emergenze climatiche, energia, futuro sostenibile

 

I cambiamenti climatici in corso ci richiedono di trovare soluzioni sostenibili e quanto più rapide. Ci possiamo domandare se quelle tanto reclamizzate negli ultimi decenni siano ancora percorribili. Affascinanti, apparentemente ecosostenibili, si sono rivelate soluzioni inefficaci, costose da gestire, il cui monopolio si è scoperto in mano a singole superpotenze, favorite da una politica che ne favorisce la diffusione, lasciandoci però tonnellate di rifiuti da gestire. Soluzioni ideologiche il cui rapporto di efficacia (dato dal costo per produrre una quantità di energia  a fronte dei costi di produzione, gestione e smaltimento) non appare essere conveniente. L’autore richiama un saggio di uno studioso Franco Battaglia che sembra apparire una voce fuori dal coro mediatico, ponendo davanti al lettore alcune constatazioni di carattere economico non trascurabili considerando che si potrebbero impiegare meglio i pochi fondi disponibili investendo nella ricerca. Un articolo da meditare, cercando di andare oltre il politically correct per ricercare soluzioni percorribili, evitando di finire su strade polverose e accidentate.

L’illusione dell’energia dal Sole
Nel 2017 uscì un libro di Franco Battaglia, docente di chimica dell’ambiente all’Università di Modena dal titolo L’illusione dell’energia dal sole (21esimo secolo). Un libro che non ebbe la diffusione che meritava (oggi è introvabile) forse per la presentazione da parte di un noto, quanto inviso, leader politico, che stigmatizzava come il volume fosse uno studio per “conoscere le potenzialità dell’energia solare” e fare “chiarezza su una materia fondamentale per la vita futura del Pianeta”. La domanda che si poneva il leader politico era “Possono i pannelli fotovoltaici risolvere il grande dilemma energetico?”.

Franco Battaglia diceva di no ed oggi lo ribadisce e lo spiega con scienza e coscienza, senza rinunciare a smontare il grande bluff della politica cosiddetta ambientale, che condiziona pesantemente il consenso sociale e per essere – nello stesso tempo – liberi dalle suggestioni che quotidianamente ci impongono i tanti illusionisti dell’ecologismo di parte.

Battaglia utilizza un titolo accattivante per il suo libro e spiega le ragioni che l’hanno spinto a scrivere questo saggio: “Che l’energia dal sole possa significativamente contribuire ai bisogni energetici dell’Umanità è una grande colossale illusione. Tipicamente, essa nasce dall’osservazione che il sole invia sul pianeta un’energia che è diecimila volte maggiore di quella di cui l’Umanità ha bisogno. Purtroppo chi si illude e soprattutto cerca di illudere gli altri con argomenti di questo tipo non capisce che l’energia che usa l’Umanità non deve essere diluita nel tempo (quindi deve sempre fornire una potenza adeguata), nello spazio ed intermittente.

In pratica, un’energia erogata con una sola di queste caratteristiche è inservibile all’Umanità”. Per Battaglia l’energia che proviene dal sole o dai venti ha tutte e quattro quelle caratteristiche:

diluita nel tempo (bassa potenza)
diluita nello spazio (richiede l’impiego di vasti territori)
intermittente (il sole non brilla sempre né il vento soffia sempre)
inaffidabile (il vento non ci preavvisa quando smette di soffiare)

È incontrovertibile che il sole abbia alimentato l’Umanità al 100 per cento fino a tre secoli fa (quando il pianeta era popolato da meno di mezzo miliardo di anime), ma oggi, a dispetto di tutte le nuove tecnologie, il contributo del sole ai bisogni energetici dell’Umanità è inferiore al 9%, un valore che va interpretato e discriminato (7% dovuti all’idroelettrico (necessario negli impianti delle dighe) e 2% attribuibile al totale di eolico, fotovoltaico, solare termico, solare termodinamico, biocarburanti, e altri metodi in studio).

Battaglia sostiene la tesi che l’energia dal Sole è quindi l’energia del passato. Un passato che mai più ritornerà, a meno che la popolazione del mondo torni a quel mezzo miliardo di abitanti di tre secoli fa. Ipotesi che fa rabbrividire perché significherebbe la morte del 75% degli abitanti della Terra. Ovviamente le osservazioni di Battaglia non trovano il consenso né in primo luogo degli speculatori né, soprattutto, “degli pseudo-scienziati di complemento, dei disinformatori mass-mediatici in servizio permanente effettivo, e … della gente comune, disorientata e male informata”, per dirla con Renato Angelo Ricci, presidente emerito della Società italiana di fisica, che ha curato la prefazione al libro e condivide con Battaglia il vertice dell’Associazione Galileo 2001

Secondo Ricci, “Battaglia usa un’arma che è scomoda e sgradevole”, quella della “verità”. In ogni caso, prosegue Ricci, “... ci dice, prove scientifiche e dati tecnici alla mano, che il contributo possibile di tecnologie che trasformino l’energia solare corrente o di combustibili e carburanti da essa generati è marginale e tale resterà”.

Facciamo un pò di conti
Dal 1992 al 2016, secondo gli studi dell’Authority per l’energia, gli Italiani hanno pagato di tasca propria qualcosa come 6,5 miliardi di euro l’anno in Cip6, la voce in bolletta “dedicata” al finanziamento delle energie pulite che, tradotto, significa 30-40 euro per ognuno di noi. Secondo Battaglia “ per soddisfare solo l’1 % del fabbisogno elettrico italiano col fotovoltaico bisogna spendere oltre 20 miliardi di euro, coi quali, si potrebbero invece installare sei reattori nucleari e soddisfare il 25 per cento del nostro fabbisogno”.

E al danno si aggiungerebbe la beffa visto che: “dopo aver installato i pannelli (o le turbine eoliche) bisognerà lo stesso installare i reattori convenzionali (nucleari, a gas o a carbone), che devono esserci, pronti a partire, quando non brilla il sole o non soffia il vento sennò si va in black-out”. Insomma, sottolinea Battaglia, eolico e fotovoltaico non solo non sono alternativi, ma non sono neanche integrativi e sarebbero, allo stato attuale, “un grave ostacolo alla produzione di energia abbondante ed economica, necessaria per la sopravvivenza della nostra civiltà”.

Un reattore nucleare costa tre miliardi; per erogare la stessa energia con l’eolico o il fotovoltaico bisogna installare seimila turbine eoliche (sei miliardi) o 60 miliardi in pannelli fotovoltaici. Tre, sei, sessanta: cosa è più economico”. Ma chi c’è allora dietro tutto questo “affannarsi” per rincorrere le energie pulite? “Dietro c’è la grande torta che alcuni intendono confezionare e spartirsi a nostro danno. Si ricordi, conclude Battaglia, tre miliardi oppure sei miliardi oppure 60 miliardi per ogni GW-anno di energia elettrica prodotta”. 

L’alternativa per abbandonare al più presto i fossili non può che essere il nucleare di nuova generazione che ci consentirebbe di arrivare, si spera fra una decina di anni, ad una messa in funzione delle centrali a fissione. Vale la pena quindi investire in sistemi non efficienti invece di concentrarci sulla ricerca? Da meditare.

Gian Carlo Poddighe

photo in anteprima @andrea mucedola

 

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