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il “mostro del Caspio” avrà dei successori?

tempo di lettura: 6 minuti

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ARGOMENTO: MARINE MILITARI
PERIODO: XX – XXI SECOLO
AREA: RUSSIA
parole chiave: Ekranoplan, Unione Sovietica, KM, classe LUN
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Nel secolo scorso l’Unione Sovietica iniziò a sviluppare un enorme ekranoplano, il KM, che, sebbene ricordasse nelle forme un aeromobile, in realtà era una strana “nave volante”. A metà degli anni ’60, quando incominciarono ad apparire le prime immagini del KM, la CIA incrementò le attività di spionaggio per monitorare lo sviluppo di quel bizzarro strano che fu presto soprannominato il “Mostro del Mar Caspio“. Il KM (Korabl Maket per “modello di nave”) era un veicolo sperimentale ad effetto suolo (GEV) sviluppato sin dal 1965 dal Alekseyev Central Hydrofoil Design Bureau che entrò in servizio nel 1966 quando fu assegnato per la sperimentazione alla Marina sovietica fino al 1980.

A seguito di un incidente nel Mar Caspio e sulla base delle esperienze maturate fu quindi realizzato un nuovo veicolo ad effetto suolo, l’ekranoplano classe Lun (Progetto 903) per sperimentarne un possibile impiego bellico. A tal riguardo fu equipaggiato con sei missili anti-nave Moskit posti sulla carlinga. Essendo un mezzo sfruttante l’effetto suolo si spostava a pochi metri dalla superficie su una sorta di cuscinetto d’aria tra le ali e la superficie sottostante. 

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il principio di funzionamento dell’effetto suolo – da documento declassificato della CIA

In pratica, a differenza di un normale aeromobile, non sfruttava la portanza sulle ali per poter volare, ma si appoggiava su un cuscino d’aria tra il velivolo e la superficie, che poteva essere acqua o terra purché sostanzialmente piatta.
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Raccontiamo ora la sua storia 
L’ekranoplano era alimentato da otto turbofan Kuznetsov NK-87, montati su canard anteriori, ciascuno dei quali produceva 127,4 kN (28.600 lbf) di spinta. Come accennato, la portanza veniva generata deviando verso il basso le masse d’aria in arrivo. Volando vicino ad una superficie “solida”, la pressione dell’aria aumentava sulla superficie inferiore dell’ala con un effetto “cuscino” che aumentava il rapporto portanza-resistenza.  In questo modo l’ekranoplano poteva raggiungere una velocità massima di 550 chilometri all’ora (340 mph). Essendo stato concepito per un uso bellico marittimo, era stato equipaggiato per contrastare bersagli navali e poteva trasportare sulla carlinga sei missili montati a coppie P-270 Moskit (zanzara). Nonostante fosse un mezzo innovativo, mostrò sin dall’inizio i suoi inconvenienti: per utilizzare l’effetto suolo doveva volare a un’altezza di 1,5-3,0 m dall’acqua a causa della sua limitata apertura alare, cosa che gli impediva di operare con mare anche leggermente mosso. Inoltre, potendo operare solo per mezzo dell’effetto suolo, non poteva salire in quota come gli aerei per aumentare il suo raggio di azione.

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Modellino  del MD 160 – questo mezzo era equipaggiato con sei lanciatori per il missile da crociera anti-nave supersonico sovietico P 270 Moskit (nome in codice NATO SS-N-22 Sunburn, uno dei due missili con quella designazione). Il sistema missilistico fu originariamente progettato per essere lanciato dalle navi, ma furono realizzate varianti per essere lanciati da terra, da sottomarini, da aerei  (Sukhoi Su-33, una variante navale del Sukhoi Su-27) e dall’ekranoplan classe Lun – autore  A. Morgunovskaya Экраноплан Лунь.jpg – Wikimedia Commons

Modellino  del MD 160 – questo mezzo era equipaggiato con sei lanciatori per il missile da crociera anti-nave supersonico sovietico P 270 Moskit (nome in codice NATO SS-N-22 Sunburn, uno dei due missili con quella designazione). Il sistema missilistico fu originariamente progettato per essere lanciato dalle navi, ma furono realizzate varianti per essere lanciati da terra, da sottomarini, da aerei  (Sukhoi Su-33, una variante navale del Sukhoi Su-27) e dall’ekranoplan classe Lun – autore  A. Morgunovskaya File:Экраноплан Лунь.jpg – Wikimedia Commons

Di fatto con quelle caratteristiche ne fu costruito un solo modello, l’MD-160, che entrò in servizio con la Caspian Flotilla della marina sovietica nel 1987, restando in servizio fino alla fine degli anni ’90. In seguito restò inutilizzato a Kaspiysk, una base navale del Mar Caspio, fino al 2020 quando, con l’intenzione di essere esposto al pubblico a Derbent in Daghestan, fu tentato il suo trasporto via mare.

Sebbene il tratto da percorrere fosse solo di 60 miglia, durante il rimorchio si arenò al largo di una spiaggia sabbiosa. Lo scafo, esposto alle onde nella zona di surf, incominciò ad imbarcare acqua per cui fu tirato fuori dall’acqua e rimorchiato a terra.

