livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: Von Spee, Fisher, Falklands
Dopo la battaglia di Coronel, mentre la squadra di Von Spee rientrava a Valparaíso, la Canopus ed il Glasgow ed il mercantile armato Otranto diressero verso le Falkland dove giunsero il giorno 8 novembre 1914. Il governatore dell’isola, temendo l’arrivo dei Tedeschi prima dell’arrivo dei rinforzi, decise di far arenare la Canopus, all’interno del porto, collegandola con una serie di posti di avvistamento sulle colline dietro Port Stanley in modo da usare la corazzata come batteria difensiva costiera. Dal Canopus furono sbarcati anche dei pezzi di artiglieria dell’armamento secondario per creare delle batterie antisbarco. Solo il 4 di novembre il console inglese di Valparaíso avvisò Londra della sconfitta subita a Coronel da parte della squadra tedesca. L’Inghilterra, cadde in uno stato di confusione, per quanto ritenuto impossibile, la Royal Navy era stata sconfitta. L’ammiraglio Sir John Arbuthnot Fisher, appena richiamato da Winston Churchill primo lord dell’Ammiragliato si insediò il 1 di novembre e decise che i nuovissimi incrociatori da battaglia Invincible e Inflexible dovevano essere inviati a caccia della squadra di Von Spee. Fisher temeva che impadronendosi delle Falklands, l’ammiraglio tedesco avrebbe reso difficili se non impossibili i traffici mercantili con il Cile e l’Argentina, con conseguenze economiche gravissime. Di fatto dal primo si importavano materie prime essenziali (rame, fosfati, ecc.) e dalla seconda grandi quantità di carne. Fisher scelse per l’impresa il viceammiraglio Doventon Sturdee, Capo di stato maggiore del precedente Primo Lord del mare, allontanandolo dall’ammiragliato.
Admiral Sir Frederick Doveton Sturdee, 1859-1925 – ritratto a mezzo busto del pittore Sir Arthur Stockdale CopeAdmiral Sir Frederick Doveton Sturdee, 1859-1925 RMG BHC3042 – Doveton Sturdee – Wikipedia
L’ordine di Fisher era di far partire le due navi entro una settimana insieme agli incrociatori corazzati Carnarvon, Cornwall e Kent e due incrociatori leggeri il Bristol ed il Glasgow, quest’ultimo ai lavori in Sud America per riparare i danni subito nello scontro di Coronel. I due incrociatori da battaglia partirono da Devonport l’11 novembre. Nel frattempo Fisher considerò le ipotesi possibili; Von Spee avrebbe potuto dirigersi verso il Canada o cercare di passare in Atlantico attraverso il canale di Panama. Per quanto sopra inviò alcune navi lungo la costa della California e rinforzò il gruppo navale delle Antille con un altro incrociatore da battaglia. Il 29 novembre i due incrociatori da battaglia, si riunirono presso Abrohols Rock con il resto della squadra e giunsero il 7 dicembre alle Falklands. Dopo la lunga navigazione tutte le navi avevano i depositi di carbone vuoti ed iniziarono le operazioni di rifornimento. Intanto Von Spee, dopo la breve sosta a Valparaíso, si diresse a Mas Afuera, dove si rifornì attendendo l’arrivo degli incrociatori; quindi salpò il 15 novembre per la baia di San Quentin per rifornirsi nuovamente e dirigersi verso Capo Horn per poi dirigersi per rientrare in patria. Nonostante le avverse condizioni meteo, il temibile capo venne doppiato dalla flotta tedesca fra l’1 e il 2 dicembre e la mattina del 2 venne catturato un cargo, il veliero Drummuir, carico di antracite. Per integrare le scorte di carbone Von Spee si fermò tre giorni nell’isola di Picton dove riunì gli ufficiali comunicandogli che la prossima meta sarebbero state le isole Falkland, dove avrebbero distrutto le istallazioni ed i depositi di carbone inglesi. La decisione non suscitò l’entusiasmo negli ufficiali che fecero osservare all’ammiraglio che nella battaglia di Coronel erano stati utilizzati circa la metà dei proiettili da 210 in dotazione, ma niente valse a fargli cambiare idea. Il giorno 6 le navi partirono verso le Falklands e, al mattino dell’8, il FGS Gneisenau ed il FGS Nurnberg, che erano in avanscoperta, giunsero in vista di Port Stanley, nel momento in cui le navi inglesi erano alle prese con le operazioni di rifornimento di carbone. Le navi tedesche furono però avvistate dai posti di osservazione sulle colline ed i cannoni della Canopus aprirono il fuoco. l due incrociatori tedeschi sorpresi da una così pronta azione, accostarono in fuori e avvistarono tutta la squadra inglese, distinguendo i caratteristici alberi a tripode degli incrociatori da battaglia.
HMS Inflexible – Fonte libreria del Congresso – Detroit Publishing Co., publisher. Gift to LOC; State Historical Society of Colorado; 1949 Inflexible LOC det 4a16122.jpg – Wikimedia Commons
Informato via radio Von Spee, non sapendo che le navi inglesi non potevano muoversi, prese la decisione di ritirarsi, dirigendosi verso sud, alla ricerca di un piovasco dove nascondersi e far perdere le proprie tracce. Alle 10.00 Sturdee, ultimate le operazioni di rifornimento, uscì da Port Stanley e ordinò agli incrociatori da battaglia di dirigere alla massima velocità per impedire agli incrociatori corazzati di riunirsi al resto della forza tedesca. Alle 12.50 l’HMS Inflexible, unità capo fila del Gruppo inglese, aprì il fuoco contro il Leipzig a una distanza di 14.500 metri. Von Spee, rendendosi subito conto del possibile esito di uno scontro (sia per le velocità reciproche che per l’armamento del nemico a fronte del quale gli incrociatori tedeschi erano in netta inferiorità) diede l’ordine agli incrociatori leggeri di tentare la fuga, mentre con lo Scharnhorst e il Gneisenau avrebbe affrontato le navi inglesi.
