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livello elementare.
ARGOMENTO: OCEANOGRAFIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: GEOLOGIA MARINA
parole chiave: Doline, blue hole, cenote
Gli oceani sono ancora largamente sconosciuti. Per assurdo conosciamo meglio la morfologia geologica di Marte e della Luna di quella della piattaforma continentale e delle formazioni abissali dei nostri oceani.
Le grotte e le doline sottomarine sono comuni sulle piattaforme costiere di natura carsica tutto il mondo [1]. Queste conformazioni si formarono a seguito di ripetute inondazioni e drenaggio della litologia carsica da parte delle oscillazioni a livello del mare durante i periodi glaciali e interglaciali combinati con la salinità più alta delle acque costiere. Tra le più impressionanti vanno ricordati lungo la costa del mare dei Caribi i sistemi di grotte subacquee di “SAC Actun” ed i numerosi “cenote” ancora parzialmente inesplorati. Nei Caraibi occidentali si aprono anche grandi doline verticali, chiamati blue hole, tra cui quelli delle Bahamas (straordinarie strutture, come quello di Dean nelle Bahamas che raggiunge 202 m di profondità) ed il grande buco blu al largo delle coste del Belize (circa 125 m di profondità) studiati dagli oceanografi e dai geologi marini perché rappresentano dei depositi naturali straordinari di informazioni paleo ambientali e paleoclimatiche.
Blue Hole: vista aerea della grande dolina oceanica profonda 400 piedi (Lighthouse Reef Blue Hole) situata ad est del Belize – Dominio pubblico
File:Great Blue Hole.jpg – Wikimedia Commons
Il grande buco blu del Belize è una dolina sottomarina quasi perfettamente circolare, larga oltre 300 metri e profonda circa 123 metri (400 piedi) che si formò da una grotta di calcare durante l’ultima glaciazione. Jacques-Yves Cousteau, che esplorò per primo questo sito, promosse il Great Blue Hole come uno dei dieci siti di immersione più interessanti al mondo, dopo esservisi recato nel 1971 con la sua nave Calypso.
Ciononostante i buchi blu sono meno studiati rispetto alle strutture carsiche dei cenote della penisola di Yucatán che si estendono vicino al confine tra Messico e Belize con profondità d’acqua nell’intervallo di 40-90 m in prossimità di buchi blu con profondità fino a 42 m all’interno dell’estuario tropicale poco profondo da Chetumal, una grande baia del Mar dei Caraibi occidentali sulla costa meridionale della penisola dello Yucatán tra il nord del Belize e nel sud-est del Messico.
Un nuovo blue hole nel mare dei Caraibi
Nel settembre del 2021 fu eseguita una spedizione in collaborazione con Jesus Artemio Poot Villa, un pescatore locale, su un blue hole di profondità sconosciuta nel grande estuario tropicale della baia di Chetumal, nella costa sud-orientale della penisola dello Yucatán, in Messico. Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers a febbraio 2023, ha rivelato la presenza di una dolina sottomarina eccezionalmente profonda a cui è stato dato il nome di Taam ja (cioè acque profonde in lingua Maya) che raggiunge i 274,4 metri di profondità, cosa che la rende di fatto il secondo blue hole più profondo conosciuto al mondo.
(A) Mappa morfologica 3D del TJBH a partire dal fondo marino della baia di Chetumal (circa 5 metri) e scendendo fino a una profondità di 274,4 m di profondità. (B) Immagine del drone aereo del foro blu, caratteristiche del fondo marino che circonda l’ingresso del blue hole e il confronto delle dimensioni con una barca (lunghezza di 8,5 m). (C) Vista subacquea dell’ingresso della dolina fotografato da 20 metri di profondità guardando la parete meridionale (posizione C indicata nel pannello A) – da studio citato
Il Taam ja ‘Blue Hole (TJBH) ha una forma quasi circolare in superficie e comprende un’area di circa 14.000 m2, sprofondando rapidamente con pendenze maggiori di 80° che formano una grande struttura conica verticale.
In particolare, l’ingresso della dolina, che si trova ad una profondità di circa 5 metri, si affaccia su una voragine le cui pareti sono ricoperte da sedimenti, calcare e aspre sporgenze di gesso. Dalle misure chimico fisiche si è osservata una stratificazione idrografica interessante: uno strato ipossico (5-20 metri) seguito da una stratificazione verticale delle acque marine o lacustri causata da un forte gradiente verticale nella massa d’acqua tra i 50 e 80 metri che porta ad uno strato anossico dopo i 110 metri, cosa che condiziona la presenza biologica all’interno della struttura.