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A-90 Orlyonok (in the park “North Tushino”) – user SimmFile:A-90 Orlyonok 1.JPG – Wikimedia Commons

Fu realizzato anche un mezzo di dimensioni più contenute, l’Orlyonok, la cui prima unità volante (S-21) fu testata sul fiume Volga nell’autunno del 1972. Trasferita nel Mar Caspio, per continuare i test, si schiantò durante i test, a causa della qualità  della lega utilizzata per lo scafo. A differenza del MD 160, l’S-21 era stato progettato come trasporto e veicolo d’assalto anfibio ed era dotato di ruote per l’alaggio e il decollo da terra. Ne furono realizzati nel tempo quattro modelli, che sono tutti ormai in disarmo. Alla fine degli anni ’80, le forze armate russe fecero costruire, parzialmente, un secondo ekranoplan simile al MD 160 però riprogettato come ospedale da campo mobile per un rapido dispiegamento in qualsiasi località oceanica o costiera. Fu denominato Spasatel (“Soccorritore”) ma non fu mai ultimato; nel 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’annullamento dei finanziamenti militari, la sua costruzione fu interrotta ed il suo relitto è ora immagazzinato in un vecchio complesso industriale all’interno della città di Nizhny Novgorod.

Un’idea bizzarra … ma ci sarà un futuro?
Recentemente la Russia ha rilanciato questo progetto sviluppando nuovi velivoli ad effetto suolo (GEV) in grado di decollare ed atterrare in acqua, eliminando quindi la necessità di moli di ormeggio o piste di atterraggio. Secondo quanto dichiarato dall’industria, sarebbero in grado di trasportare più carico di un aereo convenzionale delle stesse dimensioni e, grazie al loro profilo di volo, potrebbero essere impiegati in compiti di sorveglianza, essendo invisibili alla maggior parte dei radar.

Il capo progettista Georgy Antsev dell’Akekseyev Central Hydrofoil Design Bureau (CHDB) ha dichiarato a Sputnik News che stanno lavorando su un nuovo prototipo di ekranoplan, denominato A-050 che avrà un peso al decollo di 50 tonnellate e sarà destinato sia al mercato interno che internazionale. Di fatto il CHDB ha recentemente presentato due “concetti” di ekranoplan allo show aereo MAKS: il primo adatto per il trasporto passeggeri, mentre il secondo per compiti di polizia marittima. In pratica una specie di motovedetta armata con cannoni e missili che, grazie alla alta velocità raggiungibile, sarebbe ideale per missioni antipirateria e di polizia costiera. Il nuovo velivolo A-050 sarà dotato di avionica e dispositivi di navigazione moderni e, volando appena sopra l’acqua, sarà invisibile ai radar ed essere in grado di lanciare i suoi missili prima di essere individuato. Secondo Antsev avrà un peso al decollo di 54 tonnellate e una capacità di carico di nove tonnellate. Alimentato da motori booster R-195, avrà una velocità di crociera di 250-300 miglia all’ora con una autonomia di 3.000 miglia. 

Chissà se Mosca voglia ritornare sui suoi passi risuscitando il vecchio progetto di una nave di maggiori dimensioni, in grado di fare da piattaforma per altri velivoli e mezzi … una specie di portaerei in grado di viaggiare a velocità decisamente superiori a qualsiasi mezzo di superficie ed armata con missili da crociera? Per ora è noto solo che un prototipo ad uso militare è in corso di sviluppo e sarà disponibile per il 2027.

E nel resto del mondo?
Lo sviluppo tecnologico di sistemi GEV sembra essere condiviso anche da altri Paesi. Singapore, Stati Uniti, Cina, Iran oltre alla Russia, stanno lavorando a diversi progetti che mirano a riportare in vita questi mezzi anche se con scopi apparentemente più pacifici.

Wigetworks, con sede a Singapore, ha realizzato il prototipo AirFish 8 che si basa sul lavoro svolto dagli ingegneri tedeschi Hanno Fischer e Alexander Lippisch durante la Guerra Fredda. Negli Stati Uniti, The Flying Ship Company, una startup sostenuta da investitori privati, sta lavorando a un drone ad effetto suolo per spostare merci ad alta velocità. Il progetto è in fase di sviluppo e la startup ritiene di potere realizzare il drone entro un periodo di sette anni. Un’altra startup americana, la Regent Craft, sta studiando un sistema di seaglider per collegare le principali città costiere del Paese. In Cina, un nuovo modello di ekranoplano, chiamato Xiangzhou 1, ha volato per la prima volta nel 2017 ed ha già ricevuto l’abilitazione al volo dalla China’s Classification Society per cui sarà presto disponibile per la vendita commerciale. Un uso militare non è noto.

Andrea Mucedola

In anteprima Lun-class ekranoplan in 2021 – autore Alexey Komarov
File:Lun-class ekranoplan 2021-09-24-4.jpg – Wikimedia Commons
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Riferimenti
Экраноплан “Лунь” проект 903 – igor113 — LiveJournal
Take A Look At These Incredible Shots Of The Russia’s Sole Completed Lun-Class Ekranoplan – The Aviationist
Russia Revives Its Soviet-Era Ekranoplan Project (valuewalk.com)
The Soviet Union’s Lun-Class Ekanoplane (businessinsider.com)
Jupyter Notebook Viewer (nbviewer.org)
http://www.ckbspk.ru/en/products/ekranoplanyi/

photo credit Igor 113

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