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Dal diario di Capitan Bitta: la traversata atlantica dell’Amerigo Vespucci (6-10 agosto 2023)

tempo di lettura: 7 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: MARINA MILITARE 
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Nave Vespucci

 

Come ogni anno l’Amerigo Vespucci, nave scuola della marina militare italiana, è partito per la campagna addestrativa degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale. Una attività essenziale per la loro formazione che li trasformerà da giovani studenti del primo anno a giovani Ufficiali, in un duro cammino formativo che passa attraverso le attività marinaresche di bordo, le prime guardie e la consapevolezza delle responsabilità di quel mestiere straordinario che saranno chiamati a fare negli anni futuri. Un’esperienza non da tutti che solo chi la ha fatta può comprendere a pieno.

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Questa campagna è però diversa dalle precedenti, in quanto la nave scuola più bella del mondo, come viene definita all’estero, non rientrerà in Italia dopo i canonici tre/quattro mesi di campagna ma, dopo aver sbarcato gli allievi, continuerà il suo viaggio intorno al mondo in attesa di rimbarcare gli allievi prima classe del prossimo anno. In estrema sintesi, dal 1 luglio 2023 all’11 febbraio 2025 il Vespucci navigherà per venti mesi, approdando in oltre trenta porti in 28 Paesi, toccando tutti i cinque Continenti.

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22 giorni di navigazione da Cabo Verde a Santo Domingo

Questa vecchia signora del mare, la più anziana unità in servizio della Marina Militare italiana1, sfiderà a vela stretti perigliosi portando per il mondo i valori della storia e della cultura nazionale nonché l’eccellenza produttiva italiana a sostegno dell’importanza della marittimità, elemento fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese e a livello globale. Inoltre, sarà il mezzo per sviluppare e consolidare nuove collaborazioni in ambito accademico e universitario, soprattutto nel campo della ricerca scientifica e della tutela del sistema marino, promuovendo altresì gli obiettivi ambientali del World Oceans Day.​

Un cronista speciale
Nell’ambito della nostra collaborazione con capitan Bitta (l’ormai noto Comandante Paolo Giannetti, idrografo e oceanografo), che sta seguendo attivamente la campagna, vogliamo riproporvi alcuni brevi blog cinerenti la tratta atlantica attualmente in corso dall’isola di Cabo Verde a Santo Domingo. I brevi scritti, tipici di un diario di bordo, contengono molte curiosità e informazioni che sono sicuro incuriosiranno molti lettori. Buona e attenta lettura

Dal diario di bordo di Capitan Bitta

… omissis …

Lunedì 7 agosto 2023
tratta Cabo Verde – Santo Domingo 2° giorno di navigazione 

Il Vespucci ha lasciato le Isole di Capo Verde, e si appresta ad effettuare la traversata atlantica verso Santo Domingo: 2.680 miglia nautiche, circa 5.000 chilometri!

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Durante i suoi quattro viaggi Colombo seguì rotte simili ma non identiche sperimentando diverse condizioni di vento. La terza volta scese molto più a Sud-Ovest passando proprio da Capo Verde dopo aver toccato Madeira e le Canarie. L’Amerigo Vespucci sta navigando su una rotta simile affrontando anche un altro tipo di onde: le onde tropicali ovvero perturbazioni atmosferiche (basse pressioni), che scorrono periodicamente in sequenza (una media di cinque al mese) da Est verso Ovest, lungo la fascia tropicale dell’Oceano Atlantico. Queste basse pressioni (vortici antiorari) sono anche chiamate, per la latitudine alla quale si generano, con il nome forse più noto di cicloni tropicali. A volte, soprattutto tra giugno e settembre, essi degenerano in forti perturbazioni, fino a raggiungere la forza di uragani, abbattendosi con forza sulle isole del Mar dei Caraibi, proprio dove sta dirigendo la nostra nave.

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Dall’immagine satellitare, ricevuta questa notte, si nota che un vortice si trova ben al di sotto della rotta del Vespucci (linea tratteggiata): per le prossime 24 ore, dunque, il rischio di forti perturbazioni è quasi nullo.

Martedì 8 agosto 2023
3° giorno di navigazione 

A bordo gli allievi familiarizzano con il lessico marinaresco spesso trovando terminologie tecniche curiose come le bigotte. A bordo, le bigotte sono bozzelli in legno durissimo di forma sferica, schiacciata, forati orizzontalmente da tre o quattro fori, nei quali passa una cima di canapa (corridore) che deve essere tesata.

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Ogni bigotta fa coppia con un’altra bigotta e costituiscono una sorta di paranco: il corridore passa alternativamente nei fori dell’una e dell’altra, e quando viene teso, le bigotte si avvicinano mantenendo tesate le manovre dormienti (quindi fisse) come ad esempio le sartie degli alberi delle navi armate in maniera tradizionale. Sulle navi più moderne (nel caso delle sartie) il lavoro delle bigotte lo fanno invece gli arridatoi.