incrociatore corazzato tedesco Scharnhorst – Fonte The Admiralty of the Atlantic: an Enquiry into the Development of German Sea Power, Present, and Prospective, Longmans, Green, 1908 File:Scharnhorst2.jpg – Wikimedia Commons
La battaglia vera e propria iniziò alle 13.30, anche se le salve inglesi non centrarono le unità tedesche a causa dello scarso addestramento al tiro su grandi distanze. La battaglia prese l’aspetto di un duello tra Inflexible e lo Scharnhorst e l’Invincible e lo Gneisenau; alle 13.45, l’Invincible, fu colpito e costretto ad accostare in fuori cosa, permettendo a Von Spee di riprendere la sua fuga verso Sud. La battaglia riprese alle 14.50, prima da 13.800 metri (che scesero a 10.800). Questa volta le navi tedesche vennero subito inquadrate e subirono pesanti danni; il Gneisenau, ricevette parecchi colpi e sbandò a sinistra, mentre lo Scarnhorst si ritrovò in condizioni peggiori, inclinato e con incendi a bordo e, alle 15.15 la grande nave perse il terzo fumaiolo.
schema della battaglia delle Falklands del 1914 – Fonte Eduard Rothert, Karten und Skizzen zum Weltkrieg, Druck und Verlag von A. Bagel, Düsseldorf, 1916.Falklandschlacht.jpg – Wikimedia Commons
A questo punto Sturdee fu costretto a sospendere il fuoco per potersi liberare dal fumo delle sue artiglierie per cui le navi tedesche ne approfittarono per dirigersi verso sud. Alle 15.40 lo Scharnhorst, ormai con le sovrastrutture distrutte e con la prua ormai sott’acqua, inviò un messaggio allo Gneisenau “se le vostre macchine sono intatte cercate di fuggire”; le poche artiglierie ancora intatte continuarono a sparare, e Von Spee tentò un attacco con il siluro. Alle 16.00 l’incrociatore si rovesciò su un fianco e dopo pochi secondi affondò. Fra gli 800 uomini dell’equipaggio non vi fu nessun superstite.
L’HMS Inflexible raccoglie i naufraghi del FGS Gneisenau – Fonte IWM – autore Paymaster Sub Lt Arthur Dyce Duckworth (sull’HMS Invincible) HMS Infexible Falklandy.jpg – Wikimedia Commons
Lo Gneisenau, rimase solo contro gli avversari, alle 17.00 fu colpito al timone e la nave cominciò ad accostare in tondo; fu l’inizio della sua fine e dopo mezz’ora, con tutte le sovrastrutture distrutte, la velocità ridotta a 8 nodi, quasi tutti i cannoni tranne uno ridotti al silenzio per mancanza di munizioni e l’equipaggio dimezzato, l’incrociatore si fermò. I superstiti dell’equipaggio furono raccolti a poppa e venne dato l’ordine di abbandonare la nave; gli uomini si gettarono nel mare gelido, in attesa di essere raccolti dai vincitori. Verso le 18.00 la nave si rovesciò scomparendo. La battaglia delle Falkland era terminata e nei depositi munizioni dei due incrociatori inglesi erano rimasti circa 20 colpi; dalle gelide acque furono recuperati solo 190 superstiti.
Battaglia delle Isole Falkland, 1914. La Scharnhorst si ribalta e affonda mentre la Gneisenau continua a combattere – Autore William Wyllie Battle of the Falkland Islands, 1914 (retouched).jpg – Wikimedia Commons
Nel frattempo, i tre incrociatori leggeri tedeschi, che si erano diretti verso sud, furono raggiunti dagli incrociatori Glasgow, Cornwall e Kent. Anche in questo caso, gli inglesi erano in vantaggio, infatti disponevano di 30 cannoni da 152mm contro 30 da 105. Alle 14.45 il Glasgow aprì il fuoco ed il Leipzig fu colpito una prima volta; alle 15.15 iniziò a perdere velocità e fu preso di mira dal Glasgow e dal Cornwall. Verso le 17.00 il Nurberg apri il fuoco contro il Kent che rispose dopo una decina di minuti, ma la svolta si ebbe quando le caldaie dell’incrociatore tedesco iniziarono a funzionare male; il Kent, si avvicinò a 5.400 metri, utilizzando tutti i suoi pezzi contro la nave tedesca. Verso le 19.00 sul Leipzing, ormai senza munizioni, il comandante Haum, fatti lanciare tre siluri contro le unità inglesi, fece aprire le valvole di affondamento e diede l’ordine di abbandonare la nave. La nave si rovesciò lentamente sul lato sinistro e con le sue bandiere al vento affondò, mentre gli uomini si gettavano nelle acque gelide. Ancora una volta i superstiti furono pochi, solo una ventina. Alle 19.27 anche il Nurberg, scomparve fra le onde trascinando quasi tutto l’equipaggio. Della squadra tedesca solo il Dresden riuscì a sottrarsi all’affondamento, grazie ad un piovasco, e giunse troppo tardi per combattere le altre unità.
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ufficiale di complemento della Marina Militare italiana, specializzato in mine e dragaggio (guerra di mine navali), dopo il congedo entra nelle allora Ferrovie dello Stato dove svolge diversi incarichi fino al 2019, data del suo finale pensionamento. Appassionato storico navale è anche socio fondatore del gruppo ANMI di contromisure mine
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