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Ritrovati resti di una nave del periodo di Elisabetta I interrati in una cava del Kent

tempo di lettura: 6 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: ARCHEOLOGIA NAUTICA
PERIODO: XVI SECOLO
AREA: GRAN BRETAGNA
parole chiave: Enrico VIII, Elisabetta I , navi inglesi, costruzioni navali

 

Nell’aprile 2022, alcuni operai di CEMEX, una società specializzata nel ramo dei materiali di edilizia, hanno scoperto inaspettatamente i resti di una nave di epoca elisabettiana, mentre effettuavano delle operazioni di dragaggio sul promontorio di Dungeness, nel Kent. Il ritrovamento, avvenuto in una cava di ghiaie allagata a circa 300 metri dalla costa, ha sorpreso le maestranze che hanno immediatamente contattato il Consiglio della Contea di Kent di questa straordinaria scoperta.

Un secolo d’oro per la marittimità
Durante il XVI secolo, i commerci marittimi si incrementarono grazie alle nuove scoperte geografiche che di fatto avevano stabilito un monopolio della Spagna e del Portogallo negli oceani conosciuti del mondo. Una situazione che non poteva essere accettata dalle marine del nord, come quella olandese e inglese, che incominciarono a sviluppare una loro capacità “offensiva”.

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Enrico VII Tudor, figlio di Edmondo Tudor, fratellastro di Enrico VI d’Inghilterra, e di Margaret Beaufort, discendente dei Lancaster,  conquistò la corona alla battaglia di Bosworth Field sconfiggendo Riccardo III d’Inghilterra. La dinastia Tudor, da lui fondata, avrebbe governato l’Inghilterra per oltre un secolo, fino agli inizi del Seicento. Determinato uomo politico (fu soprannominato il Salomone inglese), Enrico VII riuscì a procurare al suo paese un’influenza notevole nella politica europea, grazie soprattutto all’alleanza con la Spagna., Va ricordato per la sua tenacia nella lotta alla corruzione con la creazione di un’amministrazione efficiente (anche se ritenuta oppressiva ed esosa da parte dei sudditi). Enrico VII fu il primo a comprendere i vantaggi politici e strategici dell’insularità dell’Inghilterra, favorendo i viaggi transoceanici e gettando le basi per il futuro sviluppo della Royal Navy. Gli succedette Enrico VIII  (1491 – 1547), re d’Inghilterra dal 1509 alla sua morte, forse più celebre per le sue numerose mogli e padre della regina Elisabetta I  – estratto da wikipedia – olio su tavola, National Portrait Gallery

Fu Enrico VII, padre di Enrico VIII, a dare inizio ad un serio programma di costruzione navale per la creazione di una marina specificatamente da guerra, realizzando cinque navi militari per la flotta reale, tra cui due  caracche a quattro alberi, molto più grandi delle navi mercantili inglesi che, fino ad allora, erano armate alla convenienza ed impiegate a scopo militare. Enrico VIII perseguì il programma del padre facendo costruire cantieri navali sul Tamigi a Deptford (1513) e Woolwich (1512), tutti in prossimità di Greenwich, dove il re aveva un palazzo reale.

Oltre ai cantieri per la costruzione delle navi, Enrico VIII fece costruire grandi magazzini, per rifornire le unità navali gestite, per la prima volta, da una autorità amministrativa della Marina reale, il Navy Board, che sovrintendeva alla gestione della flotta reale. Il legname per la costruzione navale proveniva dal sud dell’Inghilterra, dalle grandi foreste di querce del Kent e del Sussex. Quando Enrico VIII morì, nel 1547, la marina inglese poteva contare su più di 40 navi, una flotta oceanica che Elisabetta I seppe amministrare con intelligenza e capacità, circondandosi di valenti capitani, spregiudicati ma con grandi capacità marinaresche.

Una nave inaspettata
La scoperta dei resti di una nave del periodo elisabettiano è un evento straordinario che potrebbe contribuire a chiarire molti aspetti di quel periodo affascinante della storia della marineria; anni in cui, a seguito della grande espansione dei commerci marittimi, il Canale della Manica divenne il corridoio strategico principale lungo la costa atlantica europea.