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L’ arridatoio, detto anche tenditore dal verbo “ridare” ovvero “ripetere la tesatura”, è un meccanismo costituito da un tirante metallico con due viti poste alle estremità, una ad avvitamento destrorso ed una sinistrorsa, usato per portare e mantenere alla giusta tensione i cavi che tengono fissati gli alberi delle navi e delle imbarcazioni.

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Questi cavi sono chiamati “SARTIE” o “PATERAZZI/STRALLI“, a seconda che sorreggano gli alberi trasversalmente o longitudinalmente, ed una volta regolati, non necessitano di essere continuamente manovrati per la navigazione e per questo vengono chiamati “manovre dormienti“. Si distinguono dalle “manovre correnti” che si utilizzano invece per manovrare e orientare vele e pennoni.

Mercoledì 9 agosto 2023
4 ° giorno di navigazione
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Nel lessico marinaresco per VAREA s’intende la parte estrema, affusolata, di un’asta cui è collegata di solito una vela. In particolare, l’estremità del pennone delle vele quadre o quella superiore del boma, del picco e dell’antenna delle vele di taglio.

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Le varee sono attrezzate con un risalto (sporgenza) destinata a dare appoggio agli amantigli (i cavi che reggono i pennoni), mentre le più grandi sono munite di una cavatoia (cavità), praticata per alloggiare pulegge e farvi passare i cavi di manovra.

Alla varea del pennone più alto, si impiccavano in mare i pirati catturati, dopo un rapido e poco formale processo condotto in base alle usanze e al sommario diritto del mare esistente. In alcuni casi il malcapitato veniva appeso e poi alato sotto chiglia (giro di chiglia) subendo un supplizio spesso letale e molto più doloroso  Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è SUPPLIZIO-KEEL-HAULING-La_Marine-Pacini-90.png

Giovedì 10 agosto 2023
5° giorno di navigazione in Atlantico per Nave Vespucci

In questa notte, e in quelle a venire, il nostro equipaggio non potrà mancare all’ appuntamento con le “stelle cadenti” di agosto, quelle chiamate lacrime di S. Lorenzo essendo ricorrente nel periodo del martirio di San Lorenzo, avvenuto il 10 agosto del 238, le cui lacrime sarebbero quindi nella tradizione riconducibili a queste “stelle cadenti”.

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Vi domanderete da dove provengono?
Si tratta dei resti della cometa Swift-Tuttle (dal nome dei suoi scopritori), che nel suo passaggio ha seminato nello spazio cosmico, questi piccoli “sassi ghiacciati”. Questa cometa è un corpo celeste periodico che orbita nello spazio e rientra nel nostro sistema solare ogni 130 anni: l’ultima volta è stato nel 1992. La ”pioggia di stelle” avviene perché ogni anno la Terra attraversa la scia di polveri lasciata da questa cometa sul proprio percorso .

Questo spettacolo della natura è noto anche come Perseidi perché il “radiante”, cioè la zona da cui tali “stelle” apparentemente provengono, è la costellazione di Perseo che si trova in direzione Nord-Est, ad oltre 60° di altezza nelle ore prima dell’alba. È facile da individuare trovandosi proprio sotto Cassiopea, la costellazione riconoscibile per la sua tipica forma a “W”.

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In realtà, non sono stelle: si tratta di meteoriti che impattano nell’ atmosfera a 60 Km al secondo ovvero circa 210.000 km orari. Il calore prodotto dall’attrito fa sì che i meteoriti si infiammino e si sfaldino prima di raggiungere la Terra: ecco perché vediamo una scia luminosa. Le Perseidi si verificano ogni anno tra la metà di luglio e la fine di agosto. Quest’anno la pioggia di meteore potrà essere osservata in qualsiasi notte dal 14 luglio al 24 agosto ma il numero massimo di meteore è previsto per il 13 agosto. Al suo picco, la pioggia può produrre anche 100 meteore all’ora. Inoltre, il 16 agosto, si verificherà la Luna Nuova, quindi la settimana intorno a questa data sarà perfetta per le osservazioni, dato che le meteore sono più visibili nel cielo scuro senza luna. In assenza di sorgenti luminose, come sempre lo spettacolo sarà assicurato.

–  continua

Paolo Giannetti

 

in anteprima nave Amerigo Vespucci in porto a Las Palmas – photo credit @Carlo Mari

Nota della redazione
1 Nave Amerigo Vespucci fu progettata dal Tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, già progettista della nave Cristoforo Colombo, inizialmente impostata col nome di Patria, il 15 aprile 1926, ma poi varata il 4 aprile del 1928 col nome Cristoforo Colombo. Il progetto del Vespucci avvenne nel 1929  e la nave fu impostata il 12 maggio 1930, costruita e varata il 22 febbraio 1931 nel Cantiere di Castellamare di Stabia – da Nave Scuola Amerigo Vespucci 90 anni dell’Ammiraglio Piero Carpani.

 

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