L’esplorazione subacquea della dolina è stata condotta con l’impiego di moderne strumentazioni oceanografiche e, dove possibile, con immersioni subacquee, attività che hanno permesso di documentare per la prima volta questa caratteristica struttura sottomarina. Il lavoro non è stato semplice in quanto il fondo marino della Baia Chetumal è costituito da sabbia non consolidata e sedimenti fini normalmente risospesi dai processi di miscelazione del vento e del moto ondoso che hanno spesso ridotto la visibilità tra 1 e 2 m.
Posizione del Taam ja Blue Hole nei Caraibi occidentali all’interno di Chetumal Bay, un estuario tropicale mesoalino semi-chiuso della costa dei Caraibi occidentali che si estende su un’area condivisa tra Messico e Belize, con profondità d’acqua di 2-5 m. Nell’area sono presenti numerosi flussi di acque dolci provenienti dalle lagune costiere. La temperatura dell’acqua varia tra 25-32 ° C . (A) cenote lungo Laguna Bacalar e le posizioni riportate per le Blue hole costiere chiamate Poza A e Poza B all’interno di Chetumal Bay (Carrillo et al., 2009b), vicino al Messico e Belize Border e (B) livelli di contorno sovrapposti su immagini subacquee del foro blu ottenuto da immagini raster georeferenziate scattate dalle registrazioni del sonar di Sidescan – da studio citato
Le pareti interne sono apparse ricoperte da biofilm, sedimenti e sporgenze rocciose di 2-3 m di forma irregolare lungo le pareti interne del TJBH. Nella colonna d’acqua, tra 15 e 20 metri, è stato notato uno strato formato da particelle con una luce diffusa generale e una ridotta visibilità. Le pareti sono apparse ricoperte da uno strato a grana fine (presumibilmente gesso) rivestite da biofilm algali marroni con presenza di vermi e strutture calcaree esposte di cirripedi. Non sono stati osservati organismi pelagici durante le immersioni.
caratteristiche morfologiche e biologiche al TJBH. (A, B) bordo d’ingresso alla parete meridionale circondato da una piattaforma calcarea piatta, che fa parte del fondo marino della baia di Chetumal (C, D) Le patch bianche esposte di calcare dalle rocce sono intercalate con biofilm e (E) sporgenze calcaree di 2-3 m. (D, F) Dettaglio dei filamenti di mucoidi che galleggiano nelle acque del buco blu e attaccati alle sue pareti e (G) vermi di ~ 0,01-0,02 m e biofilm che coprono rocce calcare esposte su cui sono stati osservati esemplari di denti di cane morti – da studio citato
Variazioni significative nella salinità e nella temperatura sono state identificate grazie alla profilazione verticale ottenuta impiegando un CTD [2]. In particolare, la temperatura dell’acqua diminuisce scendendo in profondità da 30,0 a 24,7 °C. Attraverso le misure dei profili verticali e dei loro gradienti sono stati identificati i confini tra gli strati d’acqua con le diverse proprietà fisiche (vedi immagine seguente).
misurazioni effettuate durante l’esplorazione del blue hole di Chetumal, da studio citato
I ricercatori sono solo all’inizio per scoprire i misteri di questa nuova grande dolina che scompare nel blue dei Caraibi.
Note
[1] Oltre all’area caraibica, buchi blu grandi e profondi si sono sviluppati in tutto il mondo, come quello di Sansha Yongle in Cina (~ 300 m di profondità), il Dahab in Egitto (~ 130 m di profondità) e il buco blu di Gozo a Malta (circa 14 metri), un fantastico pozzo verticale che presenta sul fondo un’apertura verso l’esterno che porta ad un terrazzamento esterno che scende fino a 60 metri.
[2] Un CTD è uno strumento oceanografico usato per misurare la conducibilità elettrica utilizzata per determinare la salinità (C), la temperatura (T) e profondità (D per “profondità”), che è strettamente correlata alla pressione.
immagine in anteprima da studio citato.
Riferimento
Juan C. Alcérreca-Huerta et alii, First insights into an exceptionally deep blue hole in the Western Caribbean: The Taam ja’ Blue Hole, Front. Mar. Sci., 23 February 2023, Sec. Coastal Ocean Processes
Volume 10 – 2023 | https://doi.org/10.3389/fmars.2023.1141160
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