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Questo è un dipinto della Mary Rose dopo la ricostruzione del 1536. In quel momento trasportava circa 30 cannoni pesanti. Sul ponte principale e sul ponte di batteria di poppa c’erano circa 50 pezzi più leggeri, per un totale di 91 cannoni: 15 di bronzo, il resto in ferro – Autore  AnthonyAnthony  – Fonte Anthony roll  1546WP Mary Rose Anthony Roll.jpg – Wikimedia Commons

Del XVI secolo ricordiamo la Mary Rose, una caracca di 600 tonnellate a quattro alberi, una delle prime navi da guerra inglesi con cannoni posizionati sul ponte di batteria, costruita in Inghilterra sotto il regno di Enrico VIII. La Mary Rose, varata nel 1510 a Portsmouth, fu una delle prime navi da guerra progettata appositamente per servire nella English Navy. Nel tempo venne però modificata per aumentare la sua capacità bellica, a discapito della sua stabilità, cosa che, come ricorderete in un articolo dedicato, le fu fatale. La Mary Rose affondò infatti il 19 luglio del 1545 durante una battaglia navale contro la flotta francese di invasione nei pressi di Portsmouth, Inghilterra. Durante lo scontro la nave si inclinò su un fianco ed affondò in meno di 15 metri d’acqua, sotto gli occhi del re Enrico VIII che osservava la battaglia dall’alto del Southsea Castle. A seguito del recupero della nave, furono ritrovati strumenti nautici e armamenti che diedero un importante quadro della marineria inglese dell’epoca.

Anche se l’identità della nave ritrovata a Dungeness non è stata ancora scoperta, dalle sue caratteristiche architetturali, gli archeologi ritengono che fosse stata costruita durante un “periodo di transizione” della costruzione navale in Europa, in cui venne adottata una tecnica detta “carvel“, già in uso da secoli nel Mediterraneo, in sostituzione del clinker, il tipo di tecnica di costruzione navale prediletta dai Vichinghi.

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la differenza fra le due tecniche costruttive, clinker e carvel – Autore Willhig Clinker-carvel.svg – Wikimedia Commons

Nella tecnica di costruzione degli scafi detta clinker, i bordi fasciati venivano sovrapposti mentre nel carvel veniva impiegata una robusta intelaiatura, ottenendo uno scafo più pesante e più rigido. In pratica, la costruzione del clinker prevedeva assi longitudinali sovrapposte di “legno spaccato” (vedi disegno in alto) fissate insieme su travetti molto leggeri. Nel caso della tecnica carvel, l’intelaiatura interna veniva costruita per prima e il fasciame esterno veniva successivamente aggiunto per creare uno scafo liscio. Sebbene le navi costruite con tecnologia clinker fossero complessivamente più leggere, spostando meno acqua, erano meno rigide fattore che limitava (limita) i piani velici che la nave poteva armare. In parole semplici, le navi costruite in carvel, avendo una struttura più pesante, potevano essere costruite con dimensioni maggiori e supportare velature maggiori.

Una curiosità
il termine carvel deriverebbe da carvelle (“piccola nave; caravella”), usato nella lingua inglese quando le caravelle incominciarono a divenire popolari nelle acque del Nord Europa (dal c. 1440 in poi)

La ricerca sullo scafo interrato ha permesso il recupero di oltre 100 assi dello scafo della nave, datati, attraverso un’analisi dendrocronologica, tra il 1558 e il 1580. Le stesse hanno confermato che le assi erano state realizzate con legno di quercia inglese, probabilmente proveniente dalle grandi foreste del sud dell’Inghilterra. La tecnica costruttiva è risultata simile a quella utilizzata sulla già citata Mary Rose, che era stata costruita tra il 1509 e il 1511, e sulle altre navi che esplorarono le coste atlantiche del Nuovo Mondo e dei mari orientali.

Sebbene sia stato scoperto a 300 metri dal mare, in quella che oggi è una cava, gli esperti ritengono che il sito fosse un tempo sulla costa e che la nave sia naufragata su quel promontorio di ciottoli o fosse stata abbandonata alla fine della sua vita lavorativa.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è anthony-firth-wessex-archeology.jpegAntony Firth, Capo del Marine Heritage Strategy presso l’Historic England, ha dichiarato che “I resti di questa nave sono davvero significativi, ci aiutano a comprendere non solo la nave stessa, ma il panorama più ampio della costruzione navale e del commercio in quel periodo così dinamico”.

In attesa di una sistemazione adeguata, dopo i rilievi in corso, il fasciame ritrovato sarà riseppellito nel sedimento limaccioso della cava dove è stato scoperto in modo che il limo possa continuare a preservarne i resti.

 

Fonti
Quarry workers make ‘unexpected’ discovery of ship from Queen Elizabeth I’s reign | Live Science
https://www.wessexarch.co.uk/news/rare-elizabethan-ship-discovered-quarry-300-metres-coast
Ship from Elizabethan period found buried in quarry (heritagedaily.com)
16th-Century Ship Discovered in England – Archaeology Magazine
https://www.wessexarch.co.uk/news
Il relitto della Mary Rose: una caracca del XVI secolo ci racconta la vita sulle navi di Enrico VIII • (ocean4future.org)